Nella partita della notte, l’ultima della carriera di Kobe Bryant sul parquet dei Milwaukee Bucks, Giannis Antetokounmpo si è reso protagonista di una monstre performance. 12/17 dal campo, per un totale di 27 punti ai quali aggiungere anche 12 rimbalzi e 10 assists. La prima tripla doppia del giovane giocatore greco (21 anni da poco meno di 80 giorni) interrompe una “maledizione” riguardante la franchigia del Wisconsin. L’ultimo giocatore dei cervi, a finire in doppia cifra in 3 diverse statistiche nella stessa partita, era stato Larry Sanders, nel Novembre del 2012. Come sappiamo però il giovane centro, per motivi personali, ha deciso di interrompere momentaneamente (ultimamente si susseguono in continuazione voci di un suo possibile ritorno) la sua carriera agonistica. Per tale motivo i fan della franchigia avevano iniziato a parlare della “triple-double curse”. The Greak Freak diventa anche il secondo giocatore più giovane della storia dei Bucks a realizzare una tripla doppia. Il primo rimane dunque Brandon Jennings che, di 41 giorni più giovane, stabilì questo record il 30 Ottobre 2010.
Un’altra curiosità di questa partita riguarda l’head coach dei Bucks, Jason Kidd. Nella classifica all-time per triple doppie realizzate, l’ex playmaker dei New Jersey Nets occupa la terza posizione assoluta (con 107 realizzate), dietro solo a nomi quali Magic Johnson (138) ed Oscar Robertson (181). La curiosità? Nonostante la tripla-doppia sia stata una sua grande specialità durante la sua carriera da giocatore, in 3 anni da head coach nessun suo giocatore, prima di Giannis questa notte, era stato in grado di emularlo. Neanche una sola volta.
Andando oltre la tripla doppia, scopriamo che Antetokounmpo ha anche realizzato 4 stoppate e 3 palle rubate, nella vittoria (la quarta nelle ultime 5 partite) per 108 a 101 contro i Los Angeles Lakers; andando vicino al compimento di una performance da 5X5 (almeno 5 punti, assists, rimbalzi, stoppate e palle rubate). Ulteriore statistica che rispecchia la versatilità di questo futuro All-star.
Proprio qualche giorno fa aveva espresso un’opinione nei suoi confronti il numero 24 dei Lakers che lo aveva definito come:“Un talento pazzesco. Quello che riesce a fare è incredibile, e penso non si sia ancora reso conto di tutto il potenziale che può mettere in campo. E’ una forza della natura”.
Chissà se sentendo queste parole il numero 34 dei Bucks ha deciso di impegnarsi maggiormente e con più costanza. A guardare l’ultima prestazione, la risposta non può che essere un convinto si.