I Golden State Warriors offrono l’ennesima prova di forza di questa stagione, facendo un sol boccone dei malcapitati Chicago Bulls e portando a 39 le vittorie in regular season. La partita non è mai iniziata, i Warriors sono stati troppo superiori sotto tutti gli aspetti e hanno giocato un grande basket, facendo divertire i propri tifosi.
Shawn Livingston e il playmaker brasiliano Leandro Barbosa hanno spaccato la partita in due uscendo dalla panchina, mettendo a referto 12 punti a testa ed anche Harrison Barnes, tornato ormai da qualche partita in quintetto, sembra aver ritrovato la migliore condizione.
Manco a dirlo, l’assoluto protagonista ed autentico dominatore del parquet è però stato Stephen Curry, andando vicino alla tripla doppia: i numeri messi assieme dal 30 fanno impressione, 25 punti, 11 assist e 7 rimbalzi in soli 33 minuti giocati.
Curry era entrato in campo con una media di soli 13.6 punti nelle precedenti partite a Chicago, la sua più bassa considerando tutte le squadre Nba affrontate in trasferta. Ora la sua media punti contro i Bulls, dopo la partita di stanotte, è salita a 15.5 facendo diventare i San Antonio Spurs la squadra contro cui l’Mvp 2015 segna di meno in trasferta (14 punti di media).
Con questa partita, i Guerrieri sono 20-4 in trasferta e, se consideriamo che in casa non hanno ancora perso (assieme agli Spurs), Golden State è la prima squadra, dai Philadelphia 76ers del 2001/2001 di un certo Allen Iverson, che raggiunge 20 vittorie in trasferta prima di aver giocato 25 match.
I candidati principali al titolo, non lo scopriamo di certo oggi, sono i detentori dello stesso e se davvero dovessimo assistere ad una Finale ad Ovest con gli Spurs, ci sarà solo da leccarsi i baffi. Chi perderà per prima l’imbattibilità casalinga in questa regular season, Spurs o Warriors?