Gli OKC Thunder funzionano a metà, qualcosa non va nel team di Russell Westbrook, Carmelo Anthony, Paul George e Steven Adams: cosa? Andiamolo a scoprire.
OKC Thunder, Poche luci e tante ombre
Far funzionare una squadra piena di nuove aggiunte è un compito davvero arduo. I giocatori devono cominciare man mano a conoscersi e a prendere confidenza tra loro e a svolgere con precisione ed efficacia il proprio compito, la squadra deve infatti progressivamente imparare a giocare nel modo richiesto cercando di mettere in campo ciò che l’allenatore richiede. È un processo che può richiedere diverso tempo e i risultati spesso non coincidono con le basi di partenza. Tuttavia, quando e se la squadra inizia a lavorare bene in campo e gli automatismi diventano sempre più immediati e naturali le vittorie diventano soltanto una naturale conseguenza.
Gli Oklahoma City Thunder sono sicuramente una delle squadre sulle quali a inizio stagione gravavano le più alte aspettative. Gli innesti in estate erano stati notevoli e arrivati a questo punto della stagione si pensava che l’evoluzione del team sarebbe stata già a buon punto.
Non è però quello che ad oggi hanno mostrato le prime partite di stagione regolare. La squadra ha fatto vedere grosse difficoltà nella metà campo offensiva e i miglioramenti sono stati pochi e ancora insufficienti.
Ci sono tanti fattori che non hanno funzionato fin qui e l’attacco, come detto, è uno dei principali. I Thunder fanno veramente fatica a trovare il canestro con continuità, nonostante la presenza di tre scorer di grande caratura. La motion offense ad oggi è molto macchinosa e disordinata, tutto il contrario di ciò che dovrebbe essere con questi giocatori a roster. La palla si muove poco e male e con essa si comportano in ugual modo gran parte dei giocatori, che spesso stazionano immobili in un angolo del parquet in attesa di un passaggio. La difesa avversaria può quindi lavorare meglio e ciò che ne consegue sono spesso tiri forzati allo scadere dei 24 secondi. Un maggior movimento dei giocatori è necessario se si vuole alzare il livello dell’offensiva di squadra, perchè consente di tenere maggiormente impegnata la difesa e di creare tiri di buona qualità. È importante che ogni componente del quintetto tocchi la palla e venga tenuto in ritmo, e questo non sta assolutamente accadendo.
Il movimento dei tiratori off the ball è un aspetto che i Thunder dovrebbero curare e utilizzare meglio
Il rendimento dei singoli, superstar in primis (a eccezione di Steven Adams) è stato ad oggi gravemente insufficiente.
Russell Westbrook ha perso confidenza con il suo tiro e sta tirando con percentuali raccapriccianti per un giocatore del suo calibro. Sta facendo registrare le più basse percentuali in carriera sia in TS% (un misero 48.4%) che ai tiri liberi, dove sta incontrando difficoltà veramente inspiegabili (71% circa su poco più di sette tentativi a gara). Nonostante stia comunque giocando discretamente per quanto riguarda il playmaking, deve assolutamente risolvere le sue lacune al tiro per far sì che il record della squadra migliori.
Un altro giocatore che sta faticando moltissimo al tiro, neanche a dirlo, è Carmelo Anthony. A inizio anno gran parte degli addetti ai lavori si aspettava che, arrivato in una squadra con altre due stelle a roster, diminuisse notevolmente gli isolamenti e i jumpers dal palleggio. Così non è stato affatto, con ‘Melo che sta prendendo più o meno la stessa quantità di tiri in isolamento (23.1% di frequency dello scorso anno contro il 21.5% di quest’anno) dove sta avendo un’involuzione consistente nell’efficienza (0.99 PPP lo scorso anno contro i soli 0.82 PPP di quest’anno, da 78th al 38th di percentile).
Un’altra situazione in cui è sceso notevolmente di livello è quella dei tiri in spot-up, la sua più grande forza lo scorso anno. I tiri che sta prendendosi sotto questo punto di vista sono quasi tutti di ottima qualità, con Russell Westbrook che in questo aspetto lo sta facilitando nella maniera giusta, ma la sua efficienza anche in questo caso ha avuto un decremento importante. In queste situazioni Anthony sta tirando con un pessimo 33.6% dal campo, che deve sicuramente sistemare.
Nonostante tutti i problemi che hanno colpito i big three, il problema principale degli OKC Thunder in questo scorcio di stagione è stato l’apporto dei giocatori in uscita dalla panchina. Ad oggi i Thunder sono il una delle peggiori panchine in termini di produzione offensiva (23esimi per ORT, terz’ultimi per TS%) con i soli Felton e Grant a fornire un rendimento costante. Se OKC vuole competere per le posizioni più alte della lega, soprattutto in tema playoffs, è necessario che giocatori come Patterson e Abrines salgano di livello.
Le abilità di Patterson nell’aprire il campo torneranno utili ai Thunder
Nonostante tutte le difficoltà che hanno fronteggiato gli OKC Thunder in questo inizio di stagione, ci sono comunque diversi motivi per restare fiduciosi e che fanno pensare che la squadra troverà il modo di far funzionare il tutto. L’unica cosa che possiamo fare è aspettare e vedere cosa succederà.