Gli Houston Rockets stanno affrontando una missione tanto ardua verso una gara 4 assolutamente da vincere contro i Golden State Warriors. Ma nonostante la crescente pressione sulla sua squadra, Mike D’Antoni è stato molto ottimista in allenamento ieri pomeriggio.
Stefano Castagna
Stefano Castagna
Ragazzo lecchese amante del basket fin dalla nascita. Sono appassionato di NBA e tifoso dei San Antonio Spurs e dell'Olimpia Milano.
Il rookie dei Boston Celtics Jayson Tatum ha già dimostrato la sua maturità questa stagione, ed è più che felice e disponibile ad accettare critiche costruttive dalla leggenda dei Los Angeles Lakers, Kobe Bryant, per migliorare ulteriormente il suo gioco.
Tatum: crescita velocizzata
Per i Celtics era necessario che Tatum crescesse e maturasse il più rapidamente possibile. Infatti il prodotto di Duke ha dovuto sfidare già LeBron James nella prima di regular season, a causa dell’infortunio di Gordon Hayward dopo soli cinque minuti.
LeBron needs help! Le guardie sono completamente assenti
I Cleveland Cavaliers sono più che preoccupati per il fatto che una tripla doppia da 40 punti di LeBron James non è stata abbastanza per vincere contro i Boston Celtics.
Dov’è il playmaking?
Anche Kyrie Irving ha faticato a fornire assist a causa di un LeBron sempre più al centro dell’attacco, ma è inaccettabile che Hill e Clarkson insieme hanno fatto un assist in due partite.
Guardie tiratrici non ancora pervenute
Smith e Hood sono stati completamente neutralizzati in gara 1 e 2. Infatti per ora hanno una media di otto punti assieme per partita. Dopo aver tirato col 77% contro i Toronto Raptors, le percentuali di Smith sono state completamente abissali contro Boston. Ha più flagrant foul (1) che tiri da 3 punti segnati (0), non ha segnato in Gara 2 dopo aver segnato solo quattro punti in Gara 1 e non ha tirato un solo tiro libero.
Gli Warriors non vanno in vantaggio 2-0 per la prima volta nell’era Durant
Da quando Kevin Durant si è trasferito nella baia, le sconfitte dei suoi Warriors ai playoff sono state poche e lontane tra loro.
Anno | Avversario | Risultato | Prima sconfitta |
2017 | Blazers | 4-0 | N/a |
2017 | Jazz | 4-0 | N/a |
2017 | Spurs | 4-0 | N/a |
2017 | Cavaliers | 4-1 | Gara 4 |
2018 | Spurs | 4-1 | Gara 4 |
2018 | Pelicans | 4-1 | Gara 3 |
Problema Durant? Assolutamente no
Durant ha segnato da solo più punti di Curry, Thompson e Green, con 38 punti, tirando con 13/22 dal campo. Steph, Klay e Draymond hanno fatto insieme 35 punti sbagliando 25 dei 39 tiri presi. Gara 3 e gara 4 si giocheranno alla Oracle Arena, dove Durant non ha ancora perso una partita ai playoff con la maglia di Golden State. L’ MVP 2014 sta giocando a livelli stellari, ma se l’apporto della squadra sará pari a quello di questa notte, la seconda sconfitta in questa serie potrebbe arrivare tranquillamente, anche se alla Oracle Arena le probabilità sono molto basse.
D’Antoni: ‘Harden è probabilmente il miglior giocatore offensivo di tutti i tempi’
L’allenatore degli Houston Rockets, Mike D’Antoni, ha condiviso negli anni lo spogliatoio con molte stelle, ma una supera tutti gli altri. D’Antoni ha infatti definito James Harden “il miglior giocatore offensivo di tutti i tempi” durante una intervista con Howard Beck di Bleacher Report.
D’Antoni: parole al miele
Ha parlato così della sua stella James Harden, terminale offensivo numero 1 dei Rockets: “È un giocatore infernale.” ha detto D’Antoni “È una combinazione di tutto. Ci sono giocatori che possono essere migliori in alcune cose, o migliori in altre. Ma quando metti tutto insieme, il modo in cui passa, il modo in cui vede i compagni, i modi in cui può far canestro, il modo in cui si prende un fallo.. Anche in una notte no, probabilmente fa 30 o 40 punti, e in modo efficiente. È così efficace che coinvolge perfettamente i suoi compagni. Ha solo un difetto: è mortale. È probabilmente il miglior giocatore offensivo di tutti i tempi. E questo è tutto.”
Parole forti quelle di Mike D’Antoni per descrivere Harden, probabilmente l’MVP della regular season, conclusa con 30,4 punti di media. Anche se, forse, ha esagerato.
I Boston Celtics hanno vinto gara 1 delle finali della Eastern Conference, asfaltando i Cleveland Cavaliers 108-83. Boston ha tirato con una percentuale del 51% dal campo limitando Cleveland al solo 36%, ma secondo Brad Stevens la sua squadra deve giocare ad un livello ancora più alto per portare a casa la serie e le Nba Finals 2018.
Perchè queste dichiarazioni per Brad Stevens?
Reazioni dei tifosi dopo la sconfitta del Re a dir poco uniche sui social: LeBron James e i Cleveland Cavaliers non sono di certo rimasti immuni sui social network dopo la disfatta subita in gara 1 con i Celtics delle finali di conference. In seguito alla sconfitta di 25 punti per 108 a 93 molti si sono divertiti a prendere in giro la squadra dell’Ohio ma in particolare Ty Lue e LeBron James, tenuto a soli 15 punti con 5/16 dal campo e 7 palle perse.
LeBron James sotto attacco: le reazioni dei tifosi
Gli utenti twitter sono stati inarrestabili così come Boston, e non hanno chiuso assolutamente un occhio sulla brutta prestazione di LeBron James e dei suoi Cavs creando divertenti meme e video. Andiamone a vedere alcuni…
@AdamMKaufman #BabyMemes pic.twitter.com/hfTtlwjfLT
— patrick (@PatAttack15) May 13, 2018
Scary situation for Cavs. #Celtics pic.twitter.com/pKaPVDaq56
— NBA Memes (@NBAMemes) May 13, 2018
"Ty Lue, Ty Pennington, Ty Cobb, it don't matter. #Celtics in 4." pic.twitter.com/4Q4W2iBUWT
— Jeff Eisenband (@JeffEisenband) May 13, 2018
CAvs WilL sWeEp thE CeLticS pic.twitter.com/quDprLsaPd
— Sam ? (@MsSamanthaMay) May 13, 2018
That look when you're considering trading all of your teammates by halftime. #Cavs pic.twitter.com/ZA4sadj0pM
— Michael Grant (@MichaelGrant_CJ) May 13, 2018
LeBron: “I’m signing with the Rockets tonight.”
Cavs: “You can’t do that until after the playoffs.”
LeBron: pic.twitter.com/aL1rRgn0cW
— NOTSportsCenter (@NOTSportsCenter) May 13, 2018
Cavs-Celtics game 1 summary: pic.twitter.com/DlM9JuSbsC
— BLACK ADAM SCHEFTER (@B1ackSchefter) May 13, 2018
Jaylen Brown when he sees a Cavs perimeter defender pic.twitter.com/APx9E8MPas
— John Karalis ?? (@RedsArmy_John) May 13, 2018
Pregame: But can the Celtics keep up with the Cavs offensively tho???
Celtics: pic.twitter.com/1KQ5LxoWSJ
— Michele Steele (@ESPNMichele) May 13, 2018
hey, someone had to … pic.twitter.com/P3RsJRl8tI
— Colin Ward-Henninger (@ColinCBSSports) May 13, 2018
Celtics vs. Cavs game 1 pic.twitter.com/ciYFQCUzza
— WTP Sports (@WTPsports) May 13, 2018
È passata quasi una settimana dall’eliminazione di Toronto dai playoff per mano dei Cavs, ma non si sarebbe capito leggendo alcuni tweet durante gara 1. I Raptors sono stati il bersaglio di molte battute mentre i Celtics stavano asfaltando la squadra che ha eliminato il team di DeRozan e compagni.
Cavs lost by 25 but looking through the timeline it really does feel like the team that took the biggest L today was Toronto ??
— Daman Rangoola (@damanr) May 13, 2018
Literally every Raptors fan right now: pic.twitter.com/ToGffX6ABH
— K. (@ThatPersianGuy) May 13, 2018
Raptors fans after seeing Celtics blow out Cavs in Game 1 of ECF… pic.twitter.com/DC4HRoP1yZ
— BarDown (@BarDown) May 13, 2018
This feels like the Raptors getting swept 5-0
— Seerat Sohi (@DamianTrillard) May 13, 2018
The Raptors are already dead. Leave them alone, please.
— Faizal Khamisa (@SNFaizalKhamisa) May 13, 2018
Sui social sono particolarmente “on fire” per le finali di conference ma LeBron è più che capace di zittire chiunque e già da gara 2 si metterà al lavoro.
Con le finali di Conference contro i Cleveland Cavaliers dietro l’angolo, i Boston Celtics venerdì hanno condiviso un link sul loro account twitter. Questo link indirizzava i propri follower a un’analisi di NBA.com sul come si imbatteranno i Celtics nella metà campo difensiva contro i Cavs.
Meglio che Morris lasci stare il Re?
I Philadelphia 76ers sono stati eliminati in gara 5 dai Boston Celtics al secondo turno di playoff, non potendo così inseguire il sogno delle finali di conference. Nonostante ció, i 76ers sono usciti tutt’altro che umiliati dalla serie coi Celtics, anche se questi ultimi si sono trovati a corto di giocatori, con i due All-Star Irving e Hayward ai box.
Il centro dei Sixers Joel Embiid è però felice di come è andata la sua squadra al primo viaggio nei Playoffs NBA. Il giocatore di origini camerunensi sta già guardando avanti, e ha come obiettivo di vincere diversi titoli nba con il compagno Ben Simmons: “Alla fine della partita, Ben è venuto da me e mi ha mostrato la sua mano e ha detto che vinceremo molti anelli. E io ero convinto quanto lui, di sicuro.”
Embiid compara i 76ers a OKC di qualche anno fa
Embiid ha fatto un confronto tra il giovane nucleo di Philadelphia e quello degli Oklahoma City Thunder del 2012, che avevano tre futuri MVP nel roster: Kevin Durant, Russell Westbrook e James Harden. Secondo la stima di Embiid, i Sixers sono in anticipo rispetto alla posizione in cui si trovavano i Thunder in quel momento.
“Io e Ben abbiamo molto tempo per crescere. Se andiamo a vedere quello che hanno fatto la prima stagione insieme KD e Westbrook, penso abbiano vinto 28 partite, e guardiamo quello che abbiamo fatto noi, credo proprio che abbiamo un futuro brillante”, ha detto Embiid
Ironicamente, i Thunder potrebbero anche essere visti come un esempio negativo: infatti, anche le squadre più talentuose non necessariamente portano, per diversi motivi, a qualcosa come vincere un titolo NBA. Ma si spera che non sia il caso di questi Sixers.
Il centro dei Charlotte Hornets Dwight Howard pensa che il problema più grande dell’ultima stagione degli Oklahoma City Thunder sia stata l’incapacità di Westbrook di coinvolgere Carmelo Anthony e Paul George in attacco.
Ospite a “Get Up” di ESPN, Howard ha detto che dei Big 3 dei Thunder, Westbrook doveva sacrificarsi di più per il miglioramento della squadra e non pensare solo a sé stesso: “Direi Russ, perchè Russ ha la palla il maggior numero di volte nelle sue mani. E ho guardato Carmelo e Paul George a volte, erano semplicemente lì in piedi a guardare.” ha detto Dwight Howard “A fine partita penso sempre che la palla sarebbe dovuta finire di più nelle mani di Carmelo perché è più di un semplice scorer. Paul George è quel giocatore che ti fa prendere tra i 20 e i 30 punti tra il primo e il terzo quarto.”
Cosa deve fare Westbrook per Dwight Howard?
Secondo Dwight Howard, Westbrook dovrebbe lasciar giocare di più i compagni e non condizionare il loro gioco.
“Russ deve solo aiutare i compagni a essere coinvolti fin da subito in partita e semplicemente lasciarli giocare. A questo punto della carriera ha fatto di tutto dal punto di vista individuale, si è preso tutti gli elogi. Ma ora dovrebbe solo rendere migliore chi gli sta intorno. Dovrebbe giocare di squadra, non semplicemente facendo assist”
Westbrook ha concluso la regular season terzo nella lega per usage percentage (33,2) dietro a LeBron James e Joel Embiid, tenendo alta la sua reputazione di guardia dominante.
Anthony ha tirato solo il 28.9% dei 76 tiri presi nei momenti cruciali. Per quanto riguarda George, ha concluso la stagione con una media di 4 tiri a partita in meno rispetto a Westbrook, ma un solo tiro di media in meno rispetto alla stagione precedente.
Stan Van Gundy lascia i Pistons: ‘Mi sarebbe piaciuto allenare con la squadra al completo’
Stan Van Gundy, visti i risultati non all’altezza delle ultime due stagioni, è stato sollevato dal doppio ruolo all’interno dei Pistons di dirigente-allenatore. La dirigenza dei Detroit Pistons ha deciso di porre la parola fine all’avventura di Stan Van Gundy a Detroit, stando a Adrian Wojnarowski che ieri sera ha reso pubblico che le strade tra le due parti si separano.
Il 58enne Van Gundy non era convinto di accettare un ruolo di solo capo allenatore, ma voleva avere il pieno controllo sull’area tecnica anche se ha sostenuto l’opposto.
“Ero disposto a fare cambiamenti piuttosto significativi, ma anche ciò non sarebbe stato abbastanza” ha detto a The Detroit News Rod’s Beard “Tom ha deciso alla fine della giornata che era necessario cambiare la struttura e la leadership.”
Poi Stan Van Gundy ha aggiunto: “Quando ci siamo messi a discutere sul da farsi, ero perfettamente disposto ad avere un solo ruolo all’interno della società, e a lasciare quindi il front office. Non mi sono opposto, ero più che d’accordo a passare al solo ruolo di coaching”
Perchè licenziare Stan Van Gundy?
Van Gundy ha detto che la società ha deciso di licenziarlo a causa dei risultati ottenuti nei 4 anni sulla panchina dei Pistons. Infatti la sua squadra ha avuto un record di 152-176 in tutti e 4 gli anni con una sola partecipazione ai playoffs nel 2016, uscendo al primo turno. Complici anche alcuni movimenti di mercato sbagliati e l’errore di aver scelto Luke Kennard al posto di Donovan Mitchell al draft 2017.
“Il vero motivo che ha portato all’esonero sono state le 37 e le 39 vittorie nelle ultime 2 stagioni che hanno portato a farci rimanere fuori dai playoffs.” ha detto “Puoi parlare di molte cose, ma se fossimo stati ai playoffs non sarebbe successo niente di tutto questo e staremmo andando avanti normalmente. Non abbiamo vinto abbastanza partite.”
La cosa che più è dispiaciuta a Van Gundy del non aver trovato un accordo per il quinto anno è il non poter più allenare la squadra al completo con Blake Griffin, dopo essere andato all-in con un grande affare per il cinque volte all-star a gennaio.
“Sono deluso di non poter allenare la squadra al completo per un anno intero. Blake Griffin è arrivato a gennaio e Reggie Jackson è stato tutta la stagione ai box.” ha detto “Per me è la cosa più deludente da un punto di vista tecnico. Volevo davvero vedere quel gruppo al completo e mi sarebbe piaciuto avere l’opportunità di allenarlo”.
Griffin ha salutato Stan Van Gundy tramite instagram e gli ha augurato il meglio:
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L’analista di TNT Brent Barry è ritenuto il candidato n. 1 per sostituire Stan Van Gundy.
Kobe Bryant sulla meccanica di tiro di Ben Simmons: ‘Deve ripartire da zero’
Kobe Bryant ha concluso la carriera come uno dei migliori tiratori della storia dell’Nba, e ad uno come lui non sono passate inosservate le qualità di un talento come Ben Simmons. Però il Mamba ha parlato riguardo a uno dei suoi difetti principali: il tiro. Kobe pensa che Simmons debba fare qualche cambiamento se vuole migliorare il suo impatto nella metà campo offensiva. Simmons, mentre ha dimostrato grandi capacità in visione di gioco, passaggio, atletismo e difesa, ha come sua pecca più evidente il tiro dalla media distanza e ancor di più il tiro da 3 punti.
Ben Simmons deve ripartire da zero?
Kobe Bryant, in un’apparizione a “Chris and Caron show” su Fox Sports Radio, ha affermato che Simmons deve ricostruire interamente la sua meccanica di tiro per diventare un pericolo anche dall’arco dei tre punti:
“Solo esteticamente direi che deve ricostruire la meccanica di tiro da capo.” ha detto Bryant “A partire dal primo giorno del training camp deve concentrarsi sul migliorare questo aspetto, se vuole portare la sua squadra lontano. E’ un talento ma questo aspetto del gioco è importantissimo, soprattutto oggi giorno , deve ripartire il prossimo anno con una meccanica di tiro efficace”
I Philadelphia 76ers di Ben Simmons erano sotto 3-0 nella serie del secondo turno contro Boston prima della vittoria in gara 4, e Simmons stesso si è trovato davvero in difficoltà in gara 2 mettendo a referto 1 punto con 0/4 dal campo, migliorando però in gara 3, con 16 punti e 8/14 dal campo. Brad Stevens sta cercando di limitarlo il più possibile in difesa, negandogli tutte le linee di passaggio e gli angoli di penetrazione, soprattutto perché non è un tiratore.
Percentuali disastrose?
Come si vede nell’immagine sottostante Ben Simmons è andato a bersaglio e con percentuali migliori sotto canestro:
Simmons, durante la regular season, ha sbagliato tutti gli 11 tiri dalla linea dei 3 punti che si è preso, e ha avuto una percentuale ai liberi del 56%. Fortunatamente per i Sixers ha solo 21 anni e quindi moltissimo tempo per potersi allenare e migliorare il suo tiro se ascolterà il consiglio di Bryant.