Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti I 3 motivi per cui gli Wizards sono in testa a Est

I 3 motivi per cui gli Wizards sono in testa a Est

di Michele Lauriola
Bradley Beal contratto

Dopo poco più di un mese dall’inizio della regular season, gli Washington Wizards sono sorprendentemente ai primi posti della Eastern Conference, con un record di 11 vittorie e 5 sconfitte. A inizio stagione nessuno si sarebbe immaginato che Bradley Beal e compagni avrebbero potuto dare filo da torcere alle grandi squadre della Conference come Bucks e Celtics, eppure a oggi solo Brooklyn ha un record migliore del loro. 

Ma quali sono i fattori che stanno caratterizzando l’inizio di stagione più che positivo degli Washington Wizards? 

La difesa 

Nessuna franchigia cura la fase difensiva della partita quanto gli Washington Wizards, e il primo posto in NBA per percentuale al tiro avversaria effettiva, la statistica che misura quanto sono efficienti i tiri avversari, lo dimostra. 

In quasi tutte le partite, contro qualsiasi avversario, gli Wizards hanno pressato in modo asfissiante il portatore di palla, costringendolo ad affrettare gli schemi, cercando subito l’uomo sotto canestro. Ma il pitturato è dominato dai lunghi di Washington Montrezl Harrell e Daniel Gafford, che non lasciano spazio di manovra alle ali avversarie. Non trovando soluzioni sotto canestro, gli avversari, con il cronometro ormai agli sgoccioli hanno due opportunità: provare a penetrare dentro l’area, dove però sicuramente troveranno la manona di Gafford (1.6 stoppate a partita), oppure scaricare ad un tiratore da tre, andando incontro al rischio di sbagliare il passaggio o comunque di forzare un tiro dalla distanza con pochi secondi a disposizione. Questo tipo di difesa funziona, come dimostrano il quinto posto per percentuale avversaria al tiro da dentro l’area e il secondo posto per i tiri da tre punti. 

Le statistiche degli avversari contro gli Washington Wizards

E se è vero che fino ad ora Washington non ha avuto un calendario molto difficile, anche contro quelle poche grandi franchigie che ha affrontato, la difesa si è dimostrata molto efficace: contro i Brooklyn Nets hanno costretto James Harden a chiudere con soli 14 punti, con un esiguo 29% dal campo e 1 su 8 da tre punti. Anche un cecchino come Joe Harris ha fatto registrare 3 su 11 da dietro l’arco. Nelle partite contro i Boston Celtics nessuno del “Big Three” di Boston, Brown, Smart e Tatum, è andato oltre il 25% da tre punti, anzi, nel secondo incontro tra le due franchigie, Tatum e Brown hanno addirittura chiuso con 0 su 5 da dietro l’arco. Il numero 0 dei Celtics finì inoltre la partita con 4 palle perse. 

 

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