Home Basket femminile Reyer campione: cammino e protagoniste di un titolo senza eguali

Reyer campione: cammino e protagoniste di un titolo senza eguali

di Daniele Morbio
Lo scudetto della Reyer, cammino e protagoniste

Qualità e solidità, le lunghe da tricolore della Reyer

GIUDITTA NICOLODI: Sempre attenta quando chiamata in causa. Tornata alla Reyer lo scorso anno per gli infortuni nel pacchetto lunghe, ha dato l’anima in ogni singolo secondo di utilizzo. Scelta spesso da Mazzon per alzare l’aggressività nel pacchetto lunghe, ha creato non pochi grattacapi con la sua energia. Magari ha realizzato pochi canestri, ma per utilità, energia e voglia è sempre stata impeccabile. Nell’avvio di stagione senza Kuier e Shepard ha avuto spazio ed è stata importante. Per lei la Reyer è questione di vita o di morte, sempre preziosa. COLTELLINO SVIZZERO

LAURA MELDERE: Stagione complicata per Laura Meldere, una vita in Reyer ma spesso relegata in panchina tra scelte tecniche e qualche problema fisico di troppo. Utile ad inizio stagione in assenza di Shepard e Kuier, ha giocato poi con il contagocce non entrando per 13 volte tra campionato e playoff. Lo scudetto per la nazionale lettone è comunque il secondo della sua vita in oro-granata: per reyernità è un tricolore che ha un sapore speciale e particolare. SENSO D’APPARTENENZA

JESSICA SHEPARD: Ritornata alla base a settembre ma pronta solo a fine ottobre per un infortunio alla caviglia, la seconda avventura in Reyer di Jessica Shepard non si è aperta sotto i migliori auspici. Dopo un rodaggio iniziale ha determinato e non poco il gioco lagunare, per fisicità e presenza a rimbalzo. Nella seconda parte di stagione ha sviluppato il suo gioco da centro moderno, giocando spesso e volentieri per le compagne più che per i suoi numeri statistici. Nell’ultimo atto contro Schio ha rimediato un occhio nero ma non ha gettato mai la spugna: difensivamente ed offensivamente ha dato un contributo importante. DETERMINANTE

AWAK KUIER: 5 volte in singola cifra per punti segnati, 15 volte in doppia cifra nelle ultime 15 partite, ai playoff ha viaggiato ad oltre 20 punti di media con percentuali stratosferiche da oltre l’arco e da due punti, sviluppando un gioco interno impossibile da contenere per qualsiasi avversaria. Lo scudetto della Reyer è passato dalle mani dell’airone finlandese, devastante in difesa oltre che in attacco, con i giochi a due chirurgici giocati con Berkani. Schio non ha trovato mezza contromisura su di lei, ma nessuno ci è mai riuscito a dire il vero… MVP

LORELA CUBAJ: Lo scorso anno era mancata e non poco, quest’anno ha giocato una stagione semplicemente straordinaria. Forse i numeri presi così, nudi e crudi, non descrivono l’importanza di Cubaj nell’equilibrio di gioco di una Reyer che ha avuto assoluto bisogno della fisicità della lunga azzurra. Sempre pronta ad un aiuto difensivo, mai in sofferenza contro le pari ruolo avversarie, ha determinato tanti risultati con quelle cose che non vanno a referto. Ha giocato una finale scudetto di fatto con una mano sola dopo la frattura rimediata in allenamento nel finale di stagione, non si è mai tirata indietro, ha lottato con forza, voglia, energia e spirito gladiatorio. LOTTATRICE

LA CARICA DI AWAK KUIER IN GARA 3 A SCHIO

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