Nicolò Melli, adesso giocatore del Fenerbahçe e prima bandiera dell’Olimpia Milano, ha rilasciato un’interessante inervista per BasketNews, dove ha parlato della sua esperienza a Milano (senza però mai citare Ettore Messina), dell’addio all’Olimpia e di altri allenatori con cui ha avuto a che fare.
Sulla sua estate e come sono andate le cose dopo l’addio all’Olimpia: «E’ vero, lo Zalgiris quest’estate ha mostrato interesse per me. Ho avuto due anni fantastici con Andrea Trinchieri, so come voleva giocassi e tutto il resto. Ci ho pensato. Ho atteso di capire che cosa avrebbe voluto fare Milano con me. Poi l’Olimpia ha preso la sua decisione, e tutto è successo molto rapidamente. Anche il Fener mi voleva. Ho parlato con Jasikevicius e sono tornato a Istanbul».
Sulla sua esperienza con altri allenatori come Obradovic o Trinchieri: «Quando un allenatore urla, lo fa per un motivo. Forse noi giocatori possiamo non essere d’accordo con quel motivo. Ma la sostanza non cambia, che sia Obradovic o Trinchieri. Quando ti gridano qualcosa, nella maggior parte dei casi hanno ragione loro, perché vedono la partita da fuori. La cosa importante, però, è il rispetto, che ci deve sempre essere. Ed è sempre stato così con questi allenatori. Se la strigliata riguarda soltanto il basket, non c’è problema».
E su quanto raccolto a Milano: «L’esperienza è stata vincente perché abbiamo conquistato tre scudetti consecutivi, un traguardo che non si può certo dare per scontato. Le ultime due stagioni in Eurolega, invece, non sono state positive come la prima, dove abbiamo quasi raggiunto le Final Four. Sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto in quei tre anni, attraverso tante difficoltà, ma mi sarebbe piaciuto ottenere un risultato diverso, almeno in Eurolega. A volte non si riesce a trovare qualcosa. Non direi la chimica, perché a Milano c’era un gruppo fantastico. Ma a volte non si riesce a ‘cliccare’ per diverse ragioni».