La GeVi Napoli Basket è forse la sorpresa più grande di questo inizio di stagione in LBA. Il terzo posto (in coabitazione) raggiunto dopo la vittoria sofferta contro la Vanoli Cremona è sinonimo di un ottimo inizio di stagione per la squadra cara a patron Grassi. Uno dei principali artefici di questo grande inizio azzurro è senz’altro Andrea Zerini; il 33enne toscano è salito di rendimento dopo l’infortunio di Elegar, permettendo agli azzurri di inanellare un filotto di vittorie importante.
Andrea Zerini, l’intervista in esclusiva
In questa intervista, l’esperto pivot azzurro analizza gli aspetti tecnici e di leadership che hanno permesso alla GeVi di ricoprire il ruolo di “terribile neo-promossa”.
- Dopo la firma con Napoli in A2 la scorsa stagione, sei tornato subito in massima serie: com’è stato “vincere” questa sfida?
Vincere è sempre bellissimo, ancora di più l’anno scorso dopo aver “scommesso” sul mio approdo in lega2 a Napoli. Perché si sa che anche le squadre meglio attrezzate non sempre riescono ad uscire indenni dai gironi infernali della seconda serie nazionale. Mi fa ancora più piacere poi il fatto di aver dimostrato di meritare la Serie A; per far vedere a tutti che avevano sbagliato a considerarmi sulla via del tramonto !
- Questa estate Napoli ha costruito in roster nel segno della continuità. Tanti protagonisti della scorsa stagione sono stati confermati: è questo il segreto della Gevi edizione 2021/22?
Aver confermato 6 protagonisti della promozione (nonostante dopo poco tempo abbiamo perso Josh Mayo) è stata una cosa fondamentale per inserire nel gruppo più velocemente e facilmente tutti i nuovi in questo contesto. In più la società ha inserito dei giocatori molto forti direi che la combinazione è stata molto proficua fin da subito.
- Nella tua carriera hai già avuto modo di giocare con Jason Rich, ad Avellino. Che giocatore hai ritrovato questa estate?
Jason è tornato in attività dopo un anno e mezzo e ovviamente ha fatto un po’ di fatica inizialmente a livello fisico; ma sul livello tecnico e di leadership ho trovato lo stesso Jason che fu MVP ad Avellino. Col passare delle partite lo si vede sempre di più: è determinante in molti modi, non solo a livello statistico, e questo per noi è fondamentale.
- Napoli ha centrato un filotto di quattro vittorie consecutive, due in trasferta: ti aspettavi un inizio di stagione così buono?
Mi aspettavo delle buone cose perché la squadra è forte e lo abbiamo dimostrato giocandocela sempre con tutte le nostre avversarie. Però sinceramente trovarci già adesso così in alto non me lo sarei aspettato.
- Paradossalmente, Napoli ha ingranato la marcia giusta dopo aver perso giocatori cardine come Mayo ed Elegar: avete attutito il colpo in maniera egregia, qual è stato il momento “decisivo” in tal senso?
Come sempre nelle difficoltà una squadra trova il modo di compattarsi e gettare il cuore oltre l’ostacolo, come piace dire a tanti. La ‘chiave di Volta’ penso sia stata la partita contro Tortona, dove eravamo già pochi per le defezioni di Mayo e Parks e si è aggiunto il brutto episodio accorso a Frank. In quel momento è prevalso lo sconforto poi però, sia da noi che con l’aiuto del nostro pubblico, è arrivata una spinta motivazionale e voglia di dimostrare che nonostante le difficoltà non ci saremmo arresi. Secondo me lì abbiamo preso consapevolezza della nostra forza.
- Nelle ultime settimane sono arrivati Jeremy Pargo, che ha già esordito, e Reggie Lynch a darti una mano sotto canestro: secondo te, che aiuto possono dare ad una squadra già molto compatta e che sta facendo bene?
Pargo è un giocatore di livello assoluto. Lo ha già dimostrato a Pesaro appena arrivato, è un ragazzo super perché ha sempre una parola per tutti è sempre sorridente e non cerca mai una scusa,è in grado di alleggerire molto la pressione su tutti mettendosi in prima linea ed è un giocatore molto altruista.
Reggie è qui solo da poco quindi abbiamo bisogno di un pochino di tempo per conoscerlo meglio. Anche lui è un ragazzo che si mette a disposizione della squadra e ci da dentro come un matto. Quindi che dire… SUPER!
- È giusto parlare di Final8 di Coppa Italia per Napoli?
Ovviamente superata la metà del girone di andata in questa ottima posizione non possiamo certo dire che non guardiamo con un pizzico di fiducia all’appuntamento di febbraio, ma con la scaramanzia che mi contraddistingue e con la grande calma che ci vuole vista la classifica cortissima, ti dico che pensiamo ad una partita per volta. Basta un attimo per ritrovarsi fuori dalle prime 8 intanto ci godiamo il momento e cerchiamo di non scendere da questo bellissimo treno.
Si ringraziano Andrea Zerini per la disponibilità, la società per averci permesso di realizzare quest’intervista e Mario Durante, che ci ha concesso la foto per l’articolo.