Caitlin Clark ha detto di essere estremamente entusiasta di poter tifare per la Nazionale femminile di pallacanestro degli Stati Uniti per le Olimpiadi di Parigi 2024. E, ovviamente, ci ha tenuto ad aggiungere di non essere delusa per non aver fatto parte della squadra, ma di considerarla soltanto una motivazione in più per migliorare.
L’USA Team non ha comunicato ufficialmente le 12 giocatrici della squadra, ma i nomi sono già usciti fuori e confermati da ESPN.
Le ragazze saranno tutte (o quasi) veterane con esperienza, in virtù del fatto che si sta parlando di un team che ha vinto ogni singolo oro olimpico dal 1996 ad oggi.
Dopo aver trascorso diversi mesi di inferno in una prigione russa, Brittney Griner si riscatterà facendo da perno del roster del Team USA, per la prima volta dal 2021.
La Griner sarà affiancata da altre giocatrici di tutto rispetto, ovvero: A’ja Wilson, Breanna Stewart, Alyssa Thomas, Napheesa Collier, Jewell Loyd, Kelsey Plum, Jackie Young, Sabrina Ionescu, Chelsea Gray, Kahleah Copper e Diana Taurasi.
La Clark ha compiuto 22 anni a gennaio. E, se andassimo a fare un’analisi più approfondita, ci renderemmo conto che il roster degli Stati Uniti di quest’anno non include nessuna giocatrice sotto i 26 anni, che è l’età della Ionescu e della Young.
Sarà infatti la prima Olimpiade per 3 ragazze del roster: la Copper, la Ionescu e la Thomas. E il fattore età rende il roster diverso da tutti quelli precedenti per quanto riguarda il team statunitense al femminile.
È dalle Olimpiadi di Montreal del 1976 che le americane hanno infatti sempre avuto almeno due giocatrici di età inferiore ai 25 anni. La più giovane statunitense a giocare un’Olimpiade con la Nazionale è stata Nancy Lieberman, che nel ’76 aveva 18 anni. Le giocatrici più giovani alle Olimpiadi di Tokyo 2020 erano A’ja Wilson e Napheesa Collier, che avevano entrambe 24 anni.
Gli Stati Uniti hanno poi sempre incluso anche le prime scelte assolute nei WNBA Draft dell’anno preso in esame. È successo con Diana Taurasi nel 2004, con Candace Parker nel 2008 e con Breanna Stewart nel 2016.
La squadra non ha però fatto così per Nneka Ogwumike nel 2012 e per la Clark quest’anno.
L’esclusione di Clark dal Team USA ha causato un dibattito tra coloro che pensano che gli Stati Uniti stiano perdendo un’occasione d’oro, e coloro che invece pensano la squadra non avesse un posto per lei con così tanto talento già a disposizione.
Certo, c’è ancora la possibilità che una componente del roster si infortuni. Ovviamente non è ciò che uno si augura, ma questo potrebbe portare ad una sostituzione dell’ultimo secondo. In passato, l’USA Team non ha mai annunciato ufficialmente le sostitute. L’elenco delle giocatrici e delle potenziali sostitute devono essere presentati alla FIBA entro il 24 giugno.
Inoltre, se le giocatrici vengono inserite nella lista, non è possibile rimuoverle automaticamente se si infortunano prima dell’inizio dei Giochi olimpici. Devono infatti accettare di rinunciare e che qualcuno le sostituisca se non sono proprio in grado di scendere in campo.
I roster vengono poi sono finalizzati 24 ore prima della prima partita del torneo e, dopo, non possono essere più modificati.
Brittney Griner e Chelsea Gray hanno entrambe avuto a che fare con degli infortuni durante questa stagione. La Griner ha giocato la sua prima partita della stagione venerdì, mentre la Gray non ha ancora visto il campo. Neanche col binocolo.
Le Olimpiadi si terranno dal 26 luglio all’11 agosto. La WNBA interrompe la regular season dopo il 17 luglio e riprende il 15 agosto. L’All-Star Game si terrà il 20 luglio a Phoenix, e si contrapporrà con le partite del Team USA. Infatti, le uniche a partecipare saranno le giocatrici che non sono state convocate con la Nazionale. Dunque, viene da sé che potremmo vedere Caitlin Clark in campo.
“Sono entusiasta per le ragazze che fanno parte della squadra” ha detto il prodotto di Iowa State in conferenza stampa, domenica. “So che è la squadra di basket femminile più competitiva del mondo e so che era da mettere in conto che potesse andare così. Farò il tifo per loro. Sono cresciuta guardando le Olimpiadi. Onestamente, non provo alcun tipo di delusione. Mi dà solo una motivazione in più per lavorare più duramente. Spero di poter essere lì anche io un giorno, è chiaro. Mi hanno chiamato per informarmi dell’accaduto, prima che il tutto venisse reso noto. Il che è stato molto rispettoso da parte loro, e io l’ho apprezzato. Hanno fatto lo stesso per tutte le altre ragazze che potevano ma non sono entrate in squadra, non è che io sia stata l’unica che hanno dovuto chiamare. Ma, ripeto, non mi dispero. Sarà un mese fantastico. Potrò riposare, potrò allontanarmi un po’ dalla pallacanestro e dalla frenesia di tutto quello che sta succedendo. È una grande opportunità per lavorare e migliorare, su cose cui non ho avuto il tempo di pensare passando dal college al professionismo. Quindi, non vedo l’ora. Per ora, abbiamo ancora un mese di partite da giocare e abbiamo molte opportunità di vincere. È questo il mio obiettivo adesso”.