3. Paul George
Dopo una prima stagione deludente agli Oklahoma City Thunder, Paul George si è del tutto rifatto in questa seconda annata.
L’ex giocatore degli Indiana Pacers si è preso le sue responsabilità come prima voce del coro Thunder, spingendo addirittura uno come Russell Westbrook, giocatore storicamente dominante, ad accettare di buon grado un ruolo da spalla.
PG13 sta viaggiando a medie di 28 punti, 8 rimbalzi, 4 assist e 2.3 palle rubate a partita (leader NBA). L’esterno si è messo sulle spalle la difesa della squadra, che ha da tempo perso il suo leader nella metà campo difensiva, André Roberson, per infortunio.
George appare lanciatissimo sia verso il primo quintetto All-NBA che verso il primo quintetto difensivo. Fino a poche settimane, gli Oklahoma City Thunder sembravano addirittura lanciati all’inseguimento del secondo posto dei Denver Nuggets ad Ovest.
Fino a poche settimane fa, perché un ennesimo, sfortunatissimo infortunio ha colpito Paul George. Un problema alla spalla destra ha fermato l’ex Pacers, costringendolo a saltare alcune partite.
I suoi Thunder ne hanno risentito molto, e sono stati risucchiati dalle sabbie mobili della lotta dal terzo all’ottavo posto playoffs nella Western Conference. Senza l’infortunio, e con OKC ancora lanciata verso i primi due-tre posti, oggi parleremmo di Paul George come uno dei favoriti assoluti.
L’infortunio ed il rallentamento, personale e della squadra, hanno fatto perdere diverso terreno al sei volte All-Star rispetto ai due leader di questa graduatoria.