Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti I 5 All-Star Game NBA che sono passati alla storia, e perché

I 5 All-Star Game NBA che sono passati alla storia, e perché

di Giacomo Seca
All-Star Game storia

2. All-Star Game NBA 1992

9 febbraio 1992, Orlando, Florida. Va in scena uno degli eventi più emozionanti ed emotivi della storia dello sport.

Magic Johnson all’inizio della stagione aveva dato l’annuncio: positivo all’HIV, è costretto al ritiro. Uno dei giocatori più forti della storia del gioco deve abbandonare causa un nemico, a quei tempi, invincibile e quasi sconosciuto.

Ma lo sport è capace di regalare momenti indelebili. Quell’anno Magic è votato dai fan con un numero esagerato di voti, e quindi selezionato per partire in quintetto durante l’All-Star Game. Magic, dichiaratosi inattivo dal 7 novembre precedente (il giorno della conferenza), tra lo stupore generale annuncia di voler partecipare, ricevendo anche il consenso dei medici.

Da lì, un polverone mediatico davvero senza precedenti. A partire dai giocatori, dato che non tutti videro di buon grado il ritorno in campo di Johnson. Uno su tutti, Karl Malone, in cui espresse tutti i suoi dubbi riguardo questa scelta data, anche, la non conoscenza appieno della malattia.

Ma la decisione resta e la NBA è d’accordo: Magic Johnson torna in campo e gioca quella partita.

Quello che succederà, è spiegabile solo con il soprannome del numero 32 di Lakers.

Johnson gioca 29 minuti, segna 25 punti, smazza 9 assist e vince l’MVP. Impensabile. Durante la partita domina e, quasi a mettere fine alle polemiche, ci sono due 1vs1 simbolici. Uno contro Isiah Thomas, tra i suoi migliori amici, l’altro contro sua maestà Michael Jordan.

Inoltre, segna anche la tripla finale, bloccando il cronometro a 14.5 secondi dalla sirena con un’invasione di campo dei giocatori che si volevano congratulare con Magic.

Grazie a questa partita, Johnson dimostra di poter calcare ancora un parquet, e quella che era solo un’idea diventa realtà quando, alla fine di quella stagione, Magic vola a Barcellona per le olimpiadi, come co-capitano di una discreta squadretta.

Inoltre, anche grazie a Magic, l’HIV diventa molto più “popolare”, iniziando a parlare di questa malattia in modo più approfondito, più veritiero, più giusto.

“Doveva essere un canto del cigno, uno dei momenti più emozionanti e avvincenti dello sport professionistico: l’addio di Magic Johnson dall’NBA e forse dalla società mainstream dopo aver annunciato di aver contratto HIV”

Gary Washburn del Boston Globe

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