La stagione è alle porte, andiamo a vedere quali sono stati i maggiori trasferimenti in NBA di questo mercato folle, all’insegna delle corsa alle armi e di tanti, tantissimi superteam pronti a sfidarsi all’ultimo sangue.
Nella recente storia degli Stati Uniti d’America, almeno per quanto riguarda la pallacanestro, regna incontrastata la casata dei Warriors, ma non si può mai stare tranquilli quando si parla del mondo NBA.
Infatti, dopo qualche tempo di apparente resa delle altre pretendenti al trono, è arrivata la notte del Draft 2017, notte nella quale, ogni anno, vengono assegnate le nuove reclute a ciascun esercito e da sempre, il momento dove cominciano a crearsi misteriose alleanze strategiche. Così, il 23 giugno dell’anno 2017, durante l’edizione del Draft, è iniziata l’avanzata delle casate dell’Ovest per la conquista dell’ambito trono. Mentre i Los Angeles Lakers, i Philadelphia 76ers e i Boston Celtics stavano presentando le migliori scelte, Minnesota, franchigia giovane e ricca di talento, è riuscita subito ad accaparrarsi un pezzo pregiato come Jimmy Butler, fornendo alle proprie armate ulteriore talento di quello già messo a disposizione dal generale Tom Thibodeau.
Trasferimenti in NBA: Houston ed OKC rinforzano le loro armate
Non solo Minnesota stava cospirando contro la corona, anche Houston della casata Rockets cominciava a tessera la propria tela e dopo settimane di trattative hanno firmato il veterano Chris Paul, conosciuto come CP3, grande stratega e assist man d’eccezione. Anche ad OKC, i Thunder della città di Oklahoma City stavano cercando rinforzi e sono riusciti a firmare Paul George, instancabile combattente proveniente dalla famiglia Pacers, ad est del regno. Successivamente anche Carmelo Anthony ha deciso di cambiare casacca lasciando New York per trasferirsi ad OKC, aggiungendo ulteriore baluardo in grado di arricchire la precisione degli arcieri dei Thunder che, grazie a questi grandi innesti, si candidano per un posto tra le più grandi. Due franchigie che potrebbero con i colpi di mercato messi a segno dai rispettivi Gm, ambire ad infastidire il trono dei Golden State Warriors, insieme agli inossidabili San Antonio Spurs.
Clippers e Lakers, questione di rookie?
A Los Angeles le due principali famiglie hanno cominciato la ricostruzione: i Lakers da Lonzo Ball, nuova promessa già con un hype alle stelle per via delle “sparate a zero” del padre del ragazzo, oltre a Kuzma, uno dei talenti cristallini e più sottovalutati dell’ultimo draft, che in questa preseason ha dimostrato di avere tantissimo da poter dire nella lega. Dall’altro lato i Clippers che, dopo anni di sconfitte e dopo l’addio di Paul, sono pronti a dare il massimo con Milos Teodosic e Danilo Gallinari, entrambi provenienti dal Vecchio Continente. Obiettivi diversi per le due franchigie: i Lakers punteranno a far crescere i vari Ingram, Randle, Lonzo, Kuzma, mentre i Clippers proveranno a sfruttare il talento europeo di Gallinari e soprattutto Teodosic ed una panchina molto più lunga rispetto agli ultimi anni, per centrare i playoffs e magari togliersi qualche soddisfazione, creando le basi per un futuro solido.
I Warriors pronti a confermare il roster
Nel frattempo, nella capitale del basket, la famiglia reale dei Warriors dimostrava tutto il suo potere in una parata dove tutti i sudditi hanno rinnovato il proprio giuramento alla loro casata. Da Steph Curry a Kevin Durant, tutti i tasselli di una delle più grandi armate del secolo non sono ancora sazi di vittorie e non sono disposti a cedere lo scettro della gloria. Anche Iguodala, molto tentato dall’ipotesi Rockets ha deciso di rifirmare con Golden State, portando il suo talento e la sua esperienza al servizio di Steve Kerr.
Le gelide terre dell’Est: corsa tra Cleveland e Boston
Nelle gelide terre dell’est, invece, nessuno sembrava voler tentare uno scacco al Re, ma senza nessun preavviso, Kyrie Irving, erede al trono della città di Cleveland, ha deciso di brillare di luce propria e di unirsi a Gordon Hayward & Co. per lottare al fianco dei rivali di Boston. Il Re dell’Ohio, ha accettato di privarsi del suo adepto, solo dopo essersi accordato con la casata Celtics e dopo essersi garantito le prestazioni di Isaiah Thomas, nominandolo vice comandante del suo esercito.
La fama del Re Lebron James lo precedeva e tutti i cittadini, in ogni angolo del regno, nutrivano una profonda stima nei suoi confronti. Lebron, però, si fidava di un solo uomo, un uomo che egli non considerava solo un amico, ma un fratello, Dwayne Wade che dalla ventosa e vicina Chicago si era dimostrato pronto ad un’ulteriore battaglia a fianco dell’armata Cavaliers, dopo che, qualche giorno prima, un altro figlio del vento è approdato alla corte di James, Derrick Rose.
Altri movimenti degni di nota:
Non solo le big, anche altre squadre si sono mosse con attenzione sul mercato: Denver ha scaricato il Gallo e puntato sul veterano Millsap, i Wolves si sono rinforzati anche con Crawford, Teague, Gibson, andando a creare una mina vagante. Ad ovest anche i Pelicans hanno rinforzato gli armamenti andando a pescare Rajon Rondo e confermando Holiday. Gli Spurs fallito il tentativo per CP3 hanno ripiegato su Rudy Gay: ad Est invece i Sixers si sono mossi con attenzione firmando JJ Redick ed uscendo dal draft con tantissimo talento con la prima scelta assoluta Fultz, con un Embiid fresco di rinnovo contrattuale e con Ben Simmons pronto al debutto.
Le due conference a confronto:
Ad Ovest si prospetta una lotta infernale durante la battaglia della Regular Season e Cleveland potrebbe approfittarne, visto che, salvo sorprese, dovrà soltanto coprirsi le spalle da una stravagante e ambiziosa Boston, unica ad est in grado di darle del filo da torcere ma con un progetto più a lungo termine, vista la presenza di tanti giovani nel roster.
Servirà dedizione, grande voglia di vincere ed un pizzico di strategia. Proprio in riferimento a questo, voci di corridoio raccontano che a Cleveland vogliono Kevin Love come centro nel campo di battaglia e questa mossa potrebbe da sola spostare gli equilibri, almeno per quanto riguarda la Eastern Conference.
Già al termine della Regular Season si potranno delineare i profili delle possibili pretendenti al trono, prima dell’inizio della grande guerra dei Playoffs.
Chissà se Golden State riuscirà ad arrivare ancora una volta alle Finals o se troverà la strada sbarrata da una nuova franchigia dell’occidente. Chissà se sarà ancora The King James l’ultimo ostacolo da superare. Chissà chi la spunterà questa volta!
Appuntamento alla prossima settimana per una nuova e sicuramente emozionante stagione!