Giannis Antetokounmpo: eroe greco in una Troia moderna?
A 8 giorni dall’inizio della regular season, Giannis Antetokounmpo sembra essere al momento il più serio candidato al premio di miglior giocatore, che sì, sarà attribuito tra nove mesi, ma se il greco farà terra bruciata intorno a sé come sta facendo, avrà ben pochi candidati. 36.8 punti, 10.8 rimbalzi e 5.3 assist, non sembra avere limiti il numero 34 che, oltre ad aver fatto la fortuna dei fantallenatori più arguti, ha portato i suoi Bucks ad un record di 3 vittorie ed una sconfitta, per una squadra che, senza Giannis, sembrerebbe destinata ai bassifondi della classifica.
Giannis ha dei limiti?
Non sembra avere limiti: è facile da dire dopo quattro partite con una doppia doppia di media (e che cifre!), ma sembra veramente che la parabola di crescita per “The Greek Freak” non abbia il ramo che dal vertice scende giù. A
ventitrè anni è senza alcun dubbio nell’élite dell’NBA e, con sole quattro stagioni all’attivo oltreoceano, non si vede fine al suo sviluppo, fisicamente e tecnicamente, dal momento che, ogni anno che passa, Giannis dimostra di aver lavorato sempre più duramente in palestra e con il canestro.
Un eroe moderno
Nonostante sia nato ad Atene, la sua predisposizione sembra più da uomo peloponnesiaco, un guerriero spartano, che non ha paura di niente e nessuno, come è evinto dal duello contro Sua Maestà LeBron James. L’ateniese dimostra in pieno anche la kalokagathia achea (i valori massimi per i Greci, la bellezza e la forza) della guerra di Troia: sembra che, oltre tremila anni dopo si siano reincarnati nello stesso uomo il valore e la forza di Achille, che sposta gli equilibri, e l’intelligenza di Odisseo, con la quale egli si guadagna molti falli, riesce a battere l’uomo ed è un fattore sia in attacco che in difesa, come dimostrano le più di due palle recuperate a partita. Inoltre a causa delle lunghe leve di cui è fornito è uno spauracchio per ogni tipo di giocatore, dal momento che ogni passaggio può essere sporcato e ogni tiro stoppato.
L’acciacco fisico che ha impedito a Giannis di partecipare a EuroBasket sembra solo un lontano ricordo per un giocatore che sta attraversando una forma smagliante e che Kevin Durant ha già indicato come possibile ‘miglior giocatore di sempre’, di certo un ambizione che Antetokoumpo spera di raggiungere, nonostante non sia arrivato dalla porta principale come LeBron, e il suo nome non sia stato chiamato neanche tra le prime dieci scelte al draft. Il suo cognome non è stato pronunciato correttamente per parecchio tempo, finché, a forza di doverlo pronunciare per le sue giocate, perfino gli statunitensi hanno dovuto imparare un po’ di greco.
In cammino verso Ilio
La speranza è che, a differenza degli altri eroi greci, Giannis non sia colpito nel suo tallone d’Achille, che per lui può essere il ginocchio, colpevole del forfait agli Europei, e né rimanga vent’anni nell’anonimato come Odisseo, lontano dalla sua casa adottiva Milwaukee, che ormai sembra adorarlo e amarlo proprio come un dio e che, magari, tra qualche anno, sul parquet della Troia moderna, le Finals, possa uscirne vincitore.