Sono ormai state giocate le prime due partite della serie Warriors-Spurs, un duello che fino ad ora non ha regalato clamorosi colpi di scena. Il risultato di 2-0 a favore della squadra campione in carica se lo aspettavano in tanti, ma non era scontato, visto che nel basket nulla è scritto. Le prime due gare della serie Warriors-Spurs si sono rivelate state abbastanza diverse, ma hanno avuto lo stesso finale: i Golden State Warriors di coach Steve Kerr non deludono e vincono entrambe le partite casalinghe facendo valere il fattore campo.
Gara 1 si è messa subito sui binari giusti per la squadra della Baia portandosi sul +11 già a fine primo quarto e finendo il primo tempo in vantaggio di 16 lunghezze, senza dare mai la possibilità alla squadra di Gregg Popovich di rientrare in partita; mentre nella seconda gara della serie gli Spurs hanno dato filo da torcere ai Warriors chiudendo anche in vantaggio di 6 punti il primo tempo, salvo poi crollare nella ripresa e non reggendo gli alti ritmi imposti dai Warriors.
Entrando più nello specifico, in gara 1 coach Kerr ha subito regalato le prime novità tattiche alla serie partendo dal quintetto base, in cui ha lanciato JaVale McGee oltre ad Andre Iguodala (schierato da playmaker). I due hanno sicuramente dato tanta energia e difesa, con McGee che nei primi 8 minuti ha messo a segno 9 punti e 4 rimbalzi oltre ad offrire un ottimo contributo in marcatura su LaMarcus Aldridge; mentre con Iguodala in campo gli Warriors hanno la possibilità di correre molto in contropiede e di alzare i ritmi del match, giocando uno small ball difficilmente difendibile per gli Spurs. I Warriors sono riusciti ad esprimere il loro gioco, segnando molte triple in transizione specialmente con Klay Thompson (5/6 dalla lunga distanza e 27 punti realizzati per lui ed un ottimo impatto in difesa), mentre un grattacapo irrisolvibile per la difesa degli Spurs è stato assolutamente Kevin Durant, che ha concluso con 24 punti, 9 rimbalzi e 7 assist e che ha dato l’impressione di poter segnare a suo piacimento annullando la marcatura di Danny Green su di lui (visto che Kyle Anderson ha deluso risultando molto distratto in fase difensiva e poco incisivo in attacco). Per quanto riguarda gli Spurs è emerso la troppa monotonia nella metà campo offensiva (complice ovviamente l’assenza di Leonard) dando sempre la palla ad Aldridge in post basso ed inoltre non sono pronti a giocare una pallacanestro al ritmo imposto dagli Warriors. Ginobili ed Aldridge fanno il possibile, ma la serie si porta sull’1-0.
Finora gli Spurs non sono riusciti a fermare uno straripante KD.
Passando a gara 2 di Warriors-Spurs, come detto in precedenza gli Spurs hanno sicuramente migliorato il loro rendimento rispetto a gara 1, ma dopo un primo tempo in cui gli Warriors sono riusciti a controllare il ritmo i Golden State Warriors nella ripresa sono riusciti a correre ed alzare l’intensità, conquistando anche gara 2. La chiave tattica vincente per i californiani è sicuramente stata la scelta di raddoppiare costantemente LaMarcus Aldridge, il quale nel primo tempo era assolutamente on fire (chiuderà con 34 punti e 12 rimbalzi) costringendolo così a forzare qualche tiro o perdendo qualche pallone e riuscendo così a limitarlo. Su di lui hanno difeso principalmente Kevon Looney e Draymond Green, affidandolo però per qualche minuto anche a JaVale McGee. Alcuni dati fondamentali sono stati il numero degli assist di squadra (32-16 per gli Warriors) che testimoniano l’ottima circolazione di palla e il ritmo alto da parte della squadra di Steve Kerr e la percentuale al tiro da 3 punti (14.3% Spurs, 48.4% Warriors). In attacco le armi principali dei Warriors sono state le stesse di Gara 1: Kevin Durant da 32 punti, 6 rimbalzi e 6 assist e Klay Thompson con 31 punti e 5 assist, con ancora una volta cinque triple messe a bersaglio; molto bene anche Andrè Iguodala sia in attacco sia in difesa, infatti il veterano dei Warriors ha concluso con 14 punti, 7 rimbalzi e 5 assist con 4/5 dalla lunga distanza e Javale McGee, autore di 10 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, 2 palle rubate e 1 stoppata in appena 18 minuti di impiego.
Aldridge ha cercato di trascinare gli Spurs, ma i raddoppi della difesa Warriors lo hanno messo in difficoltà.
Ora la serie Warriors-Spurs si sposta in casa Spurs e se vogliono restare in serie non possono sbagliare, dunque l’obbiettivo della squadra di coach Pop sarà quello di tornare ad Oakland per gara 5 anche se non sarà affatto facile contro questi Warriors.