A meno di una settimana dal termine della regular season WNBA, che si chiuderà domenica 10 settembre, è tempo di stilare i primi bilanci di quella che si è rivelata una stagione spettacolare e ricca di record.
E, per restare in tema, qualcosa in merito potrebbero raccontarcela le tre candidate al titolo di MVP.
Parliamo ovviamente di A’ja Wilson, Breanna Stewart e Alyssa Thomas, tre superstar che durante la stagione regolare ci hanno deliziato con prestazioni fenomenali che hanno riscritto la storia della lega.
Già dalle prime battute era chiaro che sarebbe diventata una corsa a tre, sia per punti messi a referto che per continuità nel trascinare la propria squadra durante la stagione più lunga di sempre, quest’anno estesa a 40 partite.
Continuità, infatti, è la parola chiave che accomuna la stagione disputata da tutte e tre le giocatrici, mettendole una spanna sopra tutte le altre.
A’ja Wilson, già MVP delle stagioni 2020 e 2022, sembra intenzionata a prendersi tutto con le sue Las Vegas Aces, prime in classifica e candidate principali per la vittoria dell’anello.
La giocatrice sta vivendo una stagione dominante, la sua migliore di sempre a livello offensivo: 22.3 punti a partita, 9.6 rimbalzi, 1.6 assist, 1.3 palle recuperate e 2.2 stoppate in 30.8 minuti di utilizzo di media. Sua anche la miglior prestazione realizzativa della stagione (da 53 punti).
Oltre che eccellente rifinitrice nel pitturato, Wilson è anche una saracinesca in difesa, e certamente in lizza anche quest’anno per il DPOY, premio che si era già aggiudicata nella passata stagione.
Breanna Stewart, dal canto suo, alla sua prima stagione con le New York Liberty, non sembra intenzionata a restare ferma a guardare. 22.8 punti a partita, 9.4 rimbalzi, 3.9 assist, 1.5 palle recuperate e 1.6 stoppate in 34.2 minuti di utilizzo, capace anche di infrangere il record per maggior numero di partite sopra i 40 punti in una singola stagione.
Stewie, che con le Seattle Storm ha già vinto tutto (WNBA Rookie of the Year nel 2016, MVP nel 2018, titolo ed MVP delle Finals nel 2018 e nel 2020), vuole provare a regalare il primo anello a New York.
La sua capacità di generare punti anche da tiri precari o altamente contestati, nonché l’impressionante facilità con cui riesce a raggiungere la doppia cifra anche in quelle che sembrano off-nights (33 volte in doppia cifra sulle 34 partite in cui è scesa in campo) si rivelerà fondamentale per provare a soffiare il titolo alle Aces.
Alyssa Thomas invece, giunta alla sua nona stagione con le Connecticut Sun, seppur probabilmente penalizzata dalla mancanza di un supporting cast altrettanto stellare, non può non far parte della conversazione, soprattutto grazie ai numeri strabilianti che, partita dopo partita, continua a registrare.
Ad un passo dalla tripla doppia di media, The Engine, è il vero motore trainante delle Sun con 15.6 punti a partita, 9.8 rimbalzi, 7.8 assist, 1.8 palle recuperate e 0.5 stoppate in 36.8 minuti di utilizzo.
Nessuna come lei: la regina delle triple doppie, capace di impattare la partita in ogni aspetto del gioco, è capace non solo di ricoprire tutte le posizioni in campo, ma di farlo anche con incredibile efficienza. Se le Sun, orfane di Jonquel Jones (passata a New York quest’anno) e prive da tempo ormai anche di Brionna Jones, potranno dire la propria nella corsa al titolo, sfuggito per ben 4 volte nella storia della franchigia, sarà senz’altro merito di AT.