DC Wannabe
Racconta tanto, Lackey, di quella stagione di Steph sotto la sua guida.
Perché se il primo impatto è stato quello di un ragazzino timido, la curiosità di vedere quello che era in grado di fare sul parquet era forte. E ha detto che gli sono bastati 5 minuti del primo riscaldamento per capire che quel ragazzo aveva qualcosa che non aveva visto primo.
Lackey ha parlato poi della sua capacità di apprendimento visivo. Di come lasciasse che il gioco entrasse in lui semplicemente col passare del tempo. A questo, abbinava una incredibile visione per un giocatore di quell’età.
E a questo proposito è divertente l’aneddoto che vede protagonisti sfortunati i giovani compagni di Curry, che spesso uscivano dagli allenamenti sanguinando dal naso perché “Coach, non ci aspettavamo potesse passarcela”.
A Toronto, Curry trascorre il suo ultimo anno nella Middle School, tenendo la simpatica media di circa 50 (cinquanta!) punti a partita, finendo l’anno senza sconfitte (con una leggendaria partita finale in cui segna 9 punti in un minuto) e “si prepara” alle high school americane, dove il gioco è più fisico e gli avversari sono più forti.
Lackey l’aveva capito che aveva qualcosa di diverso e che quel ragazzo aveva un obiettivo.
“Bastava vedere il suo nickname di posta elettronica: DCWannabe” : voglio diventare come Dell Curry. Più o meno Steph…
Proprio papà Dell inizia a intravedere l’infinito potenziale del figlio e comincia ad essere sempre più presente nella sua preparazione. Da eccezionale tiratore qual è, c’è subito una cosa che dev’essere cambiata: il tiro.
Non più dal basso, con partenza delle braccia dalle anche, ma dall’alto, con il rilascio veloce del pallone al momento massimo dell’elevazione. In elevazione, non in sospensione.
È stato difficile il processo di cambio-tiro, ma diciamo che i risultati sono abbastanza visibili. Perché non soltanto è il miglior tiratore della storia del Gioco, ma ad oggi, con misurazione scientifica di, Steph Curry possiede anche uno dei rilasci più veloci di sempre (0,4 secondi, con una media NBA di 0,54).
L’ultimo anno di scuola media coincide con l’ultimo anno NBA di Dell, che dopo il ritiro decide di tornare nella “sua” Charlotte.
Steph, e in seguito anche Seth, va alla Charlotte Christian School, una high school rinomata per il suo programma sportivo (ha attualmente diversi ex-alunni che militano nelle leghe sportive professionistiche americane) ma che spesso passa sotto traccia.
Nei primi anni di liceo, succedono due cose importanti: conosce Ayesha e si guadagna definitivamente l’appellativo di Baby Faced Assassin, sul quale torneremo.
Per quanto riguarda il basket, negli anni a Charlotte ammucchia record su record, trascinando la squadra ai vari titoli statali e guadagnandosi i “consueti” premi individuali.
E poi arriva il momento di andare al college. E direte voi, giustamente, le offerte non dovrebbero mancare. Invece no, perché quel fisico gracile, quell’altezza che arriva a malapena al metro e ottanta, continuano a condizionare. Stephen Curry continua a essere sottovalutato un po’ da tutti.
“Non gli piace quando le difese sono troppo fisiche con lui. Non è un ottimo finisher intorno al canestro a causa delle sue dimensioni e delle sue caratteristiche fisiche. Molto al di sotto dello standard NBA per quanto riguarda esplosività e atletismo. Anche se quest’anno gioca da playmaker, non è un playmaker naturale su cui una squadra NBA può fare affidamento per dirigere una squadra “.
ESPN Scouting Report.