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Blame Hofmann

Nba Season Analysis&Grades: New York Knicks @Cleveland Cavaliers 95-90, prima ufficiale indigesta per Lebron&Co (HIGHLIGHTS)

di Blame Hofmann 31 Ottobre 2014

Scritto da Blame Hofmann

Blame Hofmann, per NBA PASSION.

The Analysis :

Il momento tanto atteso è arrivato: i Cavaliers del figliol prodigo Lebron James alla sua prima ufficiale in stagione @Quicken Loans affrontano i Knicks (orfani del mago Bargnani ancora out) di Carmelo Anthony, pronti a fare da guastafeste nella serata piu attesa dai tifosi di Cleveland e non solo.

Colpo d’occhio meraviglioso quello andato in scena stanotte @Quicken Loans Arena di Cleveland: una coreografia olimpionica tutta per i Cavs, celebrando il ritorno a casa del Re.

Pronti-via e si ha subito la sensazione che New York , a differenza delle 24 ore precedenti causa sconfitta netta VS Bulls, non è giunta in Ohio per essere sacrificata sull’altare di LBJ.

Il primo quarto si chiude a favore dei padroni di casa (25-18), ma è l’unico periodo della partita nel quale gli uomini di Blatt danno la sensazione di condurre la gara.

Gia a fine primo tempo New York è in scia (-2) e durante la ripresa va in vantaggio giocando una buona pallacanestro di squadra chiudendo la gara avanti di 5.

Il fattore che piu risalta sono le 8 palle perse da Lebron James: onestamente non ricordo una partita tanto distratta e piena di errori (anche al tiro : 5/15!) da parte sua. Forse l’emozione ha giocato al Prescelto un brutto e terribile scherzo. Ma sicuramente c’è tempo per rimediare e trovare quell’alchimia necessaria per non incorrere nuovamente in serate del genere.

Il Lebron di stanotte è stato un Lebron che sembra volersi mettere a disposizione della squadra cercando un approccio significativo : controllare il gioco dei suoi. Missione fallita per il Re : prima volta in carriera che sua maestà va sotto i 20 punti e 5 assist con 8 palle perse.

Buone le prove individuali di Kevin Love (19 pts, 14 rbz e 4 ass) e di Kyrie Irving (22 pts, 5 rbz e 7 ass) mentre un insifficiente Anderson Varejao mette a referto 10 punti con 4 rimbalzi e Dion Waiters 10 punti anche lui con 2 assistenze.

20 minuti totali sul parquet per Tristan Thompson, che chiude con una prestazione mediocre da 6 punti e 2 rimbalzi mentre Matt DellaVedova(19 minuti per lui) mette a referto 6 punti con 3 assist.

In casa New York il best scorer della serata è stato il guastafeste Carmelo Anthony(emblematico il suo sorriso di sfida dopo l’abbraccio ad inzio partita con LBJ) con 25 punti, 2 rimbalzi e 6 assist.

Ma merito di questo clamoroso successo oltre al contributo di Shumpert (12) e JR Smith (12 con 5/6), c’è la firma dei comprimari che non ti aspetti, come Quincy Acy(8 pts, 10 rbz e 2 ass) e Jason Smith(12 pts, 2 rbz).

Analizzando la partita salta subito all’occhio un dato assai fondamentale : la panchina di New York stravince la sfida contro quella di Cleveland 41-12.

A fine serata Blatt, davanti ai microfoni, dirà :

“Può sembrare una scusa, ma credo che se abbiamo perso sia colpa di questa notte dalle forti emozioni“.

Indubbiamente è stata una serata dall’alto tasso emotivo, una serata che in tanti aspettavano da moltissimo tempo e che poteva creare negli uomini di coach Blatt tanta pressione.

Staremo a vedere gia da domani notte (VS Bulls) se è stata effettivamente l’emozione della serata particolare o se è il caso di iniziare sin da subito a rimboccarsi le maniche per trovare la vera quadratura del cerchio-Cavs.

Up Next, for the Cavs : domani notte @Chicago.

Up Next, for the Knicks: 2 Novembre VS Hornets

The Grades :

Cavs

Kevin Love,voto 6.5 : a tratti da l’impressione di vestire la canotta Cavs da una vita. Lucido, concentrato, completamente sul pezzo il nativo di Santa Monica. Chiude la sua prima ufficiale tra le mura amiche con una concreta doppia doppia da 19 punti e 14 rimbalzi, aggiungendo 4 assist. Nonostante la sconfitta e la serataccia di LBJ, davvero non male come prima, Mr Amore. CONCRETO

Kyrie Irving, voto 6.5: tanto quanto Love, da il suo ottimo e prezioso contributo alla causa chiudendo con 22 punti, 5 rimbalzi e 7 assist in 43 minuti di gioco. Buona la sua intesa con KLove, mentre quella col Prescelto è da rivedere complice la serata negativa di quest’ultimo. Dimostra di essere un punto fermo di questi Cavs, un perno al quale difficilmente si può rinunciare. PREZIOSO

Dion Waiters, voto5.5: Partita sorniona per la guardia-playmaker dei Cavs. Resta sul parquet di gioco per ben 38 minuti senza lasciare il segno. Chiude con 10 punti, un rimbalzo e 2 assist: un po pochino per chi dovrebbe essere un vero e proprio fattore aggiunto per questa squadra. Ma era la prima stagionale, e poi Lebron non era lui.. C’è tempo per rimediare. APPANNATO

Anderson Varejao, voto5: Partita complicata per Telespalla Bob, promosso come centro titolare da coach Blatt. Il brasiliano incappa in una serata tutt’altro che brillante, con 27 minuti di gioco colleziona 10 punti e solo 4 rimbalzi e poca intensità sotto-canestro. Verranno serate migliori anche per lui. SOTTOTONO.

Lebron James,voto 4.5: è il voto che sono “costretto” a dare al mio Re. Costretto perchè analizzando la sua prima ufficiale in stagione dopo 4 anni di lontananza, viene fuori che questa è una delle prestazioni peggiori in carriera del Prescelto. 8 palle perse sono un dato spietato, che forse da solo spiega cosa non ha funzionato stanotte negli schemi di coach Blatt. A fine partita LBJ dirà :

“E’ stata una giornata speciale. Davvero grandiosa, ma sono anche felice che sia finita“. Poche semplici parole per racchiudere la speciale-incredibile serata del nativo di Akron.

Ma siamo solo alla prima partita della stagione, forse la piu sentita dopo il back-home. C’è tempo per rimediare, a partire dalla sfida di domani notte contro i temibili Bulls. HAIL TO THE KING

Knicks :

Carmelo Anthony,voto 7.5: boati, coreografie, colori, cori, inni. Una Quicken Loans addobbata a festa per celebrare la serata. Lui, Melo, vecchio compagno di Lebron, se ne sta sulle sue.. In attesa. Lebron prima della palla a 2 lo abbraccia forte, forse anche per stemperare la tensione che grava sulle sue spalle. Melo risponde con un sorriso malandrino, di chi ha voglia di fare danni. Chiude da MVP della serata con 25 punti, 2 rimbalzi e 6 assist. Sempre presente nei momenti decisivi, mai deconcentrato. Conduce i suoi alla conquista della vittoria offrendo sprazi di alta pallacanestro individuale. E’ il primo virus ad attaccare il sistema immunitario-Cavs. Ed a batterlo. GRINCH

Iman Shumpert, voto 6.5: fa il suo, aiutando un Carmelo in serata di grazia con 12 punti, 3 rimbalzi e 2 assist. Non esagera, si limita a giocare la sua onesta ed ordinata gara. Porta a casa la vittoria dei suoi, consapevole che puo dare ancora di piu a questa squadra. SCAGNOZZO

JR Smith, voto 6.5: buona prova di Mr Smith, in missione per ritrovarsi dopo una stagione (quella passata) vissuta tra luci e ombre. Da il suo contributo con 11 punti, 1 rimbalzo e 7 assist. Ci si aspetta molto da lui in questa stagione, e se il buongiorno si vede dal mattino…. REDIVIVO

Quincy Acy,Jason Smith, voto 6.5: dagli uomini che meno ti aspetti arriva un contributo importante per la gara. In due mettono a referto un totale di 20 punti dalla panchina, con 12 rimbalzi totali (2 per Smith e 10 per Acy). Il fattore panchina ha fatto la differenza. Ed il merito è soprattuto di loro 2 e del loro coach, naturalmente. OPERAI A TEMPO PIENO

HIGHLIGHTS :

HD New York Knicks vs Cleveland Cavaliers! Full Highlights October 30th , 2014 NBA 2014 15

31 Ottobre 2014 0 commenti

Miami Heat NBA Playoffs NBA Statistiche NBA, National Basketball Association

Nba playoffs Analysis&Grades, Miami: LeBron predica nel deserto, Bosh non lascia il segno, Wade assente ingiustificato.

di Blame Hofmann 13 Giugno 2014

Scritto da Blame Hofmann

The Analysis :

Di gara3 restano le impietose immagini dei tifosi Heat che, impotenti davanti allo strapotere texano @AmericanAirlines, abbandonavano silenziosamente l’arena con svariati minuti di anticipo. In questa gara4, l’unica differenza sono stati i “buuu” copiosi piovuti dagli spalti: cosi come nella gara precedente, abbiamo assistito a un dominio incontrastato degli uomoni di Popovich, fautori di una splendida pallacanestro alla quale i campioni in carica non sono stati in grado di replicare.

La sfida ha offerto tratti di alta pallacanestro marchiata San Antonio: i texani sono stati praticamente perfetti in fase offensiva (cosi come è stato in gara3) applicando un’ottima intensità in difesa. Dall’altra parte i campioni in carica, chiamati ad una partita decisiva nella serie dopo aver perso il vantaggio del fattore campo, non hanno praticamente mai lottato per la vittoria. L’unico giocatore degno di giocare una gara4 delle Finals è sembrato solo il Prescelto, predicatore in un autentico deserto. Bosh è stato decisamente limitato dall’eterno Duncan, mentre Wade sembrava un pesce fuor d’acqua. Scarno anche il contributo della panchina, con gente come Chalmers e Battier ai margini e mai decisivi come nelle precedenti edizioni.

A coach Spoelstra servirà un vero e proprio miracolo per ribaltare la situazione, sembra che l’unica vera speranza per Miami sia un’ennesima prova colma di onnipotenza per il n°6 di Akron, coadiuvato dai suoi compagni per ora assenti.

Statistica assai interessante: in una finals non è mai successo che una squadra, sotto 3-1, abbia rimontato per poi andare a vincere l’anello. Prima di Lebron, potrebbe dire qualche tifoso-speranzoso Heat.

The Grades :

Lebron James,voto 6.5: Battere praticamente da solo una squadra rodata ed organizzata come quella di Gregg Popovich è chiedere troppo anche a sua maestà Lebron. Merita la sufficienza piu che piena perchè è l’unico di Miami a non cedere mai, l’unico che prova a disegnare pallacanestro. Ma tra i suoi, importante ripeterlo, è l’unico. E da solo anche il re puo capitolare. Chiude con 28 punti, 2 assist, 8 rimbalzi e la consapevolezza che nessuno è mai riuscito a ribaltare una situazione di 3-1 in una finals e di conquistare il titolo. Sarà indubbiamente uno stimolo in piu per lui, gli Spurs sono avvisati. CIRCONDATO.

Ray Allen,voto 5.5: Dell’uomo della provvidenza che l’anno scorso ha fatto sognare Miami resta ben poco in queste finals. Cosi come il 90% della squadra corre spesso a vuoto, incapace di porre fine ai possessi texani e meno lucido al tiro. Mette a referto 8 punti in mezzora esatta di gioco, aggiungendo 2 rimbalzi e tirando 3/6 dal campo, 2/4 dalla lunga distanza. Non è stato un fattore in questi playoffs: stimoli esauriti? APPAGATO

Chris Bosh,voto 5: Altra serataccia per il brontosauro di Spoelstra che, davanti a Tim Duncan&co, non ha potuto far altro che abbassare la testa ed assistere annichilito allo strapotere degli Spurs. In 39 minuti di gioco colleziona 12 punti e solo 4 rimbalzi, dato che evidenzia il dominio sotto canestro di San Antonio. Decisamente troppo poco per chi potrebbe e dovrebbe essere un fattore. COMPSOGNATO.

Dwyane Wade,voto 4: AAA cercasi Flash. Cercasi disperatamente visto che, come da abitudine, è sempre stato uno spettacolo vederlo esaltarsi nei playoffs. Quest’anno, però, quel D-Wade luccicante non si è praticamente mai visto se non a sprazzi. E sicuramente la gara di stanotte è l’apice dell’involuzione di questo fenomeno della pallacanestro a stelle e strisce. Viene utilizzato per 33 minuti dal suo coach (aggiungerei decisamente troppi visto le lunghe pause che il giocatore si è concesso) totalizzando 10 punti. 4 assist e 2 rimbalzi. Tira con un tremendo 3/13 dal campo, 4/8 dalla lunetta. E’ forse l’emblema del periodo-no di Miami: da perfetto ed efficente compagno di Lebron nelle recenti vittorie, ad assente ingiustificato come stanotte. Stimoli esauriti come per Allen o netyta supremazia Texana? a voi il giudizio. LATITANTE.

13 Giugno 2014 0 commenti

Miami Heat NBA Playoffs NBA Statistiche NBA, National Basketball Association

Nba playoffs Analysis&Grades,Miami: James&Wade per l’onore, Bosh non è coinvolto, Chalmers disastroso.

di Blame Hofmann 11 Giugno 2014

Scritto da Blame Hofmann

The Analysis :
Grazie ad un primo tempo da record (75,8% al tiro!) e alla splendida serata di Kawhi Leonard gli Spurs si riprendono il fattore campo saccheggiando l’AmericanAirlines Arena (erano 11 gare consecutive che i campioni in carica non perdevano tra le mura amiche) e portandosi in vantaggio (2-1) nella serie.

Miami è subito costretta ad inseguire a causa dello stratosferico primo tempo offensivo degli uomini di Gregg Popovich che terminano col 75,8% al tiro. Un paio di triple del Prescelto lasciano in scia i campioni uscenti, ma i Texani rispondono canestro su canestro accumulando 21 punti di vantaggio alla sirena di fine secondo quarto.

Il secondo tempo si apre sulla falsa riga del primo: Miami è costretta ad inseguire. Sul 64-79 esce LeBron e incredibilmente si scatena Miami, che con Wade caldissimo e un ottimo Cole (a far da contraltare al disastroso Chalmers) tocca il -7 (74-81) prima della tripla (unica ma fondamentale)di Belinelli, entrato in campo per la prima volta. Il finale di gara è saldamente in mano agli Spurs che controllano la rimonta degli Heat e si regalano il provvisorio vantaggio in questa avvincente serie.

L’appuntamento per gara4 è Giovedi notte, sempre @AmericanAirlines Arena: Miami dovrà vincere obbligatoriamente per evitare di tornare in Texas sul 3-1 per gli avversari, mentre per gli Spurs è l’occasione giusta per piazzare il break decisivo per l’assegnazione del titolo.

The Grades :

Lebron James, voto 6: Prestazione sufficiente ma non onnipotente quella del Prescelto dopo la fantastica gara 2 da 35 punti. Tra le mura amiche ci si aspettava un’altra notte stellare di Lebron, ma le attese del pubblico di casa non sono state pienamente ripagate dal n° 6 nonostante i 22 punti totali con 7 assist e 5 rimbalzi. Viene decisamente limitato dal MVP della serata, all’anagrafe Kawhi Leonard, e non riesce a caricarsi i suoi sulle spalle nei momenti chiave della gara cosi come siamo abituati a vedere. UMANO.

Dwyane Wade, voto 6: Anche D-Wade, cosi come LBJ, gioca una gara tutto sommato sufficiente ma non abbastanza per portare i suoi alla gloria. Tira con un discreto 8/12 dal campo, con 22 punti totali, 2 assist e 4 rimbalzi. Anche lui puo e deve fare di meglio per conquistare il terzo anello consecutivo. INTERMITTENTE.

Chris Bosh,voto 5: “Per un po’ hanno messo in dubbio la mia sessualità, facendolo ancora peraltro. Poi hanno cominciato a mettere in dubbio il mio gioco. Io mi domandavo semplicemente perché la gente ce l’avesse con me, io non ho mai fatto del male a nessuno, mi sento dire anche che non sono una vera superstar quando io non ho mai voluto esserla. Proprio non capisco, ma va bene, io non ascolto le cose che non possono aiutarmi….”. Questo il suo “sfogo” personale alla vigilia di questa importantissima gara. E le critiche arriveranno anche a fine gara, vista la scarna prestazione offerta dal lungo di Spoelstra durante questa gara3. Nove punti e 3 rimbalzi sono veramente pochi per chi, come lui, deve essere un fattore per i suoi per la conquista dell’anello. Non vuole essere una superstar, e su questo non possiamo discutere perchè è un suo punto di vista, ma la realtà dei fatti dice che i quasi 20000 dell’AmericanAirlines pretendono molto di piu dal dinosauro-Bosh. CRITICATO.

Mario Chalmers, voto 4: Zero su cinque dal campo, 0/3 dalla lunga distanza. Bastano queste due eloquenti stats per descrivere brevemente la prestazione offerta stanotte da Chalmers. Nelle passate finals era un fattore con le sue bombe spezza-ritmo ed il suo costante contributo, in queste, di finals, Mr. Mario ancora non sale sul carro dei protagonisti. Da lui ci si aspetta molto di piu. SPAESATO.

11 Giugno 2014 0 commenti

Miami Heat NBA Playoffs NBA Statistiche NBA, National Basketball Association

NBA Finals Grades&Analysis, Miami: il Prescelto domina, Bosh nuovamente decisivo, Andersen&Wade contribuiscono al successo.

di Blame Hofmann 9 Giugno 2014

Scritto da Blame Hofmann

The Analysis : dopo aver perso gara1 in condizioni climatiche estreme (guasto aria condizionata) i campioni in carica riescono a pareggiare la serie saccheggiando l’At&T Center di San Antonio grazie ad una splendida prestazione del solito Lebron James, pienamente recuperato dopo il problema-crampi avuto nella gara precedente.

Sfida decisamente equilibrata quella di stanotte, con il Prescelto che si carica sulle spalle i suoi conducendoli alla gloria.

Primo tempo che si conclude in parità (43-43) con un fantastico Duncan protagonista nel primo quarto, e un Lebron che inizia a carburare (decisivi i suoi 9 punti nel break di 15-2 piazzato dagli uomini di Spoelstra a fine secondo quarto) portando i suoi al pareggio.

Il secondo tempo si apre con 2 triple di Leonard, che sembrano segnare la strada per i ragazzi di coach Popovich, ma da questo punto della gara il protagonista assoluto diventa sempre lui : Lebron. Quattordici punti totali nel terzo periodo e un ottimo lavoro in difesa per il natìvo di Akron che marchiano a fuoco la gara, sempre piu incerta man mano che il cronometro scorreva.

Una tripla di Bosh perfettamente servito dal numero 6 fa pendere l’inerzia del match verso Miami che riesce ad annullare il fattore campo pareggiando la serie: si va a Miami, con le 2 squadre in perfetta parità.

The Grades :

Lebron James,voto 8.5: Alla domanda “come fermare Lebron”che l’intervistatrice Doris Burke ha rivolto a fine gara a Popovich, la risposta è eloquente: “Ma sei seria?”. Fermare Lebron in campo aperto è come tentare di stoppare un frecciarossa a mani nude. Si imbottisce di onnipotenza, il Prescelto di Akron, e dopo un primo quarto in penombra accende il turbo caricandosi i suoi sulle spalle. Chiude in doppia-doppia con 35 punti, 10 rimbalzi e 3 assist. 3/3 dalla lunga distanza e il potere di accelerare nei momenti chiave del match. DOMINATORE INCONTRASTATO.

Chris Bosh,voto 7.5: Proprio un suo canestro dalla lunga distanza rompe definitivamente gli equilibri del match quando mancavano 1’17” dalla sirena. Mette a referto 18 punti,2 assist e 3 rimbalzi, con la consapevolezza che puo e deve diventare un fattore in queste finals, a differenza delle precedenti del 2013. SUGLI SCUDI.

Chris Andersen,voto 6.5: il colorato Birdman da il suo contributo alla vittoria dei suoi, con 1/4 al tiro (3 punti totali) e ben 8 rimbalzi difensivi. Nei suoi 24 minuti giocati aggiunge sostanza alla difesa dei campioni in carica, risultando estremamente importante sotto canestro. FLY HIGH.

Dwyane Wade,voto 6.5: Sicuramente non il miglior D-Wade visto in una serie playoffs. Con James in grande spolvero, si limita ad entrare ed uscire dal match come una lampadina ad intermittenza. Chiude con 14 punti, 7 rimbalzi difensivi e 4 assist per una prestazione tutto sommato piu che sufficiente. Parte male ma finisce in crescendo: inutile sottolineare che puo sempre fare la differenza e spostare gli equilibri di un qualsiasi match della serie. DORMIVEGLIA.

Per NBA Passion,
Blame Hofmann

9 Giugno 2014 0 commenti

NBA Playoffs NBA Statistiche NBA Teams NBA, National Basketball Association San Antonio Spurs

Nba playoffs Analysis&Grades,Spurs: Ginobili in grande spolvero, Duncan solita leggenda, Diaw impatta bene la gara, Parker a corrente alternata.

di Blame Hofmann 30 Maggio 2014

Scritto da Blame Hofmann

The Analysis :

Ancora una volta a farla da padrone è stato il fattore campo in questa anomala finale di Conference tra Oklahoma City Thunder e San Antonio Spurs.

Cosi come successo nelle precedenti 4 gare stravince la squadra di casa, in questa gara5 i texani, che si portano in vantaggio 3-2 con la possibilità di annullare il fattore campo Sabato notte, @Chesapeake Energy Arena.

Gara equilibrata solamente nel primo quarto (32-32). Gia dal secondo periodo di gioco San Antonio accelera chiudendo il primo tempo avanti di 10, grazie allo splendido impatto sulla gara di Boris Diaw (protagonista anche nel secondo tempo) e di Emanuel Ginobili.

Serata opaca per il nostro Beli, in azione per 14 minuti nel secondo tempo. A fine gara sia Popovich, sia Tim Duncan, sono d’accordo sull’analisi della serie: “una serie piu strana che abbia mai visto in carriera”.

The Grades :

Tim Duncan,voto 8: Best-scorer per i suoi, secondo solamente ai 25 del solito KD, conduce la solita partita concreta sia in attacco sia in difesa, aiutando costantemente i propri compagni di squadra.In mezzora di gioco, Tim chiude in doppia-doppia con 22 punti (8/13 al tiro) 2 assist e 12 rimbalzi (10 difensivi). Ormai gli aggettivi per il caraibico sono praticamente esauriti. A noi piace omaggiarlo con il solito : LEGGENDA.

Emanuel Ginobili,voto 7.5: Quando il maestro è in serata, son dolori per chiunque. Abile e perfetto tessitore, mette a referto 19 punti (7/9 al tiro,3/4 dalla lunga distanza), 6 assist e 4 rimbalzi difensivi. Come Duncan, è pilastro fondamentale di Popovich, violinista insostituibile. BELVEDERE

Boris Diaw,voto 7: Serata da ricordare per l’ala francese che chiude con 13 importantissimi punti utili per il parziale decisivo che farà pendere definitivamente la gara verso San Antonio. Aggiunge 3 assist e 6 rimbalzi totali in 28 minuti di gioco complessivi. Se continua cosi, saccheggiare Oklahoma City non è affatto un’impresa.INDIAWOLATO

Tony Parker,voto 6: Serata altalenante per il fuoriclasse francese, autore di 12 punti, 4 assist e 4 rimbalzi in mezzora esatta di gioco. Entra ed esce dalla partita come una luce stroboscopica, alternando momenti di lucidità e di concretezza ad altri di isolamento. Stanotte c’erano Duncan-Ginobili a fare la voce grossa, Sabato notte servirà anche il suo contributo per conquistare la Chesapeake Energy Arena. DORMIVEGLIA.

Marco Belinelli,n.g.: Impossibile giudicare il nostro Marco, in campo per 14 minuti quando ormai i giochi erano per lo piu chiusi.Tira con 1/5 dal campo (0/2 dalla lunga distanza) aggiungendo 1 assist. Speriamo di vederlo protagonista al piu presto, con un minutaggio possibilmente maggiore Mr Gregg. DAJE MARCO!.

30 Maggio 2014 0 commenti

Indiana Pacers NBA Playoffs NBA Statistiche NBA, National Basketball Association

Nba playoffs Analysis&Grades, Pacers: West ci prova, George&Stephenson annichiliti da King James, Hibbert vaga il mezzo al campo.

di Blame Hofmann 27 Maggio 2014

Scritto da Blame Hofmann

The Analysis :
Con un James in versione extraterrestre(32 punti, 5 assist e 10 rimbalzi!) e con un ritrovato Bosh(25 pts, 1 ass, 6 rbz) gli Heat schiantano i Pacers in questa gara4, forse decisiva per l’accesso alla finale per il titolo.

Gara mai in discussione con Miami che domina praticamente dall’inizio della disputa nonostante un Wade da 4/12 dal campo (15 pts, 2 ass, 2 rbz) nella versione peggiore di tutta la serie.

Hibbert nuovamente in versione fantasma, tenuto lontano dal canestro da Bosh e autore, ancora una volta, di 0 punti.

Scarno anche il contributo dei 2 uomini piu attesi dei Pacers: Paul George e “Born Ready”, Lance Stephenson.

Il primo perde rovinosamente il confronto diretto con King James, tirando con un mediocre 8/16 dal campo collezionando 23 punti, 3 assist e 7 rimbalzi, mentre il secondo chiude con soli 9 punti a referto in 32 minuti complessivi di gioco, con 4 assist e 5 rimbalzi.

La partita si decide al terzo quarto quando James&Bosh iniziano costantemente ad attaccare la difesa di Indiana, chiudendo il quarto avanti di 11 punti (31-20).

Ultimo quarto stile passerella per i campioni uscenti, che hanno a disposizione il pimo match point della serie che si giocheranno @Indianapolis Mercoledi notte.

The Grades :

David West,voto 6: Nella partita piu importante della serie, West si rimbocca le maniche mettendosi al servizio della squadra. E’ il primo a credere nell’impresa di battere Miami e l’ultimo ad arrendersi quando i campioni in carica prendono il largo trascinati dallo strapotere del Prescelto. Chiude in doppia-doppia con 20 punti, 4 assist,12 rimbalzi (9 difensivi) e tanto carattere. Peccato i compagni di squadra non lo supportino a pieno. CIRCONDATO.

Paul George, voto 5.5: Mentre Lebron si carica i suoi sulle spalle con una prestazione da alieno, George prova a far lo stesso, cercando di reggere il confronto col numero 6 degli Heat. In una serata del genere era praticamente improbabile offuscare Lebron. Gioca 43 minuti complessivi, tirando 8/16 dal campo (3-9 dalla lunga distanza) e aggiungendo 3 assist e 7 rimbalzi. Troppo poco per battere il Re, troppo poco per condurre i suoi verso la Finale. RIDIMENSIONATO.

Lance Stephenson,voto 5: Carico a molla prima della partita, con la voglia di spaccare in due l’AmericanAirlines Arena e tenere a bada chiunque capiti nei suoi paraggi, Born Ready è risultato molto deludente, con 32 minuti complessivi e 9 punti dal campo (con 4 assist e 5 rimbalzi). A parole doveva essere un fattore determinante, nella pratica ha assistito quasi impotente alle sfuriate di Lebron&Co. NOT COMPLETELY READY.

Roy Hibbert,voto 4.5: Mentre i suoi compagni, George in primis, nel post-gara gettano le colpe della disfatta-Pacers verso gli arbitri, Roy se la prende col proprio coach: <<Il piano di gioco non prevedeva il mio utilizzo . Sto cercando di essere il più efficace possibile, ma posso solo controllare quello che posso. Vorrei avere più palloni. Certo, ma non posso controllare giocate non chiamate per me>>. Obiettivamente meriterebbe un 4 (22 minuti totali, 0 punti, 1 assist e 5 rimbalzi), il mezzo voto in piu è per non aver accusato gli arbitri ma bensì la squadra. FANTASMONE.

27 Maggio 2014 0 commenti

NBA Statistiche NBA, National Basketball Association San Antonio Spurs

Nba Analysis&Grades, Spurs: Ginobili ispirato, Duncan non molla mai, Belinelli sufficiente, deludono Parker e Leonard

di Blame Hofmann 26 Maggio 2014

Scritto da Blame Hofmann

The Analysis :

Nella serata in cui gli uomini di coach Popovic potevano incrementare ulteriormente il loro vantaggio e mettere un piede nella Finale, risorge Oklahoma che, grazie a questa vittoria, accorcia le distanze e spera ancora nella rimonta che permetterebbe agli uomini di coach Brooks di accedere in finale.

La prima vittoria dei Thunder coincide con il rientro in campo di Serge Ibaka, a riposo forzato nelle prime 2 gare e rientrato in extremis per questa gara3. Oltre al rientro del lungo congolese, un’altra novità ha segnato la svolta per Oklahoma: Reggie Jackson, titolare al posto di un Sefolosha rimasto in panchina per tutta la gara.

Queste sono le 2 chiavi che spiegano il drastico cambiamento visto tra il risultato e l’andamento di gara3 rispetto alla precedente gara2 dove Duncan&co dominarono in lungo e in largo.

La gara è risultata piacevole ed equilibrata, con Oklahoma praticamente sempre in vantaggio.

Ibaka parte subito bene (4/4 al tiro) e Tony Parker non sembra essere nella sua serata migliore. Ci pensa il solito Ginobili con 2 triple a riportare i suoi in auge e ad impaurire i 19.500 assiepati @Chesapeake Energy Arena.

Ma non basta ai texani che a 6 minuti dal termine sono sotto di ben 17 punti: coach Popovich richiama in panchina i suoi big e gia pensa a gara4.

<<Abbiamo giocata una brutta partita sia in attacco sia in difesa, cercheremo di correggere i nostri errori e di tornare a vincere. Sicuramente il rientro di Ibaka e l’impiego di Jackson ci hanno messo in difficoltà. >>

Queste le parole a fine gara del nostro Belinelli, in campo per 17 minuti.

Serie tutt’altro che chiusa, con Oklahoma assetata di vittorie e desiderosa di equilibrare in gara4 (domani notte)il confronto, che si prospetta piu avvincente che mai.

The Grades :

Emanuel Ginobili,voto 7: La sua carta d’identità parla chiaro: fra due mesetti son 37 suonati per il profeta argentino. A dispetto di quel pezzo di carta, Emanuel sfodera una prestazione convincente nonostante la serataccia dei suoi, collezionando 23 punti in 24 minuti complessivi di gioco. 8/13 dal campo per lui con 6/9 dalla lunga distanza con 4 assist e 1 rimbalzo. In alcuni momenti del match da la netta impressione di predicare nel deserto o quasi. Per qualsiasi tifoso Spurs è la nota piu bella di questa gara3. ILLUMINATO.

Tim Duncan,voto 6: Insieme a Ginobili, The Big Fundamental prova a tenere a galla i suoi in una serata particolarmente complicata. Alla fine si arrende anche lui, uscendo dal parquet con 16 punti e 8 rimbalzi (5 difensivi) in mezzora di gioco totale. A differenza delle precedenti 2 gare, ha molto lavoro da svolgere sotto canestro. Come al solito, è l’ultimo ad arrendersi ed il primo a pensare, insieme al suo coach Popovich, a gara4. LEGGENDA.

Marco Belinelli,voto 6: Da Bologna alla finale di Conference ne sono passati di anni (10, ndr) e cosi il Beli è, per ora, il primo italiano a calcare il parquet di una finale di Conference NBA. Detto questo, il nostro Marco stanotte ha partecipato alla sconfitta dei suoi in quel di Oklahoma City, giocando 17 minuti tutt’altro che anonimi: 6 punti totali (4 derivanti dai tiri liberi), 1/2 dal campo con 2 rimbalzi difensivi. Non è nè Tony Parker nè Ginobili, ma dimostra giorno dopo giorno di poter contribuire attivamente in un gruppo che sembra averlo ormai accolto in maniera piu che positiva. Nessun tentativo dalla lunga distanza per lui, in una gara che aveva poco da offrire ai texani. Lo aspettiamo in gara4, con la speranza di udire nuovamente quel “Mamma mia”, marchio di fabbrica della pallacanestro italiana nel campionato a stelle e strisce che piu conta al mondo. DAGLIE MARCO!

Kawhi Leonard,voto 5: 31 minuti complessivi per lui, con 10 punti, 2 assist e 3 rimbalzi. Decisamente poco per chi potrebbe e dovrebbe essere un fattore in partite come questa. Resta spesso ai margini del gioco, tirando con un emblematico 4/11. Tre i tentativi dalla lunga distanza, tutti fuori bersaglio. OPACO.

Tony Parker,voto 5: E’ indubbiamente l’uomo che piu è mancato a Popovich in questa gara3. Se San Antonio ha faticato molto in attacco è anche grazie alla serata tutt’altro di grazia del fenomeno francese. Tira con un eloquente 4/13 dal campo, mettendo a referto solamente 9 punti in 28 minuti di gioco. Aggiunge 4 assist che non bastano per migliorare la sua prestazione finale. Deve fare molto di piu in gara4 per essere decisivo, come spesso ci ha abituato nel corso della sua meravigliosa carriera agonistica. DISTRATTO.

26 Maggio 2014 0 commenti

NBA Playoffs NBA Statistiche NBA, National Basketball Association

Nba playoffs Analysis&Grades, Pacers: Stephenson indemoniato, Hibbert ci prova, sottotono West e George.

di Blame Hofmann 21 Maggio 2014

Scritto da Blame Hofmann

The Analysis :

Dopo la convincente vittoria in gara1, Indiana affronta i campioni uscenti @Indianapolis, in un Bankers Life Fieldhouse gremito e speranzoso di incrementare il vantaggio preso e portarlo sul 2-0.

Gara spettacolosa ed equilibrata come da premessa, con un Lance Stephenson indemoniato contro la difesa di Miami.

“Born ready” ha letteralmente terrorizzato la difesa degli Heat nei primi 3 quarti, ottenendo 23 punti con 9/14 al tiro.

La svolta arriva nell’ultimo quarto dove Lebron James e Dwyane Wade prendono per mano Miami (22 punti totali per la coppia nel quarto) verso la vittoria.

La chiave tattica è stata innanzitutto la scelta di Spoelstra di mettere subito in campo Haslem, per superare le difficoltà incontrate durante gara-1, e in secondo luogo la scelta, nell’ultimo quarto, di mettere Lebron in marcatura sui play avversari, lasciando al Prescelto piu mobilità ed energie li davanti. Scelta giusta visto l’incredibile impatto avuto negli ultimi minuti finali da James e da Wade.

Si va in Florida per gara-3, Indiana dovrà rimediare agli errori visti stanotte, Miami giocherà in casa per portarsi in vantaggio nella serie.

The Grades :

Lance Stephenson,voto 8:
Indemoniato. Sembra prendere la gara sul personale, dando il meglio di se: quando il terzo quarto è ormai concluso, “Born Ready” aveva gia messo a referto 23 punti, risultando una vera e propria spina nel fianco per la difesa degli Heat. Aggiunge al suo personal score 7 assist e 6 rimbalzi (4 difensivi). Peccato per l’eclissi collettiva dei suoi nell’ultimo quarto. Poteva essere decisamente la sua notte. BRILLANTE.

Roy Hibbert,voto 6:
Sufficienza meritata soprattutto per una statistica: è la prima volta in questi playoffs che il gigante naturalizzato giamaicano cattura piu di 10 rimbalzi in una singola gara. Chiude con 12 punti(5/9 dal campo) e ben 13 rimbalzi, di cui 8 offensivi. Pian piano sembra stia ritrovando la forma mentale e fisica migliore. Tutti i Pacers se lo augurano per gara3. RIGENERATO.

Paul George,voto 5.5:
Sicuramente i 18.000 del Bankers Life Fieldhouse si aspettavano molto di piu dal loro leader. Mette a referto 14 punti totali, tirando con un mediocre 4/16. Aggiunge 6 assist e 5 rimbalzi. Ha come attenuante un duro contrasto di gioco contro Wade nell’ultimo quarto di gioco che ha condizionato gli ultimi minuti della sua gara. Si va in Florida, molti di quei 18.000 puntano molto su di lui. OPACO.

David West,voto 5.5:
Sarà stata la mancata marcatura di Lebron su di lui da parte di Spoelstra a togliere all’ala grande dei Pacers la brillantezza mostrata in gara-1. Non ripete la prestazione precedente, limitandosi ad un 5/16 dal campo con 10 punti totali in 34 minuti con 4 assist e 6 rimbalzi. Anche lui, cosi come George, è atteso per gara3. SOTTOTONO.

21 Maggio 2014 0 commenti

NBA, National Basketball Association Rubriche NBA

Manute Bol, la speciale benedizione del Sudan del sud

di Blame Hofmann 11 Gennaio 2014

Scritto da Blame Hofmann

“Quando giocano in trasferta potrebbero risparmiare spedendolo via fax”.

Questo era il laconico commento di un tal Allan Stewart Königsberg, al tempo Woody Allen.

Ed era forse la prima cosa che ti piombava nell’encefalo quando lo vedevi: un gigante magrolino.

Altezza fuori dalla norma ma corporatura non robusta, quasi esile per un “uomo” da 231 centimetri.

Manute nasce nel 1962 vicino Gogrial, una cittadina di 40 000 anime nel Sud del Sudan.

Suo padre, anziano e importante “rappresentante” della tribù Dinka, lo chiamò Manute che significa “speciale benedizione”.

La sua straordinaria altezza non è casuale, anzi : tutta la famiglia (mamma 208 centimetri, padre 203) e la tribù stessa era composta da spilungoni.

Da ragazzino la sua unica mansione era badare al bestiame (pecore), fondamentali per il sostentamento di tutta la tribù.

Il primo sport che provò da giovane fu il calcio. Esperimento logicamente fallito.

Il perché è abbastanza scontato da capire : un uomo con un’apertura di braccia da 2 metri e mezzo circa non è proprio adatto per giocare a calcio, nemmeno come portiere.

Cosi si cimentò nel basket del suo paese, dove all’inizio sperimentò l’odio razziale della maggioranze dei sudanesi del nord, fino a quando finì sul taccuino di coach Don Feeley, della “Fairleigh Dickinson University”, che lo convinse ad andare in America.

“Non capivo assolutamente una parola. Uscivo pazzo, ogni volta pensavo stessero parlando di me”.

In queste sue poche parole è descritto tutto il disagio relativo alla sua ambientazione nella nuova realtà a stelle e strisce.

Venne scelto nel draft del 1985 dai Washington Bullets (con una media di 5 stoppate a partita in 80 partite disputate) dove giocò per 3 stagioni (1985-1988) per poi passare ai Golden State Warrior (per 2 anni 1988-1990) dove si scoprì che non sapeva solamente stoppare a canestro, ma qualche volta poteva anche provare dalla lunga distamza (20 triple totali, 6 durante una sola partita).

Al termine del 1990 passò ai 76ers dove la sua popolarità divenne molto alta nonostante le sue prestazioni non erano propriamente da tramandare ai posteri.

Rimase a Philadelphia per 3 anni, gli ultimi tranquilli sotto il punto di vista degli infortuni e gli ultimi anni veri come atleta NBA.

La stagione 1993-1994 fu a tutti gli effetti una stagione nefasta per Manute : cambiò ben 3 squadre (Miami, Washington e Philadelphia) collezionando solo 14 partite.

Le sue fragili ginocchia lo tormentavano in continuazione causa la sua corporatura abnorme e l’anno successivo tornò ai Warriors.

Purtroppo con il passare del tempo la situazione non migliorava affatto, anzi peggiorava causa forti artriti che lo costrinsero ad abbandonare la sua carriera da cestista americano dopo una breve esperienza con i Florida Beach Dogs.

In NBA chiuse con una media di 2.6 punti, 4.2 rimbalzi, 0.3 assist, 3.3 stoppate.

Mise a referto 1599 punti, 2647 rimbalzi e 2086 blocchi totali,comparendo in 624 partite, divise fra le 10 stagioni NBA disputate.

E’ ancora secondo per media-stoppate durante una stagione (5,8) e quattordicesimo assoluto per stoppate totali in carriera NBA (2086).

Ha il singolare primato nell’essere l’unico giocatore della storia NBA ad aver collezionato piu stoppate che punti durante la sua carriera (2086 stoppate, 1599 punti).

Ultima esperienza con il basket fu proprio in Italia, piu precisamente a Forlì: fu contattato da coach Massimo Mangano che lo volle in squadra. Il suo arrivo scatenò immediatamente l’entusiasmo della piazza che fu subito quietato dopo le 2 soli apparizioni fatte dall’atleta e il conseguente taglio da parte della società.

Fu cosi che Manute chiuse definitivamente con il basket e tornò in Sudan col portafogli bello pieno: 10 anni di attività in NBA piu tutti gli innumerevoli compensi pubblicitari.

Piccola digressione sul Sudan : la sua patria, sia allora sia oggi, è tutt’altro che tranquilla: persiste una sanguinosa guerra civile che ha mietuto la bellezza di circa 2 milioni di vittime.

Il paese è diviso tra una parte settentrionale di arabi musulmani e una meridionale di neri cristiani e di altre fedi locali varie, continuamente perseguitati. I musulmani al potere tollerano e sostengono le persecuzioni , i massacri, schiavismo, allontanamento dai villaggi nei confronti della gente del sud e sono combattuti da gruppi ribelli, tra cui quello a cui appartengono i Dinka.

Nel frattempo, per Manute, le cose non vanno tanto bene.

Alcune voci mai confermate sostengono che spese molti soldi per finanziare i guerriglieri della sua tribù.

Inoltre un paio di attività nelle quali l’ormai ex cestista aveva investito ingenti somme vanno in bancarotta e viene addirittura perseguitato perché aveva rifiutato di convertirsi all’Islam.

Economicamente aiutò sempre la sua nazione sostenendo molte cause per essa e visitando spesso i campi profughi sudanesi, dove veniva accolto come un re.

Causa soldi che stavano finendo e tranquillità non alle stelle, decise di tornare negli States.

Ma il governo del suo paese glielo impedì non concedendogli il visto d’uscita.

Fu accusato inoltre di sostenere i ribelli cristiani Dinka e non ottenne il visto se non con l’aiuto dei suoi sostenitori americani tra cui il senatore del Connecticut Joseph Lieberman, che raccolse fondi per permettere a Bol di stabilirsi in Egitto.

Dopo 6 mesi di trattative con i funzionari del consolato degli Stati Uniti, ed ottenuto lo status di rifugiato , Bol e la sua famiglia erano finalmente in grado di lasciare l’Egitto(dove gestì una scuola di basket frequentata da un rifugiato sudanese suo amico di nome Loul Deng, attuale giocatore dei Cleveland Cavaliers) e tornare negli Stati Uniti.

Non dimenticò mai la sua patria, che continuò ad aiutare economicamente e nel sociale: si adoperò con una fondazione (Sudan Sunrise)per migliorare il livello di istruzione del Sudan e si mise a disposizione per diverse giornate di beneficenza con lo scopo di raccogliere fondi per l’Africa e per il suo Sudan.

Muore a Charlottesvile, il 19/06/2010 a causa di un’insufficienza renale acuta conseguente alla sindrome di Stevens-Johnson, infezione contratta in Africa durante uno dei suoi viaggi umanitari.

Per noi tutti, amanti di questo sport, resterà lo stoppatore per eccellenza, che non aveva bisogno di saltare per togliere la palla dal canestro. Una persona umile, semplice, che in cuor suo aveva un solo obiettivo: avere un sogno per se e per la sua gente africana.

Sogno che si è avverato.

“If everyone in the world was a Manute Bol, it’s a world I’d want to live in. He’s smart. He reads The New York Times. He knows what’s going on in a lot of subjects. He’s not one of these just-basketball guys”.

Già, proprio cosi.

He is not one of these just-basketball guys.

“Sir” Charles Barkley sei Suns ha detto praticamente tutto.

Per NbaPassion.com,

Mauro Maialetti.

11 Gennaio 2014 0 commenti

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