I Phoenix Suns dovranno arrangiarsi senza Kevin Durant per almeno le prossime 10 partite, dopo l’infortunio subito in riscaldamento tre giorni fa dall’ex Brooklyn Nets.
Stop che oltre che privare i Suns di uno dei migliori giocatori della NBA – e già questo basterebbe – ha aperto una voragine nelle rotazioni nello spot di ala per coach Monty Williams. Falla che ora andrà tamponata, in qualche maniera.
Il calendario dei Phoenix Suns (37-29) che sono al momento quarti a Ovest con un buon margine di 3 partite sui Clippers, quinti, prevede partite contro Sacramento Kings, i Golden State Warriors imperscrutabili ma che hanno bisogno di vittorie (si giocherà al Chase Center per di più), quindi contro i Milwaukee Bucks.
Dopo questo trittico impegnativo, ci saranno Orlando Magic e Oklahoma City Thunder, quindi Los Angeles Lakers, ancora Kings e Philadelphia 76ers. La serie di 10 partite che Durant salterà di certo stando alle ultime notizie si chiuderà con le sfide contro Utah Jazz e Minnesota Timberwolves.
Orlando a parte, nessuna di queste partite sarà contro squadre la cui stagione si può dire già terminata. E dopo tale serie, sperando che per allora il rientro di KD sia più prossimo, ci saranno ancora i Denver Nuggets (per due volte) e Lakers e Clippers ancora da affrontare nelle ultime 6 partite della regular season.
Senza Kevin Durant, i Suns dovranno ruotare nello spot di ala piccola e ala forte giocatori come Josh Okogie, Ish Wainright, Torrey Craig e persino TJ Warren, arrivato con KD da Brooklyn e che anni fa aveva ricoperto tale ruolo, da titolare a Phoenix. Warren ha giocato sole 5 partite dal suo ritorno in Arizona, e non è più quel giocatore dopo i tanti infortuni.
Williams potrebbe puntare come titolari sul duo Okogie-Craig, entrambi sottodimensionati per il ruolo di ala forte. Darius Bazley, arrivato via trade da OKC per Dario Saric (che sarebbe servito eccome, oggi), ha giocato sole 2 partite con Phoenix ed è difficile che il coach possa dargli minuti. Le alternative a Okogie e Craig sono, oltre a Warren, Terrence Ross e l’australiano Jock Landale, giocatore che anche dopo l’arrivo di Durant aveva conservato il suo posto in rotazione.
Nelle ultime 10 partite, Josh Okogie si è dimostrato la carta migliore: per lui oltre 15 punti di media con il 40% al tiro da tre punti su 6 tentativi a partita. Da meno, come percentuali, non sono stati Torrey Craig (39.3%), Terrence Ross (39.3% e Ish Wainright (37.5) che tra questi dispone del fisico più adatto per il ruolo, alla PJ Tucker per dare un riferimento.
Con un Chris Paul 37enne e che sta vivendo la sua peggior stagione al tiro in carriera, l’attacco dei Phoenix Suns dovrà reggersi per loro fortuna su un sistema rodato attorno a Devin Booker e in grado di creare spazio e tiri piedi per terra per i giocatori sopra citati, e per Cam Payne e Damion Lee. Nelle ultime 15 partite Deandre Ayton ha viaggiato a 19.6 punti di media con 10.5 rimbalzi, dimostrando di poter coprire il ruolo di secondo scorer accanto a Booker in una squadra da record vincente (11-4 nel frangente).
Nelle 3 partite giocate con Kevin Durant, e nelle ultime 4 compresa quella contro OKC, Ayton è calato sino a 11 punti di media con soli 7.3 tiri a partita. Come prevedibile, è toccato al centro bahamense rinunciare a tiri e possessi per inserire KD. Che nello stesso frangente si è facilmente dimostrato l’arma non plus ultra accanto a un altro grande realizzatore come Devin Booker. Deandre Ayton dovrebbe riuscire a rimettere i panni del giocatore d’impatto in attacco, soprattutto perché Phoenix ne avrà ancora bisogno.
Nella migliore delle ipotesi, Durant potrebbe ritornare in tempo per una sgambata di 5-6 partite prima dell’inizio dei playoffs e se Phoenix eviterà i play-in, sempre “in agguato”.
Ma si tratta appunto della migliore ipotesi. Le sue condizioni verranno rivalutate tra due settimane e lì si capirà quanto KD dovrà ancora stare fuori, e al momento è impossibile escludere che possa restare fuori fino ai playoffs. Questo significherebbe zero tempo per Phoenix per far giocare un nuovo acquisto di tale portata assieme alla squadra, e soprattutto assieme a Ayton, per via dei numeri citati in precedenza.