LeBron James è il volto della NBA. E questo lo sappiamo. Dunque la sua opinione conta. E lui è uno che di opinioni ne sforna tantissime, su qualsiasi cosa.
Di recente, ad esempio, ha detto la sua riguardo il basket femminile. Il Re ha infatti una teoria sul motivo per cui il basket universitario femminile sta vivendo un momento di gioia tale: il potere delle star.
“Non credo ci sia molta differenza tra il gioco maschile e quello femminile per quanto riguarda il basket universitario” ha detto LeBron dopo la vittoria per 125-120 dei Los Angeles Lakers contro i Washington Wizards. “Penso che la popolarità sia dovuta alle icone che abbiamo nel gioco femminile. Guardate Angel Reese, guardate JuJu Watkins, guardate Caitlin Clark o Audi Crooks, guardate Paige Bueckers. E questo solo per citarne alcune”.
La partita di Èlite Eight di lunedì, tra le Iowa Hawkeyes della Clark e le LSU Tigers della Reese ha attirato 12.3 milioni di spettatori su ESPN. Solo una partita di NCAA maschile ha attirato più persone: Duke contro NC State, con 15.1 milioni di telespettatori.
Mentre per la NBA, come requisito di “ammissione” bisogna aver completato un anno di college o aver compiuto 19 anni, la WNBA richiede che le giocatrici abbiano compiuto 22 anni nell’anno solare del Draft a cui intendono partecipare. Le giocatrici internazionali devono aver compiuto, invece, almeno 20 anni nell’anno del Draft.
E LeBron ha detto che questo “vantaggio” di longevità richiesta, prima di entrare nel mondo del professionismo, è ottimo per il gioco collegiale.
“Si è in grado di costruire una vera e propria eredità in un programma” ha detto. “E questo è ciò che tutti noi amiamo. E’ questo che rende le Final Four femminili e le Èlite Eight un qualcosa di grandioso. I giocatori, a seconda di chi sono, attirano l’attenzione degli spettatori”.
Tuttavia, LeBron ha parlato anche di quello che ritiene essere un ostacolo alla situazione in cui si trova l’attuale gruppo di stelle di college femminile. Stanno facendo crescere l’interesse per il loro torneo a livelli senza precedenti, ma questo va a scapito delle loro opportunità personali?
“E’ semplicemente diverso tra il maschile e il femminile” ha detto. “Gli uomini possono giocare in NBA dopo il loro anno da matricola. Se io ho una grande stagione dopo il mio primo anno al college, andrò in NBA. Se una ragazza ha una grande stagione, non può diventare già una professionista. Ma questa è una minima differenza”.