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WNBA, caso Griner: coach Nygaard lancia un appello al presidente Biden

di Carmen Apadula
lebron james brittney griner

Lunedì, l’Associate Press ha pubblicato le prime foto scattate a Brittney Griner da quando è stata arrestata il 17 febbraio, in un aeroporto di Mosca, per presunto possesso di hashish.

Le immagini mostravano la giocatrice, detenuta in Russia da 4 mesi, che camminava affiancata da alcuni funzionari russi nel giorno della sua udienza preliminare, ammanettata e con uno sguardo vuoto dipinto sul viso.

Per alcune persone potrebbero sembrare immagini prive di significato, ma non per chi conosce la Griner, come ad esempio l’ala delle Las Vegas Aces A’ja Wilson, che non ha trattenuto le lacrime e ha odiato vedere in quelle condizioni la sua compagna di squadra in nazionale.

“È stata dura” ha detto la Wilson. “Ho odiato vederlo, mi ha fatto rivoltare lo stomaco. Mi emoziono solo a parlarne. Brittney è nostra sorella e io prego ogni singolo giorno che chi ne ha il potere faccia tutto il possibile per riportarla a casa. E’ inaccettabile. E vederla così, non riesco nemmeno a spiegarlo a parole, perché possiamo parlare di quanto sia fantastica come giocatrice, ma è comunque una persona. È la moglie di qualcuno, che non può comunicare con lei. Prego ogni giorno che torni a casa e che stia bene, perché ciò va al di là della salute fisica. È la parte mentale che conta, e chiunque conosca Brittney sa che il suo spirito è probabilmente la cosa migliore di lei. Sì, da mettere la palla nel canestro, ma odio vedere che le viene tolto lo spirito. Quindi prego, prego tanto per BG, ma oggi è stato così difficile da vedere”.

E purtroppo i risultati dell’udienza non sono stati promettenti.

Venerdì 1 luglio inizierà il processo ufficiale, mentre la detenzione della 31enne è stata prolungata di almeno altri 6 mesi. In più, la Griner rischia fino a 10 anni di carcere nel caso in cui venisse condannata per trasporto di droga su larga scala.

Ciò ha fatto accapponare la pelle a chiunque sperasse di rivedere la giocatrice in salvo a breve termine, soprattutto a coach Vanessa Nygaard.

La capo allenatrice delle Phoenix Mercury lunedì sera ha parlato del caso della Griner, nel tentativo di mantenere la storia bene in vista, e ha anche elogiato il personale NBA e WNBA che ha continuato a parlarne, per non farla finire nel dimenticatoio. In particolare però, coach Nygaard ha chiesto al presidente Joe Biden di fare di più per riportare la sua giocatrice negli Stati Uniti.

“Voglio solo assicurarmi che tutti mettano Brittney al primo posto in questo momento, perché questa continua ad essere la storia principale di cui vogliamo trattare quando parliamo delle Phoenix Mercury e della WNBA” ha detto. “È stato fantastico vedere organizzazioni e gruppi che si sono fatti avanti, che ci vogliono aiutare e si sono fatti sentire, ma abbiamo bisogno che il Presidente Biden si faccia avanti in questo momento e aiuti a riportare BG a casa. Quindi, qualsiasi cosa possa fare, ci piacerebbe che sia fatta, continuando a sostenere lei, la sua famiglia e la sua raccolta di scarpe, che sono il cuore e l’anima di Brittney. Io e la squadra faremo una distribuzione di scarpe in suo onore. Se non potete fare nulla, donate alla sua raccolta di scarpe e mantenete il suo spirito”.

Ma coach Nygaard non è stata l’unica a lanciare un appello al presidente. C’è infatti l’ala delle Seattle Storm Breanna Stewart, che ha giocato con la Griner alle Olimpiadi, che ha twittato al presidente Biden e alla vicepresidente Kamala Harris praticamente ogni giorno da quando la Griner è detenuta.

A maggio la Griner è stata dichiarata ufficialmente come “detenuta illegittima”, ma del suo rilascio ancora non si vede neanche l’ombra. I media russi hanno ipotizzato che potesse essere scambiata con il trafficante di armi russo Viktor Bout, magari includendo nello scambio anche l’ex marine Paul Whelan, condannato a 16 anni con l’accusa di spionaggio. 

Questa rimane però al momento soltanto un’ipotesi, e nel frattempo la giocatrice ha avuto una comunicazione limitata con amici e familiari durante questi 4 mesi di detenzione, siccome l’Ambasciata degli Stati Uniti non è riuscita a metterla in contatto neanche con sua moglie Cherelle. Dunque, altra grande preoccupazione al momento sono le sue condizioni di salute fisica e mentale. 

In più, il Segretario di Stato Antony Blinken non ha commentato la situazione quando gli è stato chiesto da Jake Tapper della CNN la scorsa settimana, e ha risposto rimanendo molto sul vago.

“Come proposta generale, non ho priorità più alta che assicurarmi che gli americani detenuti illegalmente in un altro paese tornino a casa. Questo include Paul Whelan, Brittney Griner e anche persone che si trovano in molti altri Paesi” ha detto Blinken. “Non posso commentare nei dettagli quello che stiamo facendo, se non per dire che si tratta di una priorità assoluta”.

La prossima fase sarà dunque il processo vero e proprio della Griner, che inizierà venerdì. 

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