Inizia oggi la settimana che porta a Natale. L’Eurolega, perfetta com’è, ci regala il terzo double header dell’anno, per festeggiare nel migliore dei modi. Il Fenerbahce, nel dettaglio, affronterà il Darussafaka nel derby di Istanbul e ritroverà, nel remake della finale dello scorso anno, il Cska Mosca.
I turchi allenati da coach Obradovic, arrivano al momento chiave della prima parte di stagione con diversi grattacapi. Avranno due partite in tre giorni (giocheranno il 20 ed il 22), e dovranno affrontare le due avversarie peggiori, che ad oggi, il calendario poteva opporre. Sì, perchè dato per scontato il Cska come più forte candidata al trionfo finale (11-1 il record finora), c’è un Darussafaka in ripresa. Gli uomini Blatt, arrivavano da quattro sconfitte filate, ma proprio nell’ultimo turno si sono rialzati, facendo saltare con il tritolo l’opposizione del Real Madrid.
Analizzando le due partite che dovrà affronatare il Fener, ci si accorge come in realtà i turchi dovranno impattarle in maniera differente.
DARUSSAFAKA
Nel derby l’elemento chiave sarà l’energia. Tecnicamente la squadra di Obradovic è superiore al team di Blatt, ma saranno l’energia e l’approccio con cui scenderà in campo a fare la differenza. Contro il Pana è mancata l’energia. Obradovic in conferenza ha detto: “Se leggo le statistiche, vedo 2 rubate al cospetto di 12 perse per noi e 10 rubate e 3 perse per il Pana, avevano più voglia di vincere”. Ha aggiunto poi che solamente Nunanally lo ha convinto, e che tirando il 46% da due punti è difficile vincere, soprattutto in trasferta. In quest’ultima stats è logico che l’assenza di Bogdanovic, (che secondo i primi referti doveva saltare solo tre partite) è molto pesante. Il serbo è il vero clutch player dei gialloneri e non averlo, soprattutto nel finale, fa mancare parecchi punti. Non a caso il Fenerbahce è uno dei peggiori attacchi della competizione (77.4 pts x partita).
Riguardo agli avversari, il Darussafaka è una squadra scomoda da affrontare, però allo stesso tempo con alcuni difetti abbastanza chiari. Wanamaker e Wilbekin sono i due principali portatori di palla, non a caso primeggiano negli assist ma anche nelle perse. Questo loro pompare molto il pallone ha effetti alternati. Se sono in serata possono tranquillamente farti vincere la partita, se invece la luna è storta: forzano, sbagliano e si perde. Clyburn ha ottime percentuali, e insieme a Wanamaker è il terminale principale, soprattutto in area. James Anderson è il tiratore per eccellenza (42,6%) e a Moerman sono consegnati i compiti di “picchiare” e pigliare rimbalzi. Non hanno grossi difensori, se però la squadra si applica i risultati arrivano. Solitamente in trasferta contro le big, fa fatica.
CSKA
La differenza più grossa fra i russi e i turchi è sicuramente nel cervello. Attenzione non è una questione di intelligenza ma di attitudine. Ovvero l’attitudine a vincere, che il cervello metabolizza e fa diventare routine e al tempo stesso scioglie, come un gelato ad agosto, la preoccupazione del non saper vincere. Lo scorso maggio, il CSKA si è liberato della negatività vincendo la finale e il Fener è rimasto attanagliato al vecchio mindset. Se uno osserva, queste prime 12 partite, trova esattamente la finale del maggio scorso. CSKA solido, sicuro di sè, giocatori liberi da ogni costrizione che danno spettacolo. Il Fener è invece rigido, insicuro e molto spesso anche brutto da vedere.
Ora come ora trovare difetti al CSKA, è come cercarli a Scarlett Johansson. La squadra ha reagito all’assenza di DeColo (che l’anno scorso nel tempo libero, era mvp della competizione e della finale), in una maniera misteriosa. Ma misteriosa solo ai profani perchè chi ha visto le partite, ha potuto godere (nel vero senso della parola) di una squadra perfetta. I punti segnati sono 92 a botta, arrivano circa 21 assist di squadra a sera, piovono triple a ripetizione (45,4%), a rimbalzo nessuno supera i 5 a sera. C’è una coralità e un unselfishness, degna dei migliori San Antonio Spurs. Il tutto è coordinato da due persone: Milos Teodosic e Dimitris Itoudis. Per il primo la regola psicologica del primo paragrafo è la fotografia perfetta. Per ora è l’mvp (senza alcun dubbio) della competizione. Il secondo è il miglior allievo che un maestro (Obradovic in questo caso) potesse creare.
FENERBAHCE
I ragazzi di Obradovic devono trovare in fretta le energie, per provare a chiudere nel migliore dei modi il girone d’andata. In queste due partite è altissimo il rischio di incappare in due sconfitte. Se i turchi vogliono battere il Darussafaka, lo battono. Il talento è superiore, troppo superiore. Per la trasferta russa il discorso è più difficile. Il CSKA in casa non perde. Obradovic deve lavorare sulla psicologia dei suoi, e convincerli di essere allo stesso livello del team di Itoudis. Non sarà facile, e se questo autoconvincimento non ci sarà, potrebbe anche finire con l’imbarcata per i gialloneri.
Un pronostico strano per questo double header. Metto una vinta e una persa, sperando di vedere, soprattutto giovedì un bel Fener nella capitale dell’ex Unione Sovietica.