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Brittney Griner, fissata la data dell’appello contro la condanna in russia

di Michele Gibin
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Il tribunale ha fissato per il 25 ottobre l’appello di Brittney Griner e dei suoi legali contro la condanna di 9 anni e mezzo di reclusione in Russia per la star WNBA, emessa a luglio.

Griner è stata condannata per traffico e possesso di sostanze stupefacenti, delle cartucce ricaricabili per sigaretta elettronica a base di olio di hashish del peso minore di un grammo, rinvenute a febbraio nel suo bagaglio all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca. Un arresto e un processo che hanno assunto connotati politici e diplomatici, tra Stati Uniti e Russia in tempo di guerra contro l’Ucraina e del sostegno USA contro l’invasione.

Gli Stati Uniti considerano Brittney Griner “detenuta illegalmente”, status che per l’amministrazione Biden non è cambiato neppure dopo la condanna. Nelle settimane conclusive del processo, il segretario di Stato USA Antony Blinken aveva proposto alla Russia in via ufficiale uno scambio di detenuti che avrebbe avuto come obiettivo il rimpatrio di Griner e dell’ex Marine Paul Whelan, in carcere per spionaggio dal 2020.

Proposta di negoziato accettata in linea di principio dalla diplomazia del Cremlino, ma sulla quale dopo la sentenza è calato il silenzio.

Subito dopo la sentenza a 9 anni e mezzo per la star delle Phoenix Mercury e 2 volte olimpionica, i suoi legali avevano annunciato ricorso in appello, contro una condanna considerata abnorme viste le circostanze, e l’ammissione di responsabilità in buona fede di Griner.

Il tribunale di Khimkhi dove si è celebrato il processo ha accolto la richiesta di appello degli avvocati della giocatrice USA, sarà però molto difficile che il giudice possa ridurre la condanna. A fine processo, Brittney Griner è stata condotta in una colonia penale in Russia, e a settembre il presidente USA Joe Biden aveva ricevuto alla Casa Bianca la moglie dell’atleta, Cherelle Griner, per metterla al corrente degli sforzi diplomatici e per esprimere la vicinanza della sua amministrazione.

In via ufficiosa, senza dunque conferme da fonti governative, la Russia avrebbe chiesto come condizione per il rimpatrio di Brittney Griner e Paul Whelan, uno scambio con Viktor Bout, trafficante d’armi detenuto negli USA dove sta scontando una condanna a 25 anni per terrorismo. Dopo la proposta ufficiale di scambio di Blinken, il governo russo per voce del ministro degli Esteri Lavrov e del portavoce di Vladimir Putin Dmitry Peskov, aveva chiesto che le trattative fossero condotte “lontano dai riflettori mediatici”.

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