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Matteo Librizzi, il playmaker classe 2002 della Pallacanestro Varese, ha brillato nella settima giornata della LBA, conquistando i premi di miglior giocatore e miglior italiano. Contro i vice-campioni della Virtus Segafredo Bologna, Librizzi ha dimostrato un’eccezionale maturità, guidando la sua squadra a una vittoria emozionante con 28 punti, 9 assist, 8 falli subiti e una valutazione di 40.
Matteo Librizzi si è preso Varese: sulle orme di Pozzecco
Dopo la partenza di Niccolò Mannion, Librizzi ha assunto un ruolo di leadership fondamentale. “Essere capitano della squadra della mia città, in cui sono cresciuto, è un onore immenso”, ha affermato, spiegando come questo ruolo lo motivi a dare il massimo. Dopo una sconfitta deludente, il giovane capitano ha guidato la reazione della squadra, motivando i compagni con l’impegno e la costanza in allenamento. “Masnago ci ha sostenuto in modo incredibile, è stato magico. Questa vittoria può essere la scintilla per cambiare la nostra stagione”.
La storia di Librizzi è profondamente legata a Varese: cresciuto nella Robur et Fides e poi passato alla Pallacanestro Varese, ha trovato in questa squadra una seconda casa. “Da bambino, il sogno di giocare una partita così lo porti dentro, e l’ho realizzato proprio con la squadra della mia città. Io sono di Varese, dove il basket è storia”, ha spiegato al Corriere dello Sport, rivelando la soddisfazione di rappresentare il club e i suoi tifosi.
I successi recenti di Librizzi sono anche frutto di una resilienza che si è consolidata dopo due infortuni alla spalla la scorsa stagione: “Stare lontano dal campo è stato duro, ma mi ha motivato a lavorare sulla mia mentalità oltre che sul fisico”, ha raccontato. La dedizione nel migliorare i dettagli del suo gioco, in particolare nella fase difensiva, e l’aiuto del coach Mandole nel dargli nuove responsabilità in attacco hanno trasformato Librizzi in un playmaker completo, capace di prendere in mano le redini della squadra.
Librizzi ha anche accennato alla sua ambizione di seguire le orme di Gianmarco Pozzecco, simbolo del basket italiano e attuale coach della Nazionale. “Sul campo, ho la sua stessa follia agonistica, ma fuori sono più riservato. Sarebbe un sogno giocare in azzurro con lui”, ha dichiarato, svelando l’aspirazione di rappresentare l’Italia un giorno.