Home Lega Basket A Reyer Venezia il roster giusto per vincere ancora in Italia?

Reyer Venezia il roster giusto per vincere ancora in Italia?

di Daniele Morbio
virtus e fortitudo

La Reyer Venezia è una delle realtà più solide della pallacanestro italiana, con un’importante continuità di progetto dal febbraio 2016, momento in cui il patron Brugnaro ha esonerato Charlie Recalcati per consegnare il timone del team lagunare al vice Walter De Raffaele. Con il coach livornese alla guida la Reyer ha vinto due scudetti negli ultimi tre anni (2017 e 2019), una Fiba Europe Cup (2018) e ha vinto la regular season (risultato storico per la società orogranata) sempre nel 2018, per poi venire eliminata ai playoff dalla Dolomiti Energia Trento in semifinale.

Il roster della Reyer Venezia ai raggi X:

Conosciamo meglio la Reyer Venezia “edizione 2019/2020” partendo dalla composizione del roster:

• #0 Ike Udanoh (1989)  AG/C
• #3 Davide Casarin (2003)  PM/G
• #5 Julyan Stone (1988)  PM
• #6 Michael Bramos (1987)  AP (Capitano)
• #7 Stefano Tonut (1993)  G/AP
• #9 Austin Daye (1988)  AG
• #10 Andrea De Nicolao (1991)  PM
• #12 Ariel Filloy (1987)  PM
• #14 Gasper Vidmar (1987)  C
• #21 Jeremy Chappell (1987)  G/AP
• #22 Valerio Mazzola (1988)  AG
• #29 Francesco Pellegrino (1991)  C
• #30 Bruno Cerella (1986)  AP
• #50 Mitchell Watt (1989)  C

Il lungo roster orogranata è estremamente poliedrico, con tanti giocatori versatili (Julyan Stone ne è l’ esempio più lampante offensivamente e difensivamente parlando, capace di giocare in posizione di 1, di 3 e di 4 tattici essendo alto, atletico e con una buona propensione al mettere in ritmo i compagni e capace di marcare tutti i ruoli fino al 5 -se undersize- grazie alla sua rapidità di piedi e alla sua stazza), con il coach Walter De Raffaele che può in alcuni frangenti delle varie partite optare per esempio per un quintetto estremamente fisico con Watt e Vidmar insieme (il #50 ha una buona mano anche dalla media/lunga distanza) o per un quintetto chiamato ad aprire il campo con Daye da finto “5”, Bramos da 4 tattico e Tonut da 3 ad assaltare il ferro con le sue scorribande. La squadra orogranata è costituita da tanti giocatori con un’ ottima mano da oltre l’arco, in primis il neo-capitano Michael Bramos (l’ uomo della provvidenza in tanti frangenti), senza dimenticare ovviamente gente come Filloy, Tonut, De Nicolao, Daye, Cerella e Chappell. Mitchell Watt e Gasper Vidmar sono ovviamente i due lunghi estremamente complementari (uno tecnico, atletico, abile rimbalzista e discreto protettore del ferro, l’ altro più fisico, quello cui dare palla sotto per far collassare la difesa e aprire spazi per i tiratori o per caricare di falli i lunghi avversari). Fondamentale ovviamente la conferma di Michael Bramos, che ha ereditato i galloni di capitano dal partente Marquez Haynes, l’ uomo che ha garantito il tricolore nel 2017 con quella tripla al 39’54” in gara 5 contro Trento e nel 2019, quando con 4 triple filate nel terzo quarto ha spezzato la resistenza della Sassari di Pozzecco in una gara 7 dominata dai lagunari.

Analisi Mercato di Venezia

Nella prima parte abbiamo parlato di continuità progettuale da parte del team orogranata, ed analizzando il mercato possiamo notare che anche quest’anno è così: rispetto al gruppo che si è cucito il tricolore al petto il 22 giugno del 2019 sono partiti soltanto 6 giocatori (di cui soltanto uno facente parte del quintetto base), sono stati confermati in 10 e sono arrivate 4 nuove pedine nello scacchiere di De Raffaele. La partenza sicuramente più difficile da colmare ed inaspettata è quella del Capitano Marquez Haynes, le altre sono state sicuramente meno pesanti e più facilmente rimpiazzabili sul mercato da parte del presidente Casarin.

Partenze: Marquez Haynes, Marco Giuri, Deron Washington (fuori per una frattura alla spalla da febbraio 2019), D.J. Kennedy (arrivato in sostituzione di Washington), Tomas Kyzlink (una sola presenza all’ attivo in Serie A), Marco Giuri, Paul Biligha (finito in fondo alle rotazioni da aprile in poi).
Arrivi: Ike Udanoh, Ariel Filloy, Jeremy Chappell, Francesco Pellegrino
Conferme: Casarin, Stone, Bramos, Tonut, Daye, De Nicolao, Vidmar, Mazzola, Cerella, Watt

In soldoni: Udanoh (da Avellino) garantirà atletismo, dinamismo e fisicità nel reparto delle ali per una stagione lunga in campionato e in Eurocup, Filloy (da Avellino) è quel giocatore di esperienza e temperamento che può spaccare la partita con le sue magate e la sua freddezza nei momenti clou che prende il posto di Giuri, Jeremy Chappell garantirà grande intensità difensiva ed un discreto contributo di punti con triple e penetrazioni (via Brindisi) che prende il posto di Haynes, mentre Pellegrino (via Udine) è arrivato per sostituire l’ infortunato Valerio Mazzola, che dovrebbe rientrare non prima di dicembre. Tutti giocatori con grande esperienza in Italia e di grande affidabilità, che dovrebbero garantire una permanenza ad alti livelli alla squadra orogranata.

Quintetto: Stone, Tonut, Bramos, Daye, Watt.

Nota a parte la merita il “mulo triestino” Stefano Tonut, ragazzo dal grandissimo potenziale, un talento che la Reyer ha blindato fino al 2023 dandogli ufficialmente il ruolo di guardia titolare nel quintetto di coach De Raffaele. Il ragazzo classe 1993 ha dato una grande prova del suo talento solo a sprazzi per via dei tanti infortuni che lo hanno condizionato e si è preso i complimenti da Alessandro Gentile nel 2016, ma adesso è chiamato ad un salto di qualità che (acciacchi permettendo) dovrebbe arrivare senza grandi difficoltà e che dovrebbe garantirgli la convocazione in nazionale senza grossi problemi. Ottima mossa sicuramente da parte della società lagunare, che dimostra di credere in Tonut e in Davide Casarin, giovanissimo prospetto classe 2003 che potrebbe trovare qualche minuto importante in serie A per dare fiato ai piccoli e per garantire fisicità ed intensità alla difesa e all’ attacco orogranata.

Obiettivi e Possibilità

La Reyer Venezia avendo costruito un roster piuttosto lungo con 14 giocatori (compreso il giovane 2003 Davide Casarin) e avendo cambiato molto poco questa estate tenterà sicuramente di impensierire l’Olimpia Milano nella corsa al tricolore 2020, cercando ovviamente di confermarsi ad alti livelli nel territorio nazionale e provando sicuramente a sfatare il tabù “primo turno” in quella che per ora è la coppa maledetta, ossia la Coppa Italia. In Europa la squadra di Coach De Raffaele ha optato per un passaggio dalla Champions League alla EuroCup, per testare la dimensione Europea del proprio team e per provare quantomeno a superare il primo girone, seppur presenti squadre importanti come il Lietuvos Rytas, Partizan Belgrado e Lokomotiv Kuban: un grande banco di prova per arrivare ad una maggior solidità, mentalità e fisicità che comunque sembrano già piuttosto buone. Sicuramente gli orogranata saranno chiamati a dare filo da torcere (più possibile) a Milano, giocandosi un posto al sole insieme alla Virtus Bologna di Coach Sasha Djordjevic e alla Dinamo Sassari di Coach Gianmarco Pozzecco. Una stagione lunghissima ma che con un roster profondo, collaudato e di sicuro livello non può che essere ben affrontata in entrambe le competizioni dalla squadra campione d’Italia in carica.

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