I successori di Dražen Petrović
Italia-Croazia non è stata e mai sarà una partita come le altre. Questa sera al Pala Alpitour ci si gioca un posto per Rio, le Olimpiadi, con tutto ciò che comporta un risultato del genere a livello di movimento cestistico, sia italiano che croato. L’ultima partecipazione della Croazia alle Olimpiadi risale al 2008 ma è dal lontano 1992 che non vanno a medaglie, quando capitano e giocatore di quella nazionale era un certo Dražen Petrović. Ironia della sorte sulla panchina della Croazia ora siede, come allenatore, un altro Petrović, Aza, fratello maggiore di Drazen, che proverà a raggiungere l’Olimpiade e, perchè no, anche una medaglia olimpica, Italia permettendo. La formazione di coach Messina ha già battuto in questo pre-olimpico Simon e compagni nella 2a giornata ma quella di stasera, per ovvie ragioni, sarà una partita a parte, almeno da un punto di vista fisico ed emotivo.
Punti di forza della Croazia
La formazione croata è sicuramente una delle compagini più talentuose a livello europeo e non solo. Il quintetto formato da Simon, Ukic, Saric, Bogdanovic e Planinic (con Hezonja, Babic e Bilan che escono dalla panchina ) è capace di mettere in difficoltà qualsiasi difesa in qualsiasi modo, avendo un bagaglio offensivo ampio ed eterogeneo.Giocate in post, circolazione di palla, tiri da 3 ben costruiti, isolamenti sono tutte armi pericolosissime che coach Petrović è capace di sfruttare al meglio. La squadra è un giusto mix tra gioco collettivo e giocate individuali, che sono comunque necessarie per raggiungere certi livelli e certi traguardi. La maggior parte dei giocatori del quintetto ha avuto, ha o avrà esperienza NBA e questo la dice lunga sul livello tecnico-tattico dei croati. A livello individuale i giocatori più pericolosi sono Dario Šarić e Bojan Bogdanovic. Il primo, futuro giocatore dei Philalelphia 76ers, è un giocatore solido,completo e talentuosissimo, una Ala Piccola( se ancora esistono questi ruoli) capace di attaccare e difendere contro tutto e tutti. Il secondo, giocatore dei Brooklyn Nets, è un eccellente tiratore, sia dal perimetro che dall’interno dell’area, pericolosissimo sopratutto sugli scarichi in transizione offensiva.
Punti deboli della Croazia
A livello difensivo la squadra di coach Petrović è molto emotiva e poco costante, essendo capace sia di grandi giocate sia di evidentissimi errori individuali e collettivi. Bogdanovic difensivamente è molto limitato e con Danilo Gallinari potrebbe andare in enorme difficoltà. Lo stesso Planinic avrà grandi problemi a fronteggiare la classe cristallina e le mani dolcissime di Andrea Bargnani, capace di segnare da ogni punto del parquet. Altro limite evidente della Croazia è l’aspetto caratteriale. Difficilmente, infatti, i croati riescono a mantenere il sangue freddo e continuare a mettere in atto la loro idea gioco. La forte emotività che li contraddistingue li rende capace sì di grandi giocate ma anche di errori madornali capaci di “farli uscire dalla partita”. Se i giocatori italiani, più esperti e lucidi, sapranno sfruttare queste loro problematiche psicologiche, la Croazia potrebbe perdere ” da sola” la partita, implodendo su se stessa.