Home Lega Basket A Marques Green torna a casa: Avellino riabbraccia il suo playmaker

Marques Green torna a casa: Avellino riabbraccia il suo playmaker

di Massimo Barchi

…BE QUIET…
Un’onda verde nel bel mezzo dei colori del tifo avverso.
L’entusiasmo di un gruppo intorno alla loro piccola grande guida.
Traduzione immediata, Marques Green. Ed il cerchio si chiude.
Concentrazione, intensità, speranza.
Incrociando il suo sguardo, uno scaramantico “be quiet”, anche per coccolarselo un po’.
Palla a due: i flash illuminano la scena, il basket prende vita.
La tranquillità del 4 in verde è assurda.
Domina le emozioni, tutto quello che gli gira attorno sembra in bianco e nero.
Vince il VERDE-GREEN di Avellino, inteso come squadra e come campione.
La festa esplode, canti di gioia per tutta la notte.
I numerosi km in vista del ritorno sembrano azzerarsi.
Gente, è semplicemente Basket.

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Nonostante il passaggio del 2010 in Irpinia proprio alla corte di Frank Vitucci, è stato l’inizio della sua carriera in Italia ad Avellino nel luglio 2007 e culminata con la vittoria della Coppa Italia nel 2008 a ricordare queste parole scritte proprio in quel periodo per segnare il prestigioso trofeo.

E’ proprio così, il 33enne play di Philadelphia, Marques Green indosserà per la terza volta i colori biancoverdi della Sidigas Scandone. Classe 1982, il mini-playmaker tascabile per 165 cm, sarà a disposizione di Vitucci dalla gara contro la Dolomiti Energia Trento, in attesa che il tesseramento venga perfezionato con l’arrivo del nulla osta da parte delle Federazione Turca.

Dopo le nove sconfitte nelle ultime dieci gare, Green proverà a fare impazzire tifosi ed avversari in maniera diametralmente opposta, per cercare di risollevare Avellino da una crisi tecnica-ambientale che sembra non avere altre possibili alternative.

La leadership del folletto americano e la sua personalità saranno elementi indispensabili per svoltare la stagione della squadra del pericolante Vitucci, ancora sulla panchina per via del suo pesante contratto. La mancanza di una precisa identità e soprattutto la mancanza di un gioco degno di questo nome sono il motivo per cui la società e tutto l’ambiente si affidano completamente a lui chiedendogli assist in gran numero per coinvolgere maggiormente i compagni e ritmo elevato per far correre il quintetto irpino.
Grazie al passaporto macedone il sacrificio di Gaines potrebbe anche non essere necessario nonostante qualche attrito con parte delle squadra. Si allungherebbero così anche le rotazioni tra i piccoli, al momento praticamente inesistenti; dalle prime indiscrezioni sarebbe infatti Cadougan il giocatore in uscita anche se la mancanza dell’ufficialità lascia la definizione del roster una scelta da consumare partita per partita.

Queste le sue prime parole durante la presentazione odierna: “Voglio solo poter aiutare la squadra a vincere e giocare bene in ogni gara. L’obiettivo comune è quello di arrivare ai play off. Questo è il sentimento che mi sento di esprimere. Ho avuto modo di vedere la squadra all’opera, avevo già visto qualche partita durante la stagione. Le mie impressioni erano buone e sono state confermate anche dopo la sfida contro Sassari. Abbiamo un buon roster, possiamo fare bene. Vitucci? È stato importante per la mia scelta e ritrovarlo mi sta permettendo di inserirmi velocemente nel gruppo e nei meccanismi di questo team. Sono stato leggermente sorpreso da quello che ho avuto modo di vedere in questi giorni, in merito alle contestazioni dei tifosi, ma comunque l’ambiente ci tiene a fare bene ed è sempre stato l’arma in più di questa squadra e lo sarà anche in futuro”.

Per NBA Passion,
Massimo Barchi (Twitter @dirkpeja)

 

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