Home Eurolega l’Olimpia Milano combatte ma si deve arrendere, a festeggiare è ancora il Real Madrid

l’Olimpia Milano combatte ma si deve arrendere, a festeggiare è ancora il Real Madrid

di Gabriele Ramponi
Sergio Llull Real Madrid

Il ventinovesimo turno di Eurolega prevede il “grande classico” a livello europeo, vale a dire Real Madrid contro Olimpia Milano. La squadra di casa arriva all’impegno dopo un periodo particolarmente complicato, viste le sconfitte più recenti arrivate contro Zalgiris e Stella Rossa, ma nonostante ciò i ragazzi di coach Laso rappresentano lo stesso la seconda forza assoluta della competizione.

Per quanto riguarda Milano, invece, pesano soprattutto le assenze di Datome e del grande ex “Chacho” Rodriguez che costringono Messina ad accorciare le rotazioni al midollo in una gara fondamentale per rafforzare il terzo posto e tentare l’avvicinamento alla seconda posizione.

Real Madrid-Olimpia Milano: analisi del match

Dopo un avvio particolarmente frizzante ed esplosivo della squadra di casa, grazie al quale riesce ad allungare fino al +9 del primo periodo, Milano accorcia le distanze con l’ingresso in campo delle seconde linee. In particolare con l’entrata sul parquet di Davide Alviti, le scarpette rosse sono riuscite ad allargare le maglie difensive e hanno stabilito la parità all’intervallo a quota 41.

Al rientro dagli spogliatoi la sciocchezza clamorosa di Tavares, che prende tecnico e antisportivo nella stessa azione, può indirizzare la partita verso Milano ma il Real rimane attaccato alla partita quel tanto che basta per portarla ai supplementari e conquistare due punti pesantissimi.

Per come era iniziata la partita ci si poteva aspettare voglia di riscatto da parte dei madrileni, nel primo periodo il lungo di Capoverde aveva rappresentato il pericolo numero nella metà campo offensiva vista la stazza portata sotto i tabelloni e i favolosi blocchi portati ai compagni per creare spazio. Inoltre dalla difesa ha più volte innescato la volata in contropiede per due punti appoggiati al tabellone da parte di Deck.

In particolare il Real tira molto bene da dentro l’arco dei tre punti per gran parte del match, chiudendo la gara con il 60% dei tiri tentati mandati a bersaglio e diverse situazioni di pick&roll che hanno portato i giocatori con la canotta blanca a tirare in ritmo.

Dopo l’espulsione di Tavares, invece, coach Laso si affida maggiormente al talento dei singoli (Llull su tutti) che si caricano la squadra sulle spalle e cominciano a forzare le giocate nel momento più delicato della gara, anche se questo significa sporcare un po’ le percentuali visto il 37% finale da oltre la linea dei 3 punti.

Tuttavia nel momento più delicato del match la squadra di casa è riuscita a restringere le maglie in difesa e grazie all’esperienza dei giocatori abituati a palcoscenici del genere è riuscita a portarla a casa.

Gran parte del merito di questa vittoria, va assegnato a Sergio Llull che a 34 anni mette ancora a referto prestazioni da 20 punti e una leadership fondamentale per condurre i suoi al successo.

Dal punto di vista di Milano, coach Messina aveva visto molto vicina la striscia del traguardo salvo poi doversi arrendere nei tempi supplementari e vanificare tutti gli sforzi fatti fino a quel momento. In attacco i meneghini trovano subito il punto debole della difesa madrilena, in particolare siccome Tavares non esce sistematicamente dal suo pitturato, Messina sceglie di punirlo con tiri dalla media.

La scossa principale arriva dalla panchina con l’innesto di Ricci e Alviti, che permettono di ritrovare un assetto offensivo e difensivo stabile per rimettere Milano in partita. Uno dei punti più dolorosi è identificabile alla voce tiri liberi, con cui la squadra ospite ha lasciato sul ferro ben 8 pesantissimi punti.

Per quanto riguarda la difesa, una volta uscito Tavares, Milano deve arrendersi semplicemente agli attaccanti di casa che in più di un occasione sono semplicemente più bravi e non lasciano mai affondare i propri compagni.

Sotto il piano fisico, gli ospiti soffrono particolarmente la stazza dei giocatori madrileni e questo si può notare anche dal confronto a rimbalzo, 37 a 27.

Infine le scelte poco lucide nel finale di partita hanno messo la pietra tombale sul match, che si è concluso con il risultato di 92 a 88.

Tabellino

Parziali singoli quarti: 25-16; 16-25; 23-23; 17-17; 11-7.

Parziali progressivi: 25-16; 41-41; 64-64; 81-81; 92-88.

Real Madrid: Williams-Goss 12, Randolph n.e, Heurtel 8, Fernandez 2, Abalde 3, Hanga 2, Deck 15 (6 reb), Poirer 4, Tavares 6 (9 reb), Llull 20, Yabusele 16, Thompkins 4. Coach Laso.

Olimpia Milano: Melli 18 (8 reb), Grant 5, Tarczewski 2, Ricci 2, Hall 21, Delaney 8 (6 ast), Mitoglou 6, Baldasso, Daniels 6, Alviti 8 (7 reb), Hines 8, Bentil n.e. Coach Messina.

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