Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti 10 giocatori NBA che non hanno ancora la maglia ritirata

10 giocatori NBA che non hanno ancora la maglia ritirata

di Michele Gibin

Carmelo Anthony – New York Knicks

Melo è stato uno dei più grandi giocatori della storia dei New York Knicks, e col suo ritiro nel 2023 è arrivato il momento di considerare di ritirare anche la sua numero 7 e appenderla dalle volte del Madison Square Garden assieme a quelle di Clyde Frazier, Dick Barnett, Earl Monroe, Willis Reed, Dave DeBusschere, Bill Bradley e Pat Ewing.

E se l’obiezione è “ma Melo non ha mai vinto un titolo”, beh, i Knicks non vincono un fico secco dal 1973, non giocano le NBA Finals dal 1999 quando ci arrivarono senza sapere neppure come avevano fatto, e dal 2011 al 2017 Anthony è stato 7 volte All-Star (su 10 in carriera), due volte secondo quintetto All-NBA, una volta terzo quintetto All-NBA, miglior realizzatore NBA nel 2013. Melo è stato nominato uno dei migliori 75 giocatori della storia della lega e ha segnato 28289 punti in carriera, nono miglior marcatore di sempre. E ci sarebbero anche 3 ori olimpici.

Carmelo Anthony è un futuro Hall of Famer, e anche a Denver (quando magari Nikola Jokic la mollerà…) dovranno almeno farsi la domanda: dobbiamo ritirare la numero 15? In colorado cì sarà del lavoro di diplomazia da fare visto come finì nel 2011 (male), a NY Melo è di casa, il popolo lo ama.

I Knicks hanno giocato i playoffs tre volte con Anthony in squadra, con una semifinale di conference nel 2013. Un dato che azzoppa un poco il discorso ma allargando l’obiettivo e considerando la storia dei Knickerbockers negli ultimi vent’anni, si può chiudere un occhio.

Jason Kidd e Jason Terry – Dallas Mavericks

I Brooklyn Nets ritirarono la maglia numero 5 di Kidd nel 2013 per i suoi servigi, tra cui due NBA Finals nel 2002 e 2003 con i New Jersey Nets, ma il suo unico titolo in carriera, Jason l’ha vinto a Dallas, e il suo apport fu decisivo.

Il Jason Kidd del 2007-08 non era più il candidato MVP che era stato a New Jersey o ai Phoenix Suns ma il suo arrivo fu quasi necessario per evitare che l’onda lunga della sconfitta alle NBA Finals del 2006 dei Mavs, da favoriti contro i Miami Heat, portasse alla dissoluzione della squadra.

Dirk Nowitzki si trovò accanto un floor general come mai avuti prima, Kidd a Dallas si sarebbe trasformato in un tiratore da tre punti da 40% e dal 2009 al 2012 è rimasto praticamente sempre in campo, solo 12 le partite saltate in 4 anni. Nel 2011 sarebbe arrivata la rivincita contro Miami a parti invertite, davanti al big three LeBron James-Dwyane Wade-Chris Bosh e una chiusura ideale del cerchio largo che Jason Kidd ha disegnato da giocatore in Texas. Non tutti ricordano su due piedi infatti che J-Kidd aveva già giocato a Dallas per tre stagioni dal 1994 al 1997, quando fu ceduto in cambio di Steve Nash.

In passato Mark Cuban si era espresso contro il ritiro della maglia di Kidd, scottato dal suo addio nel 2012 per andare ai New York Knicks dove avrebbe chiuso la carriera. Irritazione passata nel 2022 quando Cuban ha scelto Jason come nuovo head coach della squadra. Per vedere la maglia numero 5 di Kidd pendere dalle volte dell’American Airlines Center occorrerà probabilmente attendere qualche anno, ma accadrà.

Jason Terry è stato una bandiera dei Mavs, come Michael Finley, JJ Barea o Don Nelson. Era in campo nel 2006 nel naufragio contro Miami, e con Dirk Nowitzki ha attraversato la clamorosa eliminazione al primo turno del 2007 fino a riemergere dall’altra parte quale parte fondamentale dei Mavericks campioni NBA nel 2011.

Il Jet ha giocato a Dallas dal 2004 al 2012 ed è stato sesto uomo dell’anno nel 2009, accettando da subito il ruolo di primo cambio dalla panchina dopo gli anni da titolare e potenziale All-Star agli Atlanta Hawks (che facevano parecchio schifo allora, intendiamoci). Sarebbe bello soprattuto per i tifosi Mavs vedere Michael Finley e Jason Terry assieme, mentre la loro maglia viene issata accanto a quelle di Dirk, di Derek Harper (ecco), Rolando Blackman e Brad Davis.

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