Ci pensa Lisa Berkani in formato MVP ad illuminare la serata lagunare: una Reyer galattica spegne la corazzata Valencia con una prova maestosa, fatta di cuore, sacrificio, aggressività, intensità, difesa ed un attacco semplicemente straordinario, bello da vedere oltre che chirurgico nel punire tutti gli errori della squadra di coach Burgos, che non può far altro che applaudire il dirimpettaio Mazzon per come ha guidato le sue ragazze dalla panchina. La seconda uscita in Euroleague Women per le oro-granata è di quelle che restano impresse non per una stagione, ma per una vita, perché le taronja sarebbero una delle quattro squadre candidate ad alzare il trofeo a fine stagione.
Finisce 75-67 al Taliercio per Pan e compagne, che restano così imbattute non solo in Euroleague Women ma anche nella stagione da poco iniziata: dopo aver battuto Gyor all’esordio nella manifestazione più importante arriva il bis contro Valencia. Si può ritenere già questo un gran messaggio: le oro-granata fanno sul serio e sono pericolose anche in coppa. Sono 4 le lagunari in doppia cifra: Berkani guida con 18, seguita dai 14 di Kuier, dagli 11 di Pan e dai 10 di Cubaj. Ottimo anche l’apporto di Villa e Stankovic con 8 punti a testa. Per le spagnole 15 di Iagupova e 12 per altre tre giocatrici, ossia Fingall, Casas e Hatar.
Berkani show illumina la Reyer: Valencia si inchina in laguna
Nel momento di difficoltà l’energia di Berkani accende la miccia cha fa saltare il banco: la Reyer guidata dalla magica follia della sua numero 1 francese rimonta Valencia e dopo aver messo la testa avanti negli ultimi 3′ del terzo periodo timbra la fuga che sarà decisiva. La partita si può riassumere così di fatto, visto e considerato che l’ultimo canestro delle oro-granata è siglato proprio dalla MVP di serata con un giocata da fuoriclasse in penetrazione, ma è stata in realtà una prova di squadra di qualità disarmante: il secondo tempo è di una bellezza celestiale, merito delle ragazze di Mazzon.
Un’azione in particolare va raccontata: Berkani scappa, serve Pan nel mezzo angolo che serve Smalls a 8 metri dal ferro in punta, l’americana attacca l’area e serve Stankovic che rimanda fuori per la francese, altra penetrazione a sbilanciare la difesa, no look pass per la serba che aspetta la rotazione per mettere in mano a Pan il pallone che dallo stesso mezzo angolo di destra a difesa collassata ha il tempo per sparare il siluro del +11. Quando parliamo di pallacanestro celestiale si intende ciò: la capacità di muovere il pallone con velocità da fuori a dentro e viceversa, mandando in tilt la difesa, costretta a ruotare e poi collassare sugli ultimi due movimenti della play francese e di Stankovic.
Serve l’intraprendenza, il genio, la follia, l’energia di una celestiale Berkani per mettere la testa avanti, con una tripla dall’angolo – praticamente a centimetri dalla riga di fondo campo – davanti all’impietrita panchina taronja, ma le lagunari hanno ricucito il disavanzo di 11 punti del 10′ e di 9 punti ad inizio terzo quarto (38-47) con le proprie armi migliori, soffocando la fluidità spagnola: la difesa asfissiante delle esterne, in particolare di Villa e Santucci, spegne il cervello (Turner), che non troverà la chiave di volta per riaccendere una macchina andata in panne. Difesa sulla palla, sulle linee di passaggio, una protezione del ferro importante, la voglia gigantesca di fare un passo avanti di Pan, Smalls, Cubaj e Stankovic quando era da azzannare il match: tutto parte da qui.
La chiave di volta è la tripla sopra citata: Berkani resta a terra dopo aver segnato, lasciando il Taliercio di ghiaccio, un colpo che avrebbe ammazzato un toro ma non le leonesse di coach Mazzon: nella difficoltà dell’uscita di “El Tornado” sale in cattedra l’animo tricolore delle italiane, con Pan che colpisce da oltre l’arco, Villa che regala magie senza curarsi delle avversarie quotatissime e Cubaj che mette solidità, personalità, qualità ed una voglia gigantesca di fare a spallate contro chiunque in difesa ed in attacco. Il gap si amplia, poi il rientro di Lisa mette in angoscia definitivamente le taronja ed è game, set and match.
Come detto, le chiavi sono la lucidità dell’attacco, la solidità di una difesa rocciosa e la qualità messa in campo da tutte le protagoniste, abili a portare il proprio mattoncino. Se le ospiti hanno vinto la lotta a rimbalzo 29-41 dando dimostrazione chiara di una superiorità in termini di kg e centimetri, non si può dire altrettanto sulla qualità del gioco espresso: l’energia espressa dalle giocatrici oro-granata ha mandato fuori strada Valencia, che ha finito per perdere 22 palloni contro i 10 delle leonesse di Mazzon. Un saldo perse-recuperi di +4 per le padrone di casa e di -15 per le viaggianti: da qui parte anche e soprattutto il 31-9 (dal 38-47 al 69-56) che in circa 12′ abbatte la resistenza taronja. Un dominio totale, di qualità e solidità.