La Virtus Bologna ha interrotto una striscia negativa di cinque sconfitte consecutive espugnando il Mediolanum Forum con una convincente vittoria per 73-82 contro l’Olimpia Milano di coach Ettore Messina. La squadra di coach Ivanovic ha dimostrato energia, compattezza e grande capacità di sfruttare i limiti degli avversari, segnando un passo indietro per l’Olimpia dopo due buone prestazioni.
Nel post-gara, Ettore Messina ha offerto un’analisi lucida della sconfitta. “Venivamo da un buon momento e forse abbiamo pensato di poter vincere facilmente dopo un buon avvio. Invece, la Virtus ha giocato con umiltà e solidità, vincendo meritatamente”, ha dichiarato il coach dell’Olimpia.
Messina ha sottolineato i limiti emersi nel match, sia in attacco che in difesa: “Abbiamo giocato troppo individualmente, cercando il canestro anziché creare vantaggi per i compagni, e non ci siamo aiutati abbastanza in difesa. La responsabilità è mia”. L’allenatore ha anche evidenziato la differenza di rendimento tra il quintetto titolare e le seconde linee: “Abbiamo bisogno del contributo di tutti, ma ultimamente il secondo quintetto non ha dato abbastanza”. Un episodio chiave, secondo Messina, è stato il canestro su taglio backdoor di Belinelli che ha spento il tentativo di rimonta milanese: “È stato lo specchio della nostra serata”.
Non solo analisi tattica, ma anche aggiornamenti sul fronte infortuni. Messina ha fornito importanti novità sui tempi di recupero di Josh Nebo e Leandro Bolmaro, due assenze che pesano nell’economia della squadra. “Bolmaro ha completato il periodo di lavoro individuale e da settimana prossima sarà con la squadra. Sarà nei 12 per la partita di venerdì a Barcellona”, ha confermato il coach.
Su Nebo, invece, si attendono gli esiti degli esami previsti per oggi: “Sta migliorando molto, ha iniziato a lavorare con la palla, ma dobbiamo conoscere i tempi effettivi di recupero”. Il ritorno del centro sarebbe fondamentale per dare maggiore profondità e fisicità al roster, soprattutto in un campionato in cui Messina ha ammesso di sentire la mancanza di “taglia fisica” tra gli esterni.