KEY FACTORS: THE DECOY
Clint Capela aka l’esca è il mismatch da far pagare a Golden State, se lo svizzero riuscirà a rendersi utile in attacco e star lontano dai falli sarà un bel rebus per coach Steve Kerr. Il centro di Houston guida la NBA per percentuali dal campo, 65.2%, secondo in stoppate (1.9 a partita) e ottavo per rimbalzi con 10.8. I Rockets sono a 25 vinte e 2 perse quando lui segna almeno 15 punti e 36-5 quando mette a referto 2 o + stoppate. Negli anni Capela ha avuto una crescita esponenziale, passando ad esempio dal 17 al 56% ai liberi o diventando un rollante d’elite, marcarlo non sarà facile per i Warriors soprattutto perché dovranno fare una scelta complicata. Quando GSW andrà con la death lineup lo prenderà soprattutto Green e ogni tanto Durant, con entrambi potenzialmente può avvantaggiarsi anche se possono fermarlo se al 100% concentrati in difesa. Per ottenere il massimo sforzo difensivo da Draymond e KD, Kerr dovrà accettare di trovarseli stanchi nei finali di gara, altrimenti nella prima parte di gara vengono presi in consegna dai vari McGee, Pachulia, West, Looney e Bell (il rookie ha le sue chance di giocare parecchi minuti in caso di buona marcatura su Capela). Il che però sulla carta favorisce il mismatch allo svizzero. Le sue abilità di rollare a canestro in situazioni di pick and roll con Harden e Paul sono notevoli perciò va onorato il suo movimento a centro area, in tal caso i predetti James e Chris ottengono la possibilità di giocare parecchi isolamenti e spesso dopo aver sfruttato un cambio e i due sono letali in questa circostanza. Per Houston è fondamentale che Clint non si carichi di falli per costringere Golden State a preoccuparsi di lui e a subirlo a rimbalzo e in protezione del ferro, ma allo stesso tempo i giocatori della baia lo attaccheranno spesso per testarlo in questo aspetto.
l Pick and Roll tra Chris e Clint non è facile da difendere.
KEYS FACTORS: HOW CAN HE COOK?
Steph Curry è tornato da un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi da gioco fino al rientro contro New Orleans, sembra in buone condizioni, ma è al meglio? Contro gli Spurs non è servito, contro i Pelicans è bastato a mezzo servizio, contro i Rockets serve di più. Se le sue condizioni fisiche gli permetteranno di peformare come lui sa, allora sì che sarà uno dei key factors della serie. La sua capacità di creare punti per lui e per i compagni, il tenere impegnata la difesa costantemente fa tutta la differenza del mondo in una finale così equilibrata. Chris Paul negli ultimi anni ha sempre sofferto lo Chef, ha subito canestri pazzeschi e prestazioni memorabili, lo stile di gioco del 30 mette in difficoltà CP3 e Harden non è il difensore dei sogni. Le letture dal lato debole di Paul nei P&R dove è coinvolto Curry saranno preziose, sporcare i passaggi, infastidire e rendere poco pulito il gioco degli Warriors può risultare decisivo.
Sarebbe superficiale e profondamente sbagliato ridurre la serie a un 3-point-contest da 48 minuti, ma non per questo chi vincerà la sfida nella sfida e otterrà le percentuali migliori dall’arco, non sarà favorito per la vittoria finale. Ben 5 giocatori di Houston hanno realizzato 100+ triple in stagione regolare ( James Harden 265, Eric Gordon 218, Trevor Ariza 170, Chris Paul 144, Ryan Anderson 131, P.J. Tucker 115 e Gerald Green 110.) ed è prima sia per triple tentate 3470, che per quelle realizzate 1256. Golden State invece è risultata ottava per triple realizzate, ma prima per percentuale da 3, 39.1%. Considerando che Steph è il miglior tiratore della storia del gioco il suo peso determinerà molto delle sorti di Golden State. Oltre il discorso tecnico c’è da affrontare quello emotivo; che sia il preferito della Oracle Arena non è una scoperta, in più quando si infiamma stenta a spegnersi e anzi accende compagni e pubblico. Sintetizzando potremmo dire: “Dimmi come sta Steph e ti dirò che serie sarà” o meglio “Dimmi che Chef c’è e ti dirò cosa si mangerà”.
La versatilità di Capela e la salute di Curry sono soltano due dei molti fattori chiave delle Western Conference Finals, che però condizioneranno più di altro questa serie. Coach D’Antoni e Kerr si stimano e conoscono tanto vicendevolmente, entrare nella testa dell’altro per decodificare le chiavi più di valore dell’altro sarà altrettanto importante. Non ci resta che vedere le due super potenze dell’Ovest finalmente all’opera una contro l’altra per (magari) 7 gare.