Home Lega Basket ABasket mercato A Tonut: “Rimanere a Milano? Dico si ma dipende da loro”

Tonut: “Rimanere a Milano? Dico si ma dipende da loro”

di Mattia Picchialepri

Intervistato da Fabrizio Salvio su Sportweek, Stefano Tonut ha fatto un bilancio della sua eccellente stagione con l’Olimpia Milano. Tonut ha parlato dei successi ottenuti, sottolineando la soddisfazione per il contributo dato alla squadra e l’importanza della coesione del gruppo, ma anche di una sua possibile permanenza in biancorosso.

Le parole di Tonut sulla stagione dell’Olimpia Milano

Inizialmente, Tonut ha parlato di un primo bilancio della sua stagione: “Stagione molto positiva, felice di aver dato un contributo significativo alla conquista dello Scudetto, aggiungendo un tassello importante per raggiungere questo obiettivo. L’anno scorso sono arrivato in una squadra nuova, consapevole che avrei avuto un ruolo diverso rispetto a quello di Venezia”.

Sulla possibile permanenza, invece: “Io dico di sì, perché qui sto molto bene. Mi piacerebbe continuare, poi dipende anche dalla società. Non è una questione di passi di uno verso l’altro. Il coach ha dimostrato fin dall’inizio della stagione di tenermi in considerazione, facendomi giocare, in campionato come in EuroLeague, i momenti decisivi delle partite, quando la palla pesa”.

Arrivato all’Olimpia Milano, Tonut ha dovuto cambiare il proprio stile di gioco: “Quest’anno credo di aver trovato il ruolo giusto trovato fin dall’inizio, permettendomi di mantenere un rendimento costante nonostante gli alti e bassi dovuti agli infortuni, che hanno rimescolato le gerarchie. Sono stato fortunato a fermarmi solo per una decina di giorni, riuscendo così a ritagliarmi uno spazio sempre più ampio fino a entrare stabilmente in quintetto, giocando molti minuti e spesso marcando il giocatore chiave avversario“. Ancora uno scudetto per Tonut: “Anche se può sembrare banale, sento di appartenere a ogni successo della squadra, anche se gioco poco o niente. Per questo dico che lo Scudetto di quest’anno appartiene anche a Bortolani, Caruso, Poythress e Lo, che nelle ultime partite hanno visto poco il campo. Il primo dei miei quattro scudetti è stato il meno atteso, perché ero alla mia seconda stagione in Serie A e la Reyer puntava a restare in alto, ma non al titolo. Il secondo scudetto è arrivato in un momento particolare della mia vita, e l’ho vinto da protagonista, quindi lo ricordo con piacere. Quest’ultimo lo sento particolarmente mio“.

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