L’Happy Casa Brindisi di coach Vitucci si appresta ad iniziare il suo campionato dopo le fatiche della Supercoppa che l’hanno vista sconfiggere la Dinamo Sassari nel quarto di finale per poi arrendersi alla netta superiorità dell’Olimpia Milano in semifinale. Brindisi arriva ai nastri di partenza di questa nuova stagione con aspettative più che rispettabili vista la passata stagione che l’ha vista protagonista in tutte le competizioni alle quali ha partecipato, soprattutto in campionato dove spicca la 2° posizione conquistata al termine della Regular Season alle spalle della sola Milano. In estate, però, i cambiamenti hanno stravolto il roster.
Su tutte le perdite di Darius Thompson, D’Angelo Harrison e Derek Willis rappresentano un notevole vuoto da colmare dal punto di vista realizzativo. Simone Giofrè ha agito sul mercato andando a sostituire i giocatori elencati in precedenza con altri tre nomi. Sono infatti arrivati dal mercato Wes Clark (ritorno per lui in maglia biancoazzurra), Josh Perkins e Nathan Adrian. E’ lecito ora chiedersi chi, tra i nuovi arrivati, sarà in grado di colmare quel vuoto realizzativo che rappresenta una parte fondamentale della filosofia di gioco di Frank Vitucci.
Sarà Josh Perkins il nuovo faro di Brindisi: per lui la garanzia è Vitucci
Tutte le strade portano a Josh Perkins. Sarà molto probabilmente lui ad avere in mano le chiavi dell’attacco brindisino. Perkins è un giocatore che a molti potrebbe ricordare, per caratteristiche, il D’Angelo Harrison della stagione passata. Notevole fisicità, rapido, notevole range di tiro e capacità di “infuocarsi” in pochi minuti non appena trovata la giusta confidenza con il fondo della retina. La sua ancora poca esperienza in campo europeo potrebbe far sorgere qualche dubbio (parliamo sempre di un classe 1995) ma la garanzia per Perkins arriva dal suo coach.
Vitucci, infatti, durante queste sue annate a Brindisi ha sempre avuto la capacità di far rendere al massimo il principale giocatore offensivo della squadra. Andando leggermente indietro nel tempo si può verificare infatti come, nella stagione 2019/2020, Adrian Banks abbia concluso la Regular Season (terminata in anticipo a causa della pandemia) come miglior realizzatore del campionato, a ben 21.1 punti di media. E ricordiamo anche come l’ascesa in campo europeo dello stesso Banks iniziò proprio sotto la guida di Vitucci, a Varese, durante la stagione 2012/2013. Anche durante lo scorso campionato Vitucci ha dato prova di sapere come far esprimere al meglio colui che, sulla carta, si presentava come il miglior marcatore della squadra. Lo scorso anno il “prescelto” è stato D’Angelo Harrison, che ha concluso la stagione con ben 18.6 punti di media. Possiamo quindi dire che nel caso di Vitucci, più indizi fanno decisamente una prova.
Andiamo ora a ripercorrere brevemente quelle che sono state le tappe più importanti della carriera di Josh Perkins.
La carriera cestistica sboccia al “Regis Jesuit High School” trascinando la sua squadra a vincere il Colorado 5A State Championship a una media di 25.2 punti e 6.5 assist nell’anno da senior. Il passaggio successivo è ‘Huntington Prep’, in West Virginia, per giocare a un livello superiore e prepararsi alla scelta più importante della sua vita. Una parabola in ascesa che cattura le attenzione di oltre venti college pronti ad offrigli rinomate borse di studio. Numero 24 della top.100 stilata da Espn nel 2014, Perkins riduce la lista a tre opzioni (UCLA e Minnesota in lizza) e fa ricadere la scelta su Gonzaga University. Proprio a Gonzaga realizzerà nell’arco della sua esperienza 712 assist, che lo faranno diventare il miglior assist-man della storia dei Bulldogs.
In seguito, non essendo stato scelto al Draft 2019, Perkins farà una breve apparizione in G-League, tra i Greensboro Warms, affiliati agli Charlotte Hornets, e i Texas Legends, squadra satellite dei Dallas Mavericks. Nelle lega di sviluppo statunitense non brillerà particolarmente e deciderà di attraversare l’oceano, iniziando la passata stagione in Polonia e finendola al Partizan Belgrado. Nel campionato polacco dimostrerà di essere completamente fuori scala, tenendo medie di 13.8 punti, 6.6 assist e 1.5 rubate a partita, oltre ai 3.8 rimbalzi di media. Le percentuali parlano di un buon 36.9% da tre su 4.4 tentativi con il 53.6% dentro la linea dei 6.75. Il finale di stagione al Partizan lo vedrà protagonista soprattutto in EuroCup, in un contesto di squadra sconosciuto a cui ha avuto difficoltà ad adeguarsi. Nonostante ciò bisogna segnalare un ottimo debutto nella competizione europea contro Trento, con una prestazione da 11 punti, 6 assist e 5 rimbalzi in 18 minuti di gioco.
Adesso la sua prossima avventura è Brindisi. Riuscirà a rispettare le aspettative?