Negli scorsi giorni c’è stata una riunione tra i club azionisti di Euroleague per decidere le sorti della massima competizione internazionale. Il fulcro dell’incontro – assodato l’aumento delle squadre partecipanti, da 18 a partire dal 2025-2026 – era di stabilire il nuovo formato in vista dell’espansione che avverrà dalla prossima stagione.
Durante la riunione, non è stata presa, al momento, una decisione definitiva, ma sono state messe sul piatto due ipotesi di cambiamento del format rispetto a quello attualmente in vigore.La prima prevede di mantenere la stagione regolare così com’è, con un girone unico, 38 giornate e 9 settimane con doppio turno. In questo caso, si potrebbero creare delle problematiche dal punto di vista organizzativo, dal momento che il torneo inizierebbe una settimana dopo la fine di EuroBasket 2025. La seconda ipotesi, invece, è di introdurre due conference da 10 team ciascuna: ogni squadra giocherebbe 18 partite contro i club della propria conference e una partita contro le formazioni dell’altra conference (metà in casa è metà in trasferta, solo 4 settimane di doppio turno) per un totale di 28 match.
Questa seconda alternativa è la più gettonata e probabile, visto che eliminerebbe alcune difficoltà di calendario presenti in questo momento, anche se, allo stesso tempo, comporterebbe una riduzione dei match casalinghi e, di conseguenza, un calo degli introiti da botteghino per i club.
In attesa della decisione definitiva, è necessario ricordare che su Euroleague incombe oltretutto lo spettro dell’NBA, che sarebbe pronta a sbarcare nel mercato europeo con una propria lega. Recentemente, ci sono state anche le dichiarazioni di Jorge Garbajosa, attuale numero uno di FIBA Europe, io quale ha aperto ad una possibile collaborazione tra la stessa FIBA e la più importante lega di basket del mondo. Un’ulteriore chiave di lettura per leggere la rivoluzione che attende l’Eurolega dalla prossima stagione.
