Un’altra surreale sconfitta in Eurolega per la Virtus Bologna. E questa è ancora più cocente di quella subita contro il Panathinaikos. La capolista, il Fenerbahçe, espugna il campo bianconero per 86-82 anche senza tre dei suoi giocatori. Gli uomini di coach Luca Banchi si portano sul +10 a 5.24 minuti dal termine di una partita ben giocata. Invece, Guduric (21 punti) e Hayes-Davis (19, di cui 10 nell’ultimo quarto + il canestro decisivo) sono i killer in una volata che rivela la Virtus come squadra fatalmente corta. Non basta uno Shengelia da 23 punti, coadiuvato da Zizic (18) e Morgan (14).
La Virtus parte bene, nonostante alcune difficoltà a rimbalzo. Riesce ad appoggiarsi con continuità a Zizic, che contribuisce al 14-10 iniziale.
“Dal punto di vista offensivo abbiamo evidenti margini di miglioramento, soprattutto riguardo il dilatare gli spazi e aumentare il ritmo di gioco” sostiene l’allenatore bianconero. “Il dato dei tiri liberi è segno di un ottimo lavoro nell’attaccare i close-out. Dal punto di vista difensivo, a inizio gara abbiamo sofferto molto a rimbalzo. Dobbiamo migliorare quando giochiamo contro squadre come questa, che tirano con frequenza da tre e mettono quasi sempre in campo 5 giocatori perimetrali capaci di tirare e di attaccare. L’unico che fa eccezione è Birch.”
Appena coach Banchi sostituisce Pajola per dargli respiro, però, salta il banco difensivo. La Virtus viene quindi punita da due triple aperte di Hayes-Davis e Colson, che contribuiscono ad un parziale di 0-8 che fa male, tanto male. Le rotazioni tolgono energia ai bianconeri, ma l’1×1 tra Hackett e Melli rianimano la Segafredo, che chiude il primo quarto sul 22-23. Anche i turchi sbagliano, e qualche palla persa tiene la gara in equilibrio quando le percentuali bianconere si sporcano. Sulle palle contese arriva prima la Segafredo, che però non sfrutta i lunghi senza ritmo degli avversari. I turchi tirano bene, ma dall’altro lato c’è Shengelia che aiuta i bianconeri a mettere il naso avanti per 38-37 all’intervallo lungo.
Dopo la pausa il canovaccio non cambia, con ritmi lenti e tanti errori in attacco. Il Fener combina disastri e l’avversaria ne approfitta. Con Shengelia costruisce il massimo vantaggio di serata, salendo sul +6. Nel momento più difficile della serata dei turchi, arrivano le poche certezze. Colson e Guduric stampano un 6-0 che forza il timeout di coach Banchi, da cui la Segafredo esce con il gioco da tre di Shengelia, che chiude il terzo quarto sul 61-56.
All’inizio dell’ultimo quarto, Biberovic riporta a pieno contatto i turchi, ma Morgan e Clyburn aiutato a riallungare. Shengelia firma il nuovo +10, tanto che il Fener è a tratti asfissiato dall’intensità della Virtus. La squadra di Jasikevicius sta in piedi con il tiro, ed è Guduric quello che prova ad incaricarsi del ricongiungimento, andando a punire il quintetto piccolo di coach Banchi. Cordinier sblocca il pareggio con una tripla nel momento più difficile, un libero di Guduric accorcia sul -2 ed è volata. Cordinier penetra e Birch spazza via dal ferro la palla prima che entri. Poi, la tripla di Guduric che stampa il sorpasso per 80-81. Dopo il timeout di coach Banchi, si va in angolo per la tripla del sorpasso di Pajola, ma Hayes e Davis in lunetta completano il colpo della capolista.
“Un’altra partita tosta, che conferma il nostro livello” sostiene l’allenatore bianconero. “Ma non abbiamo avuto la capacità di finire il lavoro. Il nostro record non ci aiuta e ci mette pressione. Come ho detto, con la consapevolezza di aver confermato ancora una volta di avere tutte le armi necessarie a competere contro ogni avversario. Ora, la nostra posizione in classifica non ci trasmette quella sicurezza che ci servirebbe per i finali di gara. I falli tecnici li abbiamo pagati a caro prezzo. Mi dà la sensazione di essere colpito da una maledizione, ma voglio rimanere concentrato. Giochiamo con una frequenza folle, ma anche stasera abbiamo dimostrato di poter competere. L’ultimo quarto, con 30 punti subiti, stona in una partita in cui siamo sempre riusciti a tenere gli avversari ad un punteggio basso. Abbiamo commesso errori, ma anche loro lo hanno fatto.”
Per l’ennesima volta, la Virtus ha giocato un’ottima partita, contro una squadra di altissimo livello. Si è illusa di poterla portare a casa, ma ancora una volta hanno vinto gli altri. E, ora, il record europeo è un misero 2-9 (18% di vittorie). Tanto il problema, alla fine, è sempre quello.
I bianconeri dimostrano di non essere una squadra abbastanza lunga per l’Eurolega, nonostante il roster di 14 giocatori. E ce ne sono solo 3 su cui coach Banchi conta davvero, che giocano sempre almeno ai 30 minuti, bene o male che sia: Shengelia, Cordinier e Clyburn. Ieri molto bene il primo, altalenante il secondo, a tratti irritante il terzo (al momento la delusione più grande della stagione, inutile girarci attorno).
Con tali minutaggi, il rischio di arrivare stanchi e poco lucidi alla fine è più reale che mai, e puntualmente si realizza, così da perdersi per i famosi dettagli citati da coach Banchi. È poi ovvio che manca un leader, uno a cui dare la palla nei momenti che contano.
La stagione europea è compromessa. La squadra gioca meglio rispetto ad un mese fa, pur non vincendo. Ma ora occorre capire se Tucker è recuperabile oppure no. Se sì, bisognerebbe provare a coinvolgerlo. Se no, bisogna sostituirlo senza spese extra, vista la volontà della proprietà di rispettare il budget prefissato.