Home NBA, National Basketball AssociationNBA News Mercury, 42 secondi di silenzio per Brittney Griner. Diggins-Smith: “Non volevamo giocare”

Mercury, 42 secondi di silenzio per Brittney Griner. Diggins-Smith: “Non volevamo giocare”

di Carmen Apadula
sentenza griner

Questa notte, prima che le Connecticut Sun battessero le Phoenix Mercury per 77-64, le giocatrici di entrambe le squadre si sono riunite al centro del campo della Mohegan Sun Arena, si sono abbracciate e hanno chinato silenziosamente la testa per 42 secondi, in omaggio al numero di maglia di Brittney Griner. 

La giocatrice, che è stata arrestata il 17 febbraio per possesso di cartucce da svapo contenenti olio di hashish, è stata condannata a 9 anni di carcere dalla giudice russa Anna Sotnikova, dopo essere stata ritenuta colpevole di traffico di droga.

La Griner, 8 volte All-Star WNBA e vincitrice di due medaglie d’oro olimpiche, è rimasta impassibile durante la sentenza, ma a detta dei suoi avvocati era “molto stressata e turbata” per la notizia. 

Anche il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito “inaccettabili” il verdetto e la sentenza, che sono arrivati in un momento di forte tensione tra la Russia e gli Stati Uniti, a causa della guerra in Ucraina.

Giocatrici, allenatori e tifosi della WNBA hanno cercato di trasmettere forza alla Griner, anche se a distanza, e molte delle sue compagne si sono asciugate le lacrime durante l’emozionante momento di silenzio pre partita. 

In seguito, Skylar Diggins-Smith ha confessato che l’atmosfera attorno al match era pesante. 

“Non è una cosa che stiamo politicizzando” ha detto la guardia ai giornalisti, in un’intervista post partita. “Si tratta di un essere umano, di un’amica e di una nostra sorella in carne e ossa. Non mi aspetto che a tutti importi qualcosa. Ma a noi importa davvero. Eppure veniamo qui e dobbiamo comunque giocare questa f*****a partita. Nessuno voleva giocare oggi. Come si fa ad affrontare il match con la mente lucida, quando l’intera squadra ha pianto prima di scendere in campo? Perché si cerca di onorarla e si cerca di giocare ancora più duramente per lei”.

“Nessuno dei nostri giorni difficili è difficile quanto i giorni di BG, giusto?” ha detto prima della partita la capo allenatrice delle Phoenix Mercury, Vanessa Nygaard. “Questo lo teniamo sempre a mente e ce lo ricordiamo ogni giorno. Ma oggi è davvero, davvero difficile. Avevamo le giocatrici nello spogliatoio che guardavano il verdetto, mentre ci preparavamo a fare il nostro shootaround. E poi andare là fuori e giocare… Il basket non sembrava essere la cosa giusta oggi. Non sembrava super-importante. Naturalmente, eravamo preparate. Le giocatrici sono molto professionali, sono venute a fare quello che dovevano fare e ci siamo preparate per la partita. Ma a tornare indietro e ascoltare le parole di Brittney oggi, vedere come viene trattata in Russia, sentire le sue scuse… è semplicemente straziante”.

Il verdetto di ieri era ormai certo, e anche le Mercury erano preparate. Tuttavia, vedere la Griner chiusa in una cella del tribunale, ad ascoltare il verdetto, ha turbato profondamente il team e tutte le altre giocatrici della WNBA.

“Sono rimasta davvero stupita dal suo coraggio e dalla sua forza mentre ascoltavo la sentenza oggi” ha detto coach Nygaard. “Non potevo immaginare di trovarmi in quella situazione, e lei è stata così coraggiosa. Ha dimostrato grande forza e grande umiltà”.

Ora, la migliore possibilità per vedere la Griner tornare rapidamente negli Stati Uniti è la negoziazione di uno scambio di prigionieri con la Russia.

“Non abbiamo riposto le nostre speranze nel sistema giudiziario russo” ha continuato l’allenatrice. “Sappiamo che l’amministrazione Biden e tutti i nostri funzionari governativi lavoreranno duramente per riportarla a casa, e questo l’unico modo per farla tornare. Quindi siamo fiduciosi che, anche se è difficile sentire questa notizia oggi e sappiamo che è ingiustamente detenuta, tornerà a casa grazie al loro duro lavoro”.

Coach Nygaard, ex giocatrice WNBA e alla sua prima stagione come allenatrice di Phoenix, ci ha poi tenuto ad aggiungere che al momento anche gli altri americani detenuti sono una priorità importante per le Mercury.

“Penso che abbiamo assistito a una risposta straordinaria da parte dell’amministrazione Biden, e anche solo all’offerta di scambio che si è verificata, è stata un’ondata di sostegno per BG” ha detto. “È sicuramente una situazione insolita. Quello che so è che il nostro governo ha davvero sostenuto BG e sta lavorando duramente per riportare a casa lei e tutti gli altri americani ingiustamente detenuti. Stiamo imparando molto di più sugli americani detenuti ingiustamente di quanto non abbiamo mai fatto prima d’ora. E so che anche molte altre famiglie stanno provando questa sensazione, ma siamo fiduciosi che presto la situazione sarà risolta”.

You may also like

Lascia un commento