Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti Around the Garden, Boston Celtics: “Una crisi che non sembra aver fine…”

Around the Garden, Boston Celtics: “Una crisi che non sembra aver fine…”

di Nicola Bogani
Boston Celtics-Celtics vs Cavaliers
Sono passati due mesi dall’inizio della stagione e con il traguardo delle 20 partite abbiamo tagliato il primo quarto di Regular Season con i Boston Celtics che sono al momento sotto la critica degli addetti ai lavori e non solo per un avvio non all’altezza. Non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo che il record di 10-10 lascia delusi e sorpresi tutti,dai tifosi agli stessi giocatori che si aspettavano ben altro da questa prima parte di stagione.
La sensazione è peggiorata dalle 8 sconfitte nelle ultime 12 partite,nelle quali il gruppo è sembrato sempre più sfaldato e poco compatto nell’affrontare i 5000 problemi (parole di Stevens) che al momento non permettono di soddisfare le enormi aspettative poste sulla squadra.
Quali sono i problemi maggiori che sono saltati all’occhio di critica,tifosi e qualche volta emersi dalle stesse dichiarazioni dei giocatori o del coach?
  • Squadra molto giovane e poco pronta a giocare con il peso del pronostico,la delusione per qualche sconfitta di troppo ha raffreddato gli entusiasmi è fatto deragliare i più giovani..(Kyrie)
  • Molti giocatori stanno giocando al di sotto delle loro possibilità,vuoi per vizi di gioventù (Brown,Rozier),vuoi per problemi post infortunio (Hayward) vuoi per problemi di età che mal di coniugano con una partenza lanciata (Horford),privando così la squadra del continuità durante le partite.
  • A differenza dello scorso anno i giocatori seguono meno il loro coach e sembrano giocare più per loro stessi che per il reale bene comune fatto che potrebbe essere iscritto alla troppa abbondanza e al desiderio di mettersi in mostra per guadagnare spazio.(media)
  • Il quintetto composto da Irving, Brown, Hayward,Tatum e Horford era considerato tra i più forti della lega ma alla prova dei numeri era il 29º x net rating offensivo e Brad è giustamente alla ricerca di soluzioni migliori che sino ad ora nn hanno dato risultati.(fact)
  • Irving nonostante stia cercando disperatamente di dare il suo contributo per uscire dalla crisi sta subendo tantissimo a livello difensivo le altre guardie che contro i Celtics trovano così serate magiche.
  • Non può essere un solo caso Oladipo, Murray, Burke, Mitchell e Barea abbiamo vissuto le loro serate migliori,dietro questo aspetto non ci sono solo le carenze del numero 11 ma anche la poca propensione dei compagni ad aiutarlo.
  • Veterani e giovani non sembrano più così uniti come era parso a inizio stagione e Irving inizia a dare segnali di irrequietezza. Ieri a Dallas è stato addirittura visto battibeccare con lo staff di Stevens visibilmente contrariato per l’impegno di alcuni compagni.
  • -La difesa che parte bene (1ª) ma nei finali  di gara (22) fa acqua da tutte le parti come si può notare da questo tweet….

    https://twitter.com/chrisforsberg_/status/1067055576360910848?s=21

  • Attacco abbastanza monotematico incapace di crearsi opportunità in post per la pigrizia di Horford,pochi viaggi in lunetta e avversari che ormai leggono le tematiche offensive che portano quasi sempre a conclusioni da media o lunga distanza.
  • La difesa che parte bene (1ª) ma nei finali di gara (22) fa acqua da tutte le parti come si può notare da questo tweet….
  • Non abbiamo fiducia nei compagni e tendiamo a forzare le giocate in attacco (Brown)
  • Forse non siamo così forti come ci avete dipinto (Stevens).
  • Stiamo giocando da schifo nn abbiamo più scuse (Smart)
  • Non incutiamo più timore negli avversari che sanno delle nostre difficoltà.
Si potrebbe andare avanti quasi all’infinito nell’elencare i problemi che affliggono questa squadra,siamo solo a novembre ma via via che passa il tempo e maggiori sono le preoccupazioni che affliggono tutto l’ambiente.
Personalmente non credo che Ainge sia già pronto a metter mano al Roster e agire di pancia sulla situazione che si è creata.
Non è nel DNA del manager e della franchigia agire insensatamente per migliorie che possono pregiudicare il futuro della squadra sia a breve che a lungo termine.
Certo che se si arrivasse a gennaio o febbraio e i riscontri continuassero a essere questi,gli scenari potrebbero cambiare e quasi sicuramente si cercherebbe per lo meno di uscire dalla zona “Luxury-Tax”.
Personalmente resto convinto che alla fine Stevens e il suo staff troveranno il bandolo della matassa per far funzionare la squadra,sperando che i mesi di difficoltà non finiscano per pesare troppo sul cammino futuro della squadra.

Game #14: Boston Celtics @ Charlotte Hornets 112-117

Altra sconfitta sanguinosa per la compagine di Brad Stevens che mostra segnali di miglioramento ma non riesca a portare a casa una vittoria parsa alla portata specialmente quando a 9 minuti dal termine conduceva per 98-88,da lì in avanti il solo Kemba Walker,autore di un’altra prestazione fantastica da 43 punti dopo quella da 60 di un paio di giorni prima,segna un parziale di 21-14 che ribalta la partita e regala la vittoria alla franchigia del North Carolina.
I Celtics tornano nel Massachusetts prendendo quel poco di buono che ha segnalato questa partita.
L’attacco per lunghi tratti torna a far circolare bene la palla,i 31 assist (11 di Kyrie) sono la riprova che l’impegno a coinvolgere tutti c’è stato.
Ancora non basta però a spanciare una stagione sempre più problematica nella quale i Celtics perdono spesso le partite in volata in contro corrente con la stagione passata.

Game #18 Boston Celtics vs New York Knicks 109-117

Incredibile sconfitta a sorpresa che apre ufficialmente la crisi in casa Celtics.
Reduci dalla sconfitta in North Carolina i Celtics erano chiamati a una decisa reazione in casa contro un avversario abbordabile.
Niente di tutto questo è avvenuto e dopo essere scivolato sotto di 26 punti nel secondo quarto la squadra di Stevens ha lottato inutilmente tutta la sera per rientrare in partita.
Un Trey Burke in versione Kemba Walker con 29 punti punisce tutti i tentativi di rientro compreso l’ultimo nei secondi finali che aveva portato I Celtics ad un solo possesso di distanza sul 109-112.
Alla fine un frustrato Kyrie risponde male a chi gli parla dell’imminente Tanksgiving tanto che il giorni dopo si scuserà su Twitter…

Game #19 Boston Celtics @ Atlanta Hawks 114-96

Vittoria importante soprattutto per il morale dopo i tanti schiaffi presi negli ultimi tempi.
La partita è filata via come grazie alla bellissima partenza in cui tutto ciò che non era entrato contro NY oggi entrava.
Dopo i primi 12 il punteggio recitava già 45-23 per i Celtics.
Da lì in avanti è stato più che altro amministrato il vantaggio con il massimo vantaggio toccato più volte sul +29 ma che è sempre stato l’inizio di parziali per Atlanta anche per la troppa pigrizia mostrata più volte nel cercare soluzioni diverse al tiro dalla distanza 13/40 totale,vizio già visto e rivisto quest’anno.
Notizia importante tutti con minutaggio limitato visto il punteggio sempre comunque in vantaggio di doppia cifra.
Baynes ne esce come marcatore principe con 16 punti e 9 rimbalzi.
Ora sotto alla prossima a Dallas che sarà molto più dura.
Proprio pensando alla sfida ai Mavs di Doncic mi viene da ridere a pensare che gli Hawks hanno scambiato lo Sloveno con Trae Young,solo per questo meritano di sprofondare nell’oblio eterno…

 

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Un post condiviso da Boston Celtics (@celtics) in data: Nov 23, 2018 at 5:11 PST

Game #20 Boston Celtics @ Dallas Mavericks 104-113

Altra trasferta ad ovest e altra sconfitta collezionata da una squadra che sembra sempre più allo sbando e incapace di lottare per 48 minuti.
Dallas mette subito le cose in chiaro con un 7/7 da 3 punti che le fa fare gara di testa quasi tutta la sera.
I Celtics grazie ad un ottimo Smart 19 punti con 3/4 dalla distanza tengono botta a lungo mettendo anche il naso avanti nel 3º quarto 74-73 ma poi cedo il passo a JJ Barea 20 punti come Harrison Barnes regalano il break decisivo nel quarto finale.
Le buone prestazioni di Tatum (21pts) e Brown (16pts) non bastano a rendere meno amara questo ennesimo passo indietro.
Ancora una volta come già spesso è accaduto la sconfitta arriva anche per colpa di un brutto quarto finale come sottolinea Marc D’Amico nel suo tweet comparando la differenza tra quest’anno e lo scorso dove la frazione finale era spesso decisiva per le nostre vittorie.

 

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