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EuroBasket Stories – Mirza Teletovic: il bambino cresciuto tra la guerra e il mito di Drazen Petrovic

di Mario Tomaino

Prosegue il viaggio di NBAPassion alla scoperta delle storie più particolari dei prossimi protagonisti ad EuroBasket 2015: Oggi è il turno di Mirza Teletovic e la difficile infanzia trascorsa tra gli orrori della guerra bosniaca.

Gli anni ’90 sono stati importanti a livello storico: la caduta del muro di Berlino prima e dell’URSS poi, hanno definitivamente sancito la fine del comunismo. Episodi di grande rilievo, che hanno lasciato una lunga scia di guerre dietro (e avanti) di sé. Mirza Teletovic nasce il 17 Settembre 1985 a Mostar, cittadina che fu vittima della guerra. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, molti furono infatti i conflitti che riguardarono i vari territori annessi all’ex-URSS e non venne di certo risparmiata la Bosnia-Erzegovina, anzi, fu proprio protagonista di una delle guerre più atroci del tempo e Mostar, città natale di Teletovic, fu luogo di scontri che si prolungarono per ben 18 mesi tra i Croati, ad ovest della città, e i Bosniaci.

Al tempo in cui la guerra iniziò, Mirza aveva solo 6 anni. È sicuramente difficile a quell’età crescere tra gli orrori di un conflitto armato: mentre i bambini più fortunati sono soliti contare quante macchine di diversi colori passano vicino casa, Mirza e il cugino contavano le granate che cadevano sul suolo: “Ricordo che mio cugino maggiore amava contare le granate che cadevano. Poteva arrivare a 100, 115 granate in 5-6 ore e il giorno dopo si ripartiva daccapo. E questo si è ripetuto per 4-5 mesi”. Un vero incubo vissuto in prima persona.

I segni della guerra bosniaca rimangono tutt'ora impressi tra le mura della città

I segni della guerra bosniaca rimangono tutt’ora impressi tra le mura della città

Ad ogni modo, l’unica fonte di normalità in un’infanzia segnata dalla guerra era il basket. Come spesso accade in situazioni così estreme, il basket è fonte di salvezza dalla durezza della vita (vedi la storia di Antetokounmpo) o, come nel caso di Mirza Teletovic, “il basket è fonte di sollievo dalla pressione” come da lui stesso ammesso; un attimo di grande spensieratezza, l’unico momento della giornata in cui ritrovarsi con gli amici e pensare solo a divertirsi.

Già, perché Mirza era solito uscire di casa alle 6 del mattino e andare a giocare al campetto di basket fino alle 12 di sera, quando ovviamente la guerra lo permetteva. Per fortuna, il campo di gioco (se così si può definire) era situato a 300 metri da casa Teletovic: una distanza esigua che permetteva al giovane Mirza di rifugiarsi subito in casa non appena il suono delle sirene riecheggiava ancora una volta, annunciando pertanto un nuovo imminente bombardamento.

Ciò che non ti uccide, ti fortifica” è solito ripetersi. La positività è un elemento imprescindibile di casa Teletovic, frutto sicuramente dell’ottimismo che non è mai venuto a mancare al padre. La guerra ti segna dentro, come essere umano e come uomo e Mirza non è stato da meno, ovviamente. Guerra che, però, a suo modo, lo ha aiutato parecchio nella carriera cestistica contribuendo a formare un carattere forte e autoritario, così come la figura di Drazen Petrovic. Dopo tutto ciò che è stato detto, è singolare pensare come un bosniaco quale Teletovic si sia fortemente ispirato ad un croato come Petrovic, eppure è così: Drazen Petrovic ha segnato una generazione intera che va aldilà delle difficoltà sociali. Per Mirza, Petrovic è fonte di ispirazione visto anche il parallelismo tra il primo anno difficile vissuto in NBA da entrambi: “Drazen era diecimila volte più forte di me al momento in cui sbarcò in NBA, eppure anche lui trovò poco spazio nei Portland Trail Blazers. E’ stato un sollievo per me sapere che anche uno come lui ha subito lo stesso trattamento. Arrivare in NBA e non giocare è dura”. Già, è dura ma non pressante.

La pressione è qualcosa che non appartiene alla cultura cestistica di Mirza, ragion per cui appena arrivato negli States, sorrideva e faticava a capire come mai la stampa gli poneva domande circa la differente pressione avvertibile passando dalla ACB alla NBA: “La vera pressione la avverti quando devi sopravvivere. Quella sì che è vera pressione”. Forse anche per questo Teletovic, lungo tutta la sua carriera, è stato capace di imporsi in ogni team nel quale ha giocato.

Mirza Teletovic ha il compito di guidare la Bosnia verso un piazzamento migliore rispetto a quello delle ultime edizioni

Mirza Teletovic ha il compito di guidare la Bosnia verso un piazzamento migliore rispetto a quello delle ultime edizioni

Militato inizialmente tra le fila della Sloboda Tuzla, team della Serie A Bosniaca, a soli 18 anni è stato capace di mantenere 26.4 punti e 6.6 rimbalzi di media in stagione. Mirza si trasferisce così dapprima in Belgio per un paio di stagioni, prima di essere notato dagli spagnoli del Saski Baskonia con i quali rimarrà per ben 6 anni vincendo la Liga Endesa in due occasioni, nelle stagioni 2007-08 e 2009-10, con in mezzo una Copa del Rey per giunta. Il tutto da capitano della franchigia, a dimostrazione della grande personalità che la guerra ha forgiato in lui.

Con la Bosnia c’è stata poca fortuna fino ad ora, invece. Teletovic è il giocatore sui cui la sua nazionale basa tutto, tanto da esserne il capitano che proverà a guidare i suoi compagni nella impegnativa avventura di EuroBasket 2015, in un girone non certo semplice. La Bosnia parte sicuramente qualche gradino sotto la Francia e la Russia ma la nazionale di coach Petrovic vuole sorprendere gli scettici, sfatando quella che ai molti sembra una maledizione con la Bosnia che, in 5 partecipazioni su 8, si è classificata in 15esima posizione. La Bosnia è quindi pronta a dare battaglia ma questa volta si tratta di qualcosa puramente agonistico: le uniche bombe che verranno lanciate in campo, saranno quelle che Teletovic e compagni lasceranno partire da dietro la linea dei 3 punti.

 

Per NBAPassion,
Mario Tomaino (@Mariot_22 on Twitter)

 

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