Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti Spurs, contro i Rockets arriva il riscatto firmato Aldridge

Spurs, contro i Rockets arriva il riscatto firmato Aldridge

di Marco Tarantino

Una partita tanto attesa, quella tra Golden State WarriorsSan Antonio Spurs. Uno scontro tra due corazzate che stanno demolendo record su record. Eppure, ecco la delusione. Il racconto della partita è racchiuso tutto nel risultato: 120 per i guerrieri, 90 per gli speroni. Serata storta? Differenza abissale? Pretattica di Gregg Popovich? Difficile dare una risposta precisa in quanto la squadra della Baia sta distruggendo tutti, ma un dato è ‘saltato’ subito agli occhi: 26(ventisei!) palle perse per i texani. Evento più unico che raro. Se poi si analizza la super partita da 37 punti di uno scatenato Stephen Curry che più volte ha fatto impazzire il miglior difensore della lega (Kawhi Leonard) e la contemporanea assenza di una colonna portante come Tim Duncan, la minestra è pronta.

LaMarcus Aldridge.

LaMarcus Aldridge.

Fortunatamente, il calendario NBA dà subito l’occasione per rialzarsi. In tal senso un nuovo evento ha investito la squadra neroargentata: vincere con uno scarto di almeno 30 punti (130-99 contro gli Houston Rockets) dopo aver perso con uno scarto di 30. Nulla da dire, la marcia è ripresa. E’ stata la partita di LaMarcus Aldridge, che in soli 29 minuti ha sfoderato una prestazione da 25 punti, 10 rimbalzi e 5 assist. Una buona prestazione da parte del lungo. Erano ben due anni che non si assisteva ad una tale prova. Precedentemente Blake Griffin, il 9 febbraio 2014, fece addirittura meglio (26 punti, 11 assist e 6 rimbalzi in 24 minuti contro i Philadelphia 76ers). Il 4 volte All Star aveva bisogno di una tale dimostrazione, soprattutto dopo essere stato demolito nel duello contro Draymond Green di due sere prima. Certo, le medie di 20.8 punti e 8.8 rimbalzi a partita con cui aiutò i Portland Blazers a qualificarsi ai playoff (con un ottimo sesto posto) sono lontane. Ma, a San Antonio, per qualche altro mese, possono aspettare.

 

Per NbaPassion.com,

Francesco D’Andolfo

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