Home Lega Basket A Reyer Venezia, Spahija: “Casarin gioca perché lo decido io”

Reyer Venezia, Spahija: “Casarin gioca perché lo decido io”

di Stefano Sanaldi

La Reyer Venezia è attesa dalla sfida di campionato con la Virtus Bologna, e coach Spahija, nella conferenza stampa della vigilia torna a parlare del caso Davide Casarin. La sfida con la Virtus si preannuncia delicata, considerate le assenze in casa Venezia. Coach Spahija dovrà fare a meno di Munford, Ennis, Tessitori, Parks e McGruder, bloccato in Florida dall’uragano e atteso solo la prossima settimana in Laguna.

Reyer Venezia, Spahija torna sul caso Casarin 

Il coah della Reyer Venezia Neven Spahija, nella conferenza stampa della vigilia, torna a parlare della polemica in cui è stato coinvolto Davide Casarin al termine dell’ultima sfida di EuroCup, persa contro i francesi di Bourg. Il tutto, come riporta il Gazzettino, dovuto al fatto che Davide Casarin giochi solo perché figlio del presidente Federico.

Il tutto ha portato a un battibecco dopo la fine della partita europea, con Casarin, col tifoso che avrebbe addirittura messo le mani addosso al giocatore. Coach Spahija è tornato sull’argomento difendendo la legittimità della sua scelta: Non siamo qui per litigare con la stampa o chi si esprime sui social, dicano quello che vogliono. Con più di 30 anni di carriera alle spalle, nessuno si è mai permesso di dirmi chi far giocare. Davide gioca per mia decisione. Lui, come altri ragazzi, non sta esprimendo un basket da Reyer? Oggi stanno giocando tantissimi minuti elementi che dovevano essere cambi e non partire in quintetto. L’anno scorso, a roster completo, Davide ha fatto molto bene. Ora mi sembra che anche lui senta una grande pressione e, come allenatore, il mio compito è preservare i giocatori anche a livello mentale.

Spahija allarga poi la sua analisi anche a Federico Casarin, presidente della Reyer Venezia: “Federico Casarin è uno dei migliori dirigenti che abbia mai avuto nella mia carriera. Un signore di altissima classe. Non mi ha mai detto che suo figlio deve giocare e mi dispiace per questa situazione e la pressione creatasi. Il mio compito è risolvere anche questo”.

You may also like

Lascia un commento