Gary Payton II Undrafted
La classe Draft del 2016

La classe Draft del 2016

Al Barclays Center di New York i sogni di 60 giovani cestisti si avverano ma, contemporaneamente, almeno altrettanti ragazzi non vengono selezionati e vanno a formare la categoria degli “Undrafted”. Essere un undrafted non significa solo non essere stato scelto, significa dover passare i restanti mesi, se non anni, a cercare di convincere gli scout e gli allenatori delle 30 franchigie che nella loro squadra c’è un piccolo posticino anche per loro. Alcuni ci riescono (Isaiah Thomas e Tyler Johnson), altri invece no, riuscendo “solo” a giocare in club europei. Periodo fondamentale per questi ragazzi, per mettere in luce le loro potenzialità, è quello del Training Camp, il quale viene utilizzato dalle varie squadre proprio per testare e vedere in azione le matricole e gli undrafted firmati per la manifestazione.

Abbiamo selezionato per voi i migliori 5 da tenere d’occhio durante:

  • Ron Baker ( New York Knicks )

Guardia classe ’93, proveniente da Wichita State, Baker è sicuramente una delle guardie migliori tra gli undrafted. Dotato di un buon tiro da 3 e di una buona propensione al sacrificio difensivo, Baker ha spesso sofferto sia la poca fisicità (alto 1,90 m per 90 kg ) sia la discontinuità al tiro da 2 ( soprattutto in penetrazione ).  I Knicks hanno già 14 contratti garantiti e molti di questi giocatori hanno parecchi punti nelle mani e, dunque, la dirigenza newyorkese sembra propensa a non confermare Baker per la regular season, preferendogli più un giocatore specializzato nelle giocate difensive. Per la guardia nativa del Kansas la Summer League sarà comunque l’occasione per farsi notare dalle altre squadre che, magari, sono alla ricerca di un tiratore come lui.

 

  • Anthony Barber ( Philadelphia 76ers )

Playmaker classe ’94, proveniente da Nc State, Barber è stato uno dei protagonisti della scorsa Summer League, da lui giocata con la jersey dei New Orleans Pelicans. Firmato dai 76ers Barber “rischia” seriamente di essere confermato per la regular season e di entrare a far parte delle rotazioni di coach Brett Brown. Philadelphia, infatti, come point-guard ha nel proprio roster, tra l’altro con contratti non garantiti, solo Jerryd Bayless e Sergio Rodriguez e dunque Barber potrebbe avere in ruolo in vista della prossima stagione. Dotato di un ottimo ball-handing e di un ottima visione di gioco, ha come punti deboli il tiro ed il fatto che adora, a volte esagerando, avere il pallone tra le mani. Qualora, infatti, riuscisse ad usare il suo spettacolare ball-handing per creare buone spaziature ed ottimi tiri per i compagni, Baker sarebbe un vero e proprio fattore per i 76ers.

 

  • Yogi Ferrel ( Brooklyn Nets )

Ferrel è sicuramente il playmaker più completo tra tutti gli undrafted del 2016.  Classe ’93, proveniente da Indiana, Ferrel ha messo in mostra, sia al college che nella recente Summer League, un gioco completo ed efficiente su entrambi i lati del campo. Ottimo penetratore, discreto tiratore sia da 2 che da 3, non si comprenderebbe come il nativo dell’Indiana possa essere messo in dubbio dalle franchigie NBA se non si sottolineassero le informazioni sul suo fisico “minuto”. 1,80 m per 80 kg fanno di Ferrel un giocatore limitato e sicuramente poco adatto alla NBA moderna ( Isaiah Thomas a parte ).  I Nets hanno all’attivo( o meglio al passivo ) già 15 contratti garantiti e difficilmente lo rifirmeranno, facendo svanire ( forse ) del tutto il sogno Nba di Yogi Ferrel.

 

  • Gary Payton II ( Houston Rockets )

Non avrà sicuramente la classe cristallina del padre, ma Gary Payton II è una delle point guard di questo Training Camp 2016 che potrebbe più stupire per via delle sue eccelse doti difensive. Classe ’92, Payton, al college, con la casacca di Salt Lake CC prima e di Oregon State poi, ha entusiasmato tutti con la sua aggressività fuori dalla norma. Le sue statistiche per rimbalzi( 18 ) , palle rubate ( 4.3 ) e stoppate( 1.7 ), lo hanno portato ad essere nominato Miglior difensore 2015-2016.  Molti addetti ai lavori si sono stupiti della sua non chiamata al draft e reputano che Payton, magari sotto la guida di Patrick Beverley, possa essere un buon prospetto per il futuro pacchetto arretrato dei Rockets. Qualora migliorare le sue abilità al tiro, il figlio dell’ex stella dei Sonics potrebbe ( almeno in parte ) seguire le orme del suo grande padre.

 

  • Jarrod Uthoff ( Toronto Raptors )

Uthoff è sicuramente il giocatore su cui più si è discusso tra i giocatori non scelti allo scorso draft. Molti coach lo reputano un giocatore molto mediocre, un “4” atipico che è troppo lento per marcare i “3” ma troppo poco fisico per contrastare con la giusta durezza i “4” dell’Nba di oggi. Altri, invece, reputano Uthoff un potenziale “crack”, un giocatore che, anche per via delle sue caratteristiche atipiche, può fare il salto di qualità da un momento all’altro. Qual è la verità ? Come al solito la verità è nel mezzo. Il prodotto di Iowa State, al college, ha messo in mostra  qualità offensive  sicuramente invidiabili per uno che gioca in quel ruolo con quel fisico ( 2,06 m per 100 kg ) ma, allo stesso tempo, ha anche evidenziato i suoi grandi limiti difensivi, che potrebbero peggiorare col salto in Nba. Toronto, nonostante ciò, sembra puntare molto sul giovane classe’93, che potrebbe, durante la regular season, far riposare, per alcuni fondamentali minuti, i più affermati Jared Sullinger e Patrick Patterson.

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