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Da Dirk a Satou Sabally, a Dallas si parla ancora tedesco

di Paola Giuntini
satou sabally

 

A quattro anni dal ritiro di Dirk Nowitzki, un’altra stella tedesca sta riscrivendo la storia nel firmamento di Dallas, è Satou Sabally, origini gambiano-tedesche che parlano di melting-pot, ex Oregon Ducks, ora leader delle Dallas Wings, impegnate nel primo turno dei playoffs WNBA contro le Atlanta Dream.

Attorno a Sabally, seconda scelta al draft 2020 dietro a Sabrina Ionescu, hanno sempre ruotato grandi aspettative, e a buon diritto. Per una giocatrice della sua verticalità (1,93 m), la sua capacità di correre in transizione, attaccare il ferro e gestire il gioco non ha paragoni. Una dinamicità e versatilità che le sono valse l’attributo di “unicorno”. La sua esplosione, però, è stata fortemente limitata dagli infortuni nelle passate stagioni.

 
 
 
 
 
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Rispetto al 2022, dove fu titolare in soltanto 6 partite, sono 38 quest’anno le volte in cui è partita in quintetto, a testimonianza dello stato di prontezza che la giocatrice delle Wings sta vivendo attualmente. Una prontezza che non è soltanto fisica, ma anche e soprattutto mentale, frutto di un intenso lavoro su sé stessa svolto nella off-season, come da lei dichiarato: “Ho lavorato duramente, e quando lavori duro sai di poterti fidare di te stessa e delle tue capacità”.

Una scelta, quella di non giocare in Europa lo scorso inverno e di concentrarsi sul proprio benessere psicofisico, che finora si è rivelata vincente. Sabally, che sta giocando la sua miglior pallacanestro, ha appena chiuso la stagione regolare con 18.6 punti di media, 8.1 rimbalzi e 4.4 assist, assumendo sempre più un ruolo da leader all’interno del giovane roster delle Dallas Wings.

Le Wings hanno chiuso la stagione regolare al quarto posto, presentandosi ai playoffs da autentiche mine vaganti, l’unica compagine in grado di vincere contro le tre migliori classificate (Las Vegas, New York e Connecticut).

In passato condizionate da inesperienza e discontinuità, in gara 1 contro Atlanta le underdogs hanno dimostrato di fare sul serio. Proprio Sabally, autrice di una prestazione dominante da 32 punti, 5 rimbalzi, 4 assist e 4 palle rubate, è stata la protagonista di una clamorosa rimonta dove Dallas è stata capace di risalire dal -20, e portare a casa la vittoria per 94-82, in quella che è stata probabilmente la partita più avvincente del primo turno.

Ma l’impatto di Satou non si limita al terreno di gioco: la sua maturità e la sua capacità di leadership sono altrettanto evidenti nel suo impegno per la giustizia sociale. Nata a New York da padre gambiano e madre tedesca, cresciuta in Gambia, per poi trasferirsi a Berlino e infine tornare negli Stati Uniti, Sabally è l’emblema della multiculturalità. La sua esperienza di vita in tre continenti l’ha resa sensibile ai temi del razzismo e delle disuguaglianze sociali, e fin dai tempi del college utilizza la sua notorietà da atleta come piattaforma di sensibilizzazione.

L’anno scorso, in collaborazione con il brand Nike Jordan e l’artista tedesca di origini turche Bahar Bambi, ha dato vita a un campo da basket in un vecchio aeroporto dismesso di Berlino, dedicato alle ragazze: “Non avevo nulla del genere quando ero piccola. Voglio che sia uno spazio sicuro per donne e bambine, che spesso vengono escluse dal basket.”

Satou Sabally, l’unicorno, l’attivista, un modello di riferimento: Dallas ha la sua nuova stella.

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