Lo diciamo ora. La LBF non naviga in acque serene. Domenica sera coach Paolo Seletti ha sparato ad alzo zero sulla credibilità e sulla sostenibilità del movimento legato al massimo campionato femminile. E non che servisse certo il tecnico di Faenza per scoprire questa cosa qua era pure abbastanza ovvio, ma colui che ha scoperto e lanciato quel diamante che oggi è Matilde Villa (play titolare della Reyer e della Nazionale Azzurra, ndr) è forse l’unico che da un po’ di tempo ad oggi ha avuto le palle (si può dire?) ed il coraggio di dire le cose come stanno, senza nascondersi dietro un dito, senza la necessità obbligatoria di raccontare qualche favoletta da tramandare ai nipotini per farli addormentare, un po’ come il credere alla fata o formichina dei dentini, a Babbo Natale, alla Befana e chi si vuole.
Lo sfogo – durissimo – di Paolo Seletti arriva nella conferenza post partita tra la sua Faenza e Derthona, che ha vinto in casa delle bianco-blu per 51-94 una partita durata di fatto solo 10′: un mix di rabbia per la prestazione incolore delle sue e per la credibilità-sostenibilità di un movimento LBF che sta diventando sempre più impossibile per tanti. Le parole del tecnico ex Costa Masnaga sono durissime, ma allo stesso tempo è difficile sindacare sulla veridicità di quanto dichiarato: chi meglio di lui, guida tecnica di una realtà piccola – e seria – del basket femminile, può sapere come funziona, può sapere quanto è complicato portare avanti questo movimento sempre più povero e privo di credibilità? Diciamo pochi. Lui – come detto – però ha avuto il coraggio di fare il passo avanti necessario.
LBF, lo sfogo di Paolo Seletti apre una crepa?
Abbiamo scritto sopra dello sfogo di Paolo Seletti, coach di Faenza ed uno dei tecnici di spicco della LBF non solo per le qualità tecniche ed umane ma anche perché è il mentore di quella Matilde Villa che regala spettacolo in giro per Italia ed Europa. Ecco le parole dell’ex Costa Masnaga nel post match di domenica con un breve nostro commento. Scriveremo per rendere ancor più chiaro il concetto le parole forti espresse dallo stesso tecnico faentino.
“E’ un campionato che va così se vedete il -40 nostro, quello di Sassari, il -25 di Brescia. Un brutto campionato, c’è chi si diverte perché vince di 40; ma per noi, a parte quelle 3-4 partite dove devi essere focalizzato, è un no contest, vieni preso a sberle un po’ sotto tutti i profili, devi cercare di diminuire questo gap facendo prestazioni brillanti. Il 27.5% dal campo di oggi non aiuta, ma è conseguenza del fatto che fisicamente ed a livello di esperienza fai fatica e le esecuzioni per il livello dell’avversario sono modeste. Un campionato povero e brutto. Mi assumo la responsabilità di questa schifezza e mi dispiace per Mario Fermi”
Prosegue ancora Seletti: “vedo correre Mario come un pazzo tutta la settimana per cercare di tirare fuori il modo di rendere sostenibile questa cosa qui che è poco sostenibile per società come la nostra, perché qui ci vuole un milione da buttare dalla finestra, se non lo hai ti esponi ad una sofferenza, a figure modeste, non trovi aiuti nonostante tutta la buona volontà. Quando a fine anno mi chiederà se vale la pena fare questa cosa qua dirò assolutamente di no, al di là della partita di merda che abbiamo giocato. Hai federazioni straniere che ti tirano contro e ti portano via una giocatrice (Reichert, ndr) che va a prendere un premio, invece di giocare la partita, una giocatrice che è sotto contratto…”
Lo sfogo del tecnico si fa intenso e duro sul finale: “Mario deve cercare soldi che non ha, deve accettare queste robe qui, queste partite dove perdi di 50… io se sono lui chi me lo fa fare? Così vale per altre 3-4 realtà che rispetto e sono meravigliose come è meraviglioso Mario, e chi mi conosce sa che non sono un leccapiedi. Chi ha un mln deve fare la A1, deve essere a 4-5 squadre con 4 andate e 4 ritorni, deve funzionare così. Sarà che la vedo grigia per la partita di oggi, ciò che dico va contro di me perché non ci saranno posti di lavoro per quelli come me che vivono di questo, però chi glielo fa fare? Chi glielo fa fare di prendere i soldi e lanciarli dalla finestra per questa situazione qua dove tutto ti rema contro. Farei una cosa saggia che tra l’altro già tanti hanno fatto questa estate…”
Uno sfogo durissimo e chiarissimo del tecnico di Faenza, che ha semplicemente ridotto a polvere i residui (pochi) di credibilità sulla competitività del campionato di Serie A1. Le parole sono più che realistiche, i dati sono eclatanti: 30 partite su 55 si sono chiuse con scarti pari o superiori ai 15 punti, di cui 12 che vedono come margine un +30. Dati incontrovertibili, ad oggi il campionato ha davvero una spaccatura profondissima tra 3-4 squadre ed il resto del gruppone: sostenibilità, incapacità di reperire il milione citato dal coach e tante difficoltà ulteriori, davvero il basket femminile ha bisogno di ciò? La LBF – su questo sfogo di un addetto ai lavori – verrà a presentare rimostranze per l’articolo o proverà a trovare soluzioni per migliorare la situazione senza perdere altre società come la stessa Faenza? Chi vivrà vedrà…. Forse… Intanto tanto di cappello a chi senza paura solleva problemi che davvero esistono ma di cui qualcuno evidentemente fa orecchie da mercante.