Indubbiamente, un anno fa nessuno si aspettava che la franchigia di Indianapolis potesse arrivare ad un passo dall’eliminare il Re, soprattutto dopo il mercato tanto criticato della scorsa stagione. Eppure la serie è andata a gara 7 ed è stata poi vinta dai Cavs per una manciata di punti. Cosa potranno regalare gli Indiana Pacers 2018/2019? Analizziamo meglio la scorsa stagione e il mercato estivo per capirlo.
MANUALE INDIANA PACERS 2018/2019: L’ANNATA PRECEDENTE
I Pacers sono stati la squadra rivelazione ad Est per le aspettative che c’erano sul team dopo l’addio di Paul George e l’arrivo di due giocatori come Oladipo e Sabonis, non considerati all’altezza. Tuttavia, i due hanno stupito tutti, soprattutto Victor Oladipo per la sua etica del lavoro.
Come è andata la stagione dei Pacers? Ecco i numeri:
- Record: 48-34
- Piazzamento: seed #5 in NBA Eastern Conference.
- Rendimento playoff: Eliminati al primo turno dai Cleveland Cavaliers (3-4)
- Offensive rating: 109.5 (11th of 30)
- Defensive rating: 108.1 (13th of 30)
- Team leaders: Victor Oladipo (23.1 PTS), Domantas Sabonis (7.7 REB), Darren Collision (5.3 AST)
MANUALE INDIANA PACERS 2018/2019: I MOVIMENTI ESTIVI
- Partenze: Lance Stephenson (mancato rinnovo di contratto e ora nuovo Laker), Alex Poythress (rilasciato), Glenn Robinson III (mancato rinnovo, ora a Detroit), Trevor Booker (mancato rinnovo, attualmente free agent), Joe Young (mancato rinnovo di contratto) e Al Jefferson (rilasciato), questi ultimi due sono nuovi giocatori della lega cinese
- Arrivi: Tyreke Evans (da Memphis), Doug McDermott (da Dallas), Kyle O’Quinn (da New York), C.J. Wilcox (da Portland).
Dal draft invece la scelta numero 23 e la 50: Aaron Holiday (alla 23° da UCLA) e Alize Johnson (alla 50° da Missouri State).
Con l’addio di Lance Stephenson si rinuncia all’ultimo elemento rimasto di quella grande stagione 2013/2014 in cui i Pacers vinsero la regular season e persero solo contro i Miami Heat di LeBron ai playoff. Inoltre la sua partenza sarà dura per la tifoseria in quanto lui, con il suo carattere particolare ed eccentrico, era ormai il beniamino di questa squadra.
Ma ad Indianapolis ci si può consolare con uno specialista del tiro da fuori come McDermott e soprattutto con l’arrivo di, Tyreke Evans, un giocatore mai stato capace di esprimere al massimo il suo potenziale. Malgrado ciò, l’ex Kings è reduce da una stagione solida (19.4 ppg, 5.2 apg, 5.1 rpg) e chissà, magari potrebbe essere proprio questa la stagione del salto di qualità definitivo per il Rookie Of The Year del 2010.
Inoltre il rookie scelto alla 23° è un playmaker di 1.85 che ha ottenuto grandi risultati nel suo ultimo anno di NBA (20.3 ppg, 5.8 apg e da evidenziare anche il suo 43% da tre su 205 tentativi), probabilmente riuscirà a ritagliarsi qualche minuto, soprattutto se riuscirà a confermare un tiro da fuori così solido anche nella lega “dei grandi”.
Più difficile sarà l’inizio di Alize Johnson, ala di 2.06 e 91 kg molto minuto per la sua altezza. Per intenderci, KD è alto 3-4 centimetri in più e si porta con sé ben 109 kg, e già ha un fisico non troppo imponente. Avrà quindi bisogno di ambientarsi e di mettere massa per poter ambire a far parte in maniera attiva di questa squadra.
MANUALE INDIANA PACERS 2018/2019: L’ANALISI
Probabilmente la risposta è no. Indubbiamente Victor Oladipo avrà spesso la palla tra le mani e nei momenti delicati si conterà molto sulla sua presenza. Tuttavia, come già dimostrato nella scorsa stagione, l’ex OKC non è l’unica valida opzione offensiva.
Fondamentale sarà Bojan Bogdanovic, capace di aprire l’area grazie alla sua pericolosità dal perimetro, e stesso ragionamento per il nuovo acquisto McDermott, specialista da tre punti, ottimo innesto per un team che è al 27° posto nella lega per triple tentate a partita.
La regia sarà ancora nelle mani di Collison, sperando che quest’ultimo possa esprimersi come aveva fatto a ottobre e novembre 2017, quando era tra i migliori assist men della lega.
Delicato sarà l’inserimento di Evans, poiché il suo ruolo originario è quello di guardia. Di conseguenza, il ROTY 2010, dovrà imparare a convivere con Victor, ma siamo abbastanza sicuri che l’ex Memphis abbia qualcosa da dimostrare. Una squadra come i Pacers, infatti, non una contender, ma un team che punta comunque a far bene e a raggiungere un 4°/5° posto ad est, potrebbe essere il posto adatto per Tyreke.
Inoltre ad Indianapolis si può contare su un solido giovane trio di lunghi (Turner, Sabonis e Young) e non dimentichiamoci del veterano Cory Joseph, che l’anno scorso contro i Cavs nei momenti di difficoltà è stato quello più capace a tenere i nervi saldi.
Tutto ciò orchestrato dal genio dell’allenatore più sottovalutato della lega, Nate McMillan, capace quasi di eliminare al primo turno Lebron James con una squadra che ad inizio anno non era neanche minimamente accreditata per il raggiungimento dei Playoff.
In questo team, sopratutto nella serie persa a gara 7, si è notata una tecnica difensiva (ad eccezione di qualche singolo) non eccellente, ma una grinta e una cattiveria agonistica raramente ammirabili in altre franchigie, ed è questa l’arma in più che potrà fare la differenza.
In estate si è indubbiamente cercato di migliorare il tiro dalla lunga distanza, che nel basket moderno può essere una gravissima mancanza, sia con McDermott (reduce da un finale di stagione da oltre il 49% da tre) sia con Evans (migliorato molto in questa specialità negli ultimi due anni) sia con il rookie, Aaron Holiday.
L’idea è stata sicuramente quella di cercare di aprire l’area per favorire le scorribande del numero 4 e per dare più spazio ai lunghi, che hanno dimostrato di essere grandi attaccanti vicino al ferro (a meno di 3 metri dal canestro il lituano ha il 63% al tiro mentre Myles ha il 62%).
Probabilmente lo starting five rimarrà invariato, Darren Collison, Oladipo, Bogdanovic, Young e Turner, con Sabonis che si alternerà molto con i due lunghi. Il tiratore ex Mavericks farà rifiatare il croato, mentre Tyreke potrebbe ricoprire il ruolo di sesto uomo di lusso, entrando dalla panchina come guardia o ala piccola e fare la differenza contro la second unit avversaria. Probabilmente, però, nei momenti decisivi, al posto del playmaker titolare giocherà proprio Evans con Oladipo che scalerà alla regia.
MANUALE INDIANA PACERS 2018/2019: POSSIBILE OUTSIDER?
Quest’anno i Pacers potrebbero riconfermarsi, magari avanzando di un turno in più ai PO rispetto all’anno scorso. Tuttavia, non è da escludersi un colpo di scena che li veda protagonisti, dal momento che la squadra è solida e sono stati apportati innesti che non sconvolgono il gioco della squadra ma che potrebbero rivelarsi molto utili.