Due squadre, 40 minuti rimasti. Non più di tre settimane fa i team ancora in lizza erano ben 68. C’erano ancora tante partite da giocare e ognuno di noi, appassionati di college basketball, aveva delle certezze. La maggior parte di queste sono andate inesorabilmente a farsi benedire. Perchè se ci si poteva immaginare una finale tra North Carolina e Gonzaga (entrambe teste di serie nel tabellone), pochissimi avrebbero pronosticato South Carolina e Oregon tra le ultime quattro squadre rimaste. Gamecocks e Ducks hanno giocato un torneo straordinario, ma ora è il momento dei Tar Heels. E dei Bulldogs, alla primissima finale di sempre. Che lo spettacolo cominci.
Il torneo
Sono state, ovviamente, alcune settimane piene di sorprese. Specialmente nell’East Regional. La prematura uscita di scena di Villanova e Duke ha aperto la strada per la cavalcata di South Carolina, terminata in semifinale. Dall’altra parte è Oregon, priva di Chris Boucher, ad arrivare in fondo. Sulla strada per le Final Four i Ducks hanno eliminato Kansas, che fino a quel momento aveva schiacciato le avversarie.
Gonzaga se l’è vista brutta contro West Virginia e Northwestern, ma è riuscita ad andare avanti. I Bulldogs (37-1) hanno acquisito sempre più sicurezza col passare del tempo, meritandosi ampiamente l’accesso alle Final Four prima, alla finale poi. Nel frattempo i Tar Heels, dopo la passata stagione, avevano un solo obiettivo. Riguadagnarsi la possibilità di giocare per il titolo. L’hanno raggiunto, altrettanto meritatamente, dopo che – non dimentichiamo – Arkansas ha rischiato seriamente di piazzare l’upset al secondo turno.
La finale
È una finale che mette di fronte due squadre fantastiche. Entrambe hanno dovuto affrontare e superare difficoltà pazzesche per arrivare qui. Gli Zags, in semifinale, stavano gettando tutto all’aria contro South Carolina. Un parziale di 16-0 aveva portato i Gamecocks dal -14 addirittura al vantaggio. Gonzaga non si è persa d’animo. Tre possessi dopo, i Bulldogs già erano di nuovo in controllo (anche grazie a una tripla ‘fortunosa’ segnata da Zach Collins). In vista della finale, gli Zags dovranno affidarsi alla propria difesa, cercando di limitare al massimo la potenza offensiva di UNC.
Kennedy Meeks è ovviamente l’uomo da tenere d’occhio sotto i tabelloni. Per lui, contro i Ducks in semifinale, ben 8 rimbalzi offensivi (sui 14 totali). L’ultimo, preso mangiando in testa a Jordan Bell a 4 secondi dalla fine, è stato decisivo. I Tar Heels sanno bene che pochi ottengono una seconda opportunità. La finale dell’anno scorso è ancora la motivazione principale per questi ragazzi, nonostante in pochi abbiano avuto mai il coraggio di rivedere quella partita contro Villanova. Adesso hanno modo di prendersi il sesto titolo nella storia di North Carolina. Sarebbe uno in più di Duke, cosa che dovrebbe far piacere ai tifosi dei Tar Heels.
Tar Heels leggermente favoriti
Secondo i pronostici la squadra di Williams è la vincente più probabile. Arrivati a questo punto, però, le quote dei bookmaker interessano il giusto. Dopo due settimane di March Madness eccoci qui, rimane solo una notte in bianco da portare a casa. Un’ultima sfida in cartellone. L’aristocrazia del college basketball contro la nuova borghesia che avanza. Williams contro Few, Berry II, contro Williams-Goss. Lo strapotere fisico di Meeks contro la pulizia tecnica di Karnowski. Due squadre fortissime.
Sono i Tar Heels di North Carolina contro i Bulldogs di Gonzaga, in una finale da non perdere.