Un 2015 da incorniciare, che prima ha portato nella Baia il Larry O’Brien Trophy assente da 40 anni e che poi ha confermato la loro presenza tra i favoriti per la vittoria finale della stagione 2015/16: i Golden State Warriors stanno tuttora continuando a placare la loro insaziabile ambizione, continuando a dettar legge nella Western Conference e in tutta la lega.
Una buona parte di questa specie di supremazia è stata messa in piedi tra le mura dell’Oracle Arena. Infatti, col successo per 122-103 contro i Sacramento Kings, la franchigia di Oakland ha racimolato un record casalingo di 42 vittorie e una sola sconfitta in tutto l’anno solare (quello dell’ultima notte è stato l’ultimo match disputato in California in questa annata). Si tratta del miglior ruolino di marcia mai raggiunto da una singola squadra che in un anno ha disputato almeno 15 partite in casa. In precedenza lo scettro è appartenuto ai Philadelphia Sixers di Wilt Chamberlain che, nel 1966, ottennero vinsero 32 sfide e ne persero solo una.
Ovviamente, tra i trascinatori della banda guidata ‘ad interim’ da Luke Walton, oltre ad un Draymond Green ultimamente in grande spolvero, c’è Stephen Curry. Il playmaker numero 30 contro i Kings è rimasto a secco per i primi 21 minuti di gioco, prima di scatenarsi: in soli 3 giri d’orologio è riuscito a mettere a referto ben 17 punti, acciuffando la tripla doppia quando bisognava calcare il parquet solo per l’ultimo periodo. Lo score totale è di 23 punti, 14 rimbalzi e 10 assist. Per Curry si tratta della sesta tripla doppia stagionale, la quarta raggiunta prima dei 12 minuti finali di gioco. Gli altri giocatori in attività presenti in questa categoria sono Russell Westbrook (7 triple doppie), LeBron James e Kobe Bryant (entrambi a 4). Nella regular season in corso lo stesso Westbrook, Draymond Green e Hassan Whiteside hanno iscritto sul proprio tabellino almeno una tripla doppia entro i primi 36 minuti di una singola partita.