Questo primo quarto di stagione dei Toronto Raptors ha sorpreso molteplici spettatori ed addetti ai lavori del panorama NBA. Prima di queste ultime tre sconfitte consecutive, i Raptors erano la seconda potenza ad est, dietro solamente agli irrefrenabili Milwaukee Bucks di Giannīs Antetokounmpo. Non che adesso i canadesi si trovino in una situazione di crisi, anzi. Il record è positivo (15 vittorie e 7 sconfitte) e le tre disfatte della scorsa settimana sono probabilmente dovute a meccanismi ed equilibri da reintegrare dopo il rientro di Kyle Lowry, tornato dall’infortunio che lo ha tenuto fuori dalle rotazioni nelle 11 partite precedenti.
In pochi si aspettavano che i Toronto Raptors potessero galleggiare nella prima parte della classifica a Est dopo l’addio di Kawhi Leonard in estate. La superstar losangelina ha lasciato tuttavia un suo possibile erede, che in queste prime 22 partite si è travestito da All-Star e sta trascinando i suoi compagni a vittorie di squadra sempre più convincenti. 206 cm di altezza per 222 di apertura alare, 104 kg di atletismo e pura fame agonistica. Pascal Siakam è attualmente uno dei giocatori più determinanti e pericolosi dell’intera lega.
Il premio di giocatore più migliorato ricevuto lo scorso giugno non lo ha di certo fatto cullare sugli allori. In questo inizio di regular season, Siakam ha messo in mostra la sua capacità di leadership silenziosa e prepotente freddezza in situazioni di concitata pressione. Aspetti mentali e tecnici che, con ogni probabilità, ha avuto modo di maturare grazie alla compagnia di Kawhi Leonard al suo fianco durante l’annata NBA appena trascorsa. Punti (24.6), rimbalzi (8.5), minuti (36.8), tiri tentati (20.1) e messi a segno (9.3) e dunque responsabilità sono incrementati considerevolmente rispetto alla scorsa stagione, e moltiplicati notevolmente rispetto a due stagioni fa.
Pascal Siakam: questione di responsabilità
Sono proprio le responsabilità che si sta assumendo Siakam quelle che stanno lasciando tutti a bocca aperta. L’anno scorso, negli ultimi 5 minuti di partita, i possessi venivano gestiti sistematicamente da Leonard. A Pascal non restava che aspettare un possibile scarico in angolo o portare un blocco al compagno e correre a rimbalzo sfruttando le sue lunghe leve. Da 3 mesi a questa parte la musica è cambiata: più di 1/3 dei possessi (36%) nelle situazioni di clutch vengono gestiti da Siakam (contro il 14,7% dello scorso anno). Non solo nei finali di gara concitati, la presenza del numero 43 in maglia Raptors è considerevolmente maggiore durante l’intero match (lo USG% è aumentato di ben 8.4 punti percentuali).
Canestro e fallo più palla recuperata nel finale di partita contro i 76ers. La targa è quella di Pascal Siakam
L’inizio di questa stagione ha visto Pascal Siakam salire in cattedra per l’assenza di Lowry e Ibaka su tutti. Da role-player d’elite, il camerunense si è trasformato in un fenomeno che le difese NBA devono obbligatoriamente raddoppiare. Al di là dei numeri, vi sono dei tipi di giocate che hanno reso Pascal un giocatore molto più pericoloso di quello visto la scorsa annata. La sua spin move è una gemma preziosa da far vedere e rivedere ai giovani lunghi in cerca di migliorare i propri fondamentali. Velocità di esecuzione, capacità coordinative, sicura gestione del pallone, rapidi cambi di mano e dinamica lettura della difesa. Immaginate la combinazione di tutti questi elementi. Immaginate di eseguirla in meno di 3 secondi. Ecco la mossa d’autore di Pascal Siakam, immarcabile per i suoi diretti difensori, il 90% dei quali ne rimane incenerito.
La vittima della spin move di Pascal Siakam è in questo caso Mario Hezonja. In due azioni consecutive.
Consapevolezza
Per le difese avversarie diventa dunque necessario un accorgimento: un aiuto dal lato debole o dal lato forte prima che possa eseguire la sua rapida ed imprevedibile virata. Ciò lascia tiri aperti ai suoi compagni, qualora Siakam sia in grado di servirli con la tempistica corretta. Ed è qui che sorge un’altra abilità maturata ancor di più in quest’annata: quella di passatore. In queste situazioni, il camerunese preferisce scaricare il pallone invece di forzare un tiro. Simbolo di un altro cambiamento mentale del camerunese a seguito della vittoria dell’anello: consapevolezza di sé e dei propri mezzi.
Chiuso per due volte consecutive da Gobert, il 43 dei Raptors legge la situazione e si trasforma in assistman
Le prepotenti penetrazioni e le fulminee transizioni prima che la difesa si schieri sono altre giocate a cui Siakam ha aggiunto profondità e concretezza rispetto alla scorsa stagione. Quando la nuova stella di Toronto mette il turbo, sembra una splendida Ferrari in autostrada che lascia tutti a bocca aperta. Le sue incursioni da intercity lasciano pochissimo tempo alle difese per reagire che così sono costrette a mandarlo in lunetta. Il camerunense conquista dunque più falli (+1.2) e finisce più spesso nella linea della carità (+1.0) rispetto alla passata stagione.
Queste mosse siglate Paskal Siakam di cui il 25enne è diventato chiaramente uno specialista, sono una diretta conseguenza della sua capacità di ball handler. Una gestione del pallone di altissimo livello rispetto ai pariruolo, gli consente di aggiungere sicurezza e imprevedibilità nel suo repertorio e dunque un’evoluzione continua del suo gioco. Non vi è quindi da sorprendersi se il 2.06 di Douala sta ampliando anche il suo range di tiro da oltre l’arco dei 7 e 25. Da semplice tiratore in catch-and-shoot dall’angolo, Pascal sta differenziando le conclusioni fuori dall’arco aumentandone di conseguenza il volume (3,6 tiri da tre punti tentati in più a partita rispetto all’annata precedente).
Anche le modalità con cui vengono prese queste conclusioni sono una piacevole sorpresa. Nelle sue tre stagioni trascorse nella lega, Siakam aveva tirato solamente 8 volte da tre punti dopo aver palleggiato. Di contro, in queste prime 22 partite della stagione 2019/20, il 36% delle sue triple tentate sono tiri dal palleggio.
Più di 7 palleggi prima di tirare un tiro da 3 punti sulla testa di un difensore d’elite come Bogdanovic
Pascal Siakam MIP…ancora una volta?
Se Siakam non avesse vinto il premio di Most Improved Player la passata stagione, avremmo avuto un candidato di preferenza proprio per gli esaltanti miglioramenti messi in mostra dal camerunense fino ad ora (oltre agli enormi differenziali positivi riscontrati nelle sue statistiche). Proprio per questo motivo, in questa stagione, nella corsa al premio di giocatore più migliorato, varie compagnie di scommesse quotano Siakam come favorito testa a testa con Brandon Ingram.
Vincere questo premio per il secondo anno consecutivo, andrebbe contro il concetto di incertezza di risultati che l’NBA ha da sempre utilizzato come mantra nel proprio processo decisionale. Toglierebbe inoltre un’opportunità a giocatori che questo premio non l’hanno mai vinto e risulterebbe un’ingiustizia nei confronti di tutti coloro che stanno progredendo incessantemente e portando il loro gioco ad un gradino decisamente più alto (vedasi appunto Ingram, ma anche Wiggins o Adebayo).
Se ad 1/4 della stagione NBA fare pronostici sul possibile vincitore del giocatore maggiormente migliorato risulterebbe affrettato, tutt’altro che azzardato è il maxi contratto da 130 milioni in 5 anni che il front-office canadese ha messo sul piatto della sua star. Il fatto che gli sia stato proposto ad ottobre, prima di mettere piede in campo, lascia intuire che i Toronto Raptors avessero capito prima di tutti che il 2019 sarebbe stato l’anno di Pascal Siakam.
NB: le statistiche utilizzate nell’articolo si rifanno alla data di pubblicazione dello stesso.