La stagione regolare ha visto la vittoria dell’ambito trofeo come miglior giocatore andare a Steph Curry, seguito da James Harden e LeBron James, con tutti e tre ancora in lotta per il titolo con le rispettive squadre. Ma durante questa postseason, possiamo davvero dire che la classifica sia rimasta invariata da questo punto di vista? Ric Bucher (Bleacher report) ha provato a stilare la sua classifica per l’MVP dei playoffs, con cui mi trovo particolarmente d’accordo, eccola di seguito:
– 3°posto, Chris Paul: è vero, la rimonta subita contro Houston rimarrà nella storia, ma CP3 è la vera ragione per cui – nonostante i numeri stratosferici di Griffin – gli Spurs (campioni uscenti) sono usciti sconfitti dopo un’epica gara 7 dell’ex New Orleans. Le sue cifre nella serie contro i Rockets, poi, sono fantastiche: 21.2 punti, 10 assist, 1.6 recuperi col 40% da tre e quasi il 50 % da due. Agonista, competitore e competitivo. Il playmaker che ogni allenatore vorrebbe in squadra.
– 2°posto: Steph Curry: un paio di prestazioni monster e la sensazione che si sia tenuto un pò in stagione regolare – almeno a livello realizzativo – per esplodere nella postseason. Le sue cifre? 28.7 punti, 1.8 recuperi, 6.6 assist e il 42.3 % da tre (irreale vista la mole dei tiri che si prende). Tutto ciò nella squadra, per ora, più forte di qualsiasi altra.
1° posto: LeBron James: senza Love, la sua responsabilità è aumentata ancora di più, e ovviamente ha risposto alla grandissima, trascinando i suoi Cavs a quella finale di Conference che mancava da 5 anni. 26.2 punti, 8.8 assist, 11 rimbalzi,1.7 recuperi e un dominio mentale, tecnico e carismatico di livello supremo. Un re, un dominatore di questo gioco, le critiche ormai gliele si fanno solo se si mette la fascetta o meno.
James Harden dunque l’unico a non aver, almeno secondo noi, rispettato i canoni preposti, almeno a livello di gioco: forse non è proprio un caso che la ragione per cui i Rockets si trovano alle finali di conference, la clamorosa rimonta in gara 6, sia avvenuta col barba in panchina.
Per NBA Passion,
Nicola Siliprandi