I Cleveland Cavaliers stanno sorprendendo tutti in questo inizio di stagione, soprattutto la coppia formata da Darius Garland e Collin Sexton. In particolare quest’ultimo, visti i suoi numeri straordinari dopo le prime 15 partite di regular season: 24 punti, 2.5 rimbalzi e 4.1 assist di media in 34.2 minuti di utilizzo. Statistiche che mettono in risalto la capacità di incidere in attacco, visto ormai come il principale terminale offensivo per i suoi.
Un miglioramento notevole rispetto alle stagioni precedenti, dove comunque aveva fatto vedere buone cose. Ma quest’anno è partito davvero forte, unendo la costanza offensiva a un ottimo rendimento in fase difensiva. Un’altra cosa che sorprende sono le sue percentuali: 50.4% dal campo, 43.1% da oltre l’arco e l’81.3% dalla lunetta. Fanno ancora più specie visti i 17.9 tiri tentati a partita, di cui 3.9 dalla linea dei tre punti. Numeri da All-Star, che dovrà però mantenere nel prosieguo della stagione.
Collin Sexton, fulcro dell’attacco dei Cavs
Analizzando ancora più nello specifico le sue prestazioni, risaltano sicuramente il 116 di offensive rating per 100 possessi e il 60% di percentuale reale al tiro. Statistica che tiene conto dell’insieme delle percentuali tra tiri da due, da tre e liberi per partita. Lui ama attaccare palla in mano, giocando alcune volte anche i pick and roll. Ma non bisogna sottovalutare il suo gioco ‘off the ball’. Infatti spesso si muove bene senza palla lungo l’arco dei tre punti o tagliando forte per dare linee di passaggio molto più comode ai suoi compagni. I Cavs, vista l’assenza di Kevin Love, si stanno affidando sempre di più sul 22enne che, almeno per il momento, sta rispondendo presente ogni volta che scende in campo. Ovviamente ci sono partite in cui fa più fatica, deve ancora trovare la continuità che lo renderebbe un vero e proprio All-Star.
Inoltre è arrivato anche il career high contro i Brooklyn Nets. Una partita particolare, in cui i protagonisti dovevano essere Durant, Irving e Harden visto che si trattava della prima con tutti e tre in campo. Ma a prendersi la scena è stato il numero 2 sfornando una prestazione sopra le righe: 42 punti, 5 assist, 5 rimbalzi, 2 palle rubate e 1 stoppata col 45.5% da 3 e il 55.2% dal campo. Tutto questo con ben 29 tiri tentati in soli 38:12 minuti di impiego causa problemi di falli.
I tifosi Cavs hanno già coniato il termine ‘Sexland’, visto il buon inizio dei due ragazzi in questa stagione. L’unione tra Sexton e Garland mette ancora più in risalto l’intesa tra i due, che si trovano spesso in campo e che hanno piena fiducia reciproca. Lo stesso Garland, al secondo anno in NBA, sta mostrando il proprio valore: 15.3 punti con 2.6 rimbalzi e 5.1 assist. Buone anche le sue percentuali al tiro, dove spicca il 90.5% ai tiri liberi. Cleveland si coccola i suoi due ragazzotti, che intanto continuano a portare entusiasmo in una franchigia che si stava spegnendo sempre di più.
L’applicazione difensiva
Ma non finisce qui perchè ‘Young Bull’, così soprannominato dai suoi compagni ai tempi del college, non è solo attacco. Si, perchè il nativo della Georgia si spende molto anche nella metà campo difensiva. La sua capacità di occupare le linee di passaggio e di rubare il pallone, ne fanno un buon difensore perimetrale: ben 1.1 palle rubate e 0.2 stoppate per partita.
Potrebbe diventare uno specialista difensivo nel suo ruolo, tra i migliori nel contesto NBA. La sua applicazione nella metà campo difensiva si fa sentire sempre di più, e ciò lo motiva anche in attacco. Spesso infatti un buon attacco nasce da una buona difesa, e per lui questo è sicuramente un vantaggio.
Con lui in campo, gli avversari perdono circa 2.8 palloni in più rispetto a quando lui è in panchina. Anche per gli assist, 6.3 in meno vista la sua abilità nel reggere gli 1 vs 1. Davvero dei buoni numeri che, vista l’età, fanno ben sperare per il futuro.
Non resta che coltivare il talento di Collin Sexton, che sembra avere davvero un futuro roseo davanti a lui. Cleveland può ritenersi soddisfatta per quanto visto fino ad ora da questi due, vedremo se riuscirà a mantenere questi ritmi per tutta la stagione. E chissà, magari anche a portare i Cavs di nuovo ai playoffs…
NB: le statistiche utilizzate nell’articolo fanno fede alla data di pubblicazione dello stesso.