La probabilità dice che ogni lancio di una moneta ha 50 possibilità su 100 di far uscire testa. Eppure possiamo lanciare 10 volte di seguito una moneta e vedere uscire sempre croce. Fortuna? Sfortuna? Concetti aleatori e dai contorni sfumati. Ciò che conta è sperare per il meglio e prepararsi al peggio.
Ma la fortuna assiste gli audaci. E secondo le malelingue, anche uno dei maggiori mercati per la nostra amata NBA. La seconda pallina estratta dall’urna nella cerimonia della lotteria ha mostrato il nome Lakers, per la terza volta in tre anni. Nonostante un finale di stagione con più alti che bassi (5 vittorie nelle ultime 6 gare), i gialloviola hanno terminato con il terzo peggior record della Lega. Il che, per le meccaniche matematiche della Lottery, equivaleva al 46,9% di mantenere la propria scelta, protetta fra le prime tre.
La percentuale equivale al tiro di una moneta e si è rivelato un tiro fortunato.
Mock Draft: Lakers, Lonzo Ball?
Le penne più autorevoli ed i peggiori appassionati dei bar di Caracas si affannano da ore a costruire i propri personalissimi mock sul futuro Draft di giugno. I nomi di questi ragazzi chiamati a salvare le sorti di franchigie più o meno sfortunate (vero Boston?) sono ormai conosciuti ai più: Markelle Fultz, Lonzo Ball e Josh Jackson.
Gli acerrimi rivali in verde non esiteranno a scegliere la guardia da Washington (a meno di colpi di testa improbabili): troppa sostanza per Markelle, troppo pronto e con troppi pochi difetti per poter pensare di passarlo per puntare su giocatori meno solidi.
Ai Lakers, tolto il peso della prima scelta assoluta, potrebbe interessare Jackson, esterno atletico dal tiro ondivago ma con paragoni piuttosto pesanti (nei panni del futuro Kawhi Leonard o Jimmy Butler). Si troverebbe a spartirsi minuti con Ingram (anche lui attesissimo al suo secondo anno) e Deng (che probabilmente pretenderà il ruolo per il quale ha firmato). Certo, potrebbe venir declassato da ala piccola a guardia tiratrice, ma con quel jumper nell’NBA moderna un esterno del genere è poco spendibile.
E’ dunque piuttosto palese che per tutti, a partire dal diretto interessato, il nome più fruibile è senza dubbio Lonzo Ball.
BBB
Parlare di Lonzo equivale a parlare della famiglia Ball. Dal padre LaVar ai più piccoli (e secondo alcuni, talentuosi) fratelli. Equivale a parlare di polemiche più che di gioco, di siparietti e scarpe di lusso. Fa tutto parte dello showbiz, naturalmente, ma distoglie anche l’attenzione dal vero fulcro della questione: Ball è il giocatore giusto per i Lakers?
I pregi di questo ragazzo sono evidenti anche solo ad un’occhiata distratta ai suoi mixtape: playmaker vero, come se ne vedono sempre meno in giro, con un istinto per il gioco e per il passaggio davvero incredibili (rapporto AST/TOV di 3, non molto distante dal 3.3 del primo anno da pro di Chris Paul). Ottimo facilitatore ma anche molto attento in difesa, dove sopperisce al fisico esile con la “garra” e l’intelletto. Altezza eccellente per il ruolo, resta il dubbio della meccanica di tiro, esteticamente pessima ma nonostante questo efficiente. Il rilascio basso e lento sembra perfetto per subire stoppate a ripetizione, ma fin’ora non è sembrato limitarlo eccessivamente.
Soprattutto la sua tenuta mentale e la sua capacità di leadership, evidente eredità dell’educazione quasi militaresca ricevuta dal padre, ne fanno un potenziale franchise player, la personalità strabordante ed accentratrice necessaria in ogni spogliatoio di ogni contender che si rispetti.
Arrivi e partenze
Il roster gialloviola attualmente vanta due guardie di ottima fattura come Clarkson e Russell. Vedere partire uno dei due non è un’eventualità quanto una probabilità per lasciare spazio sul campo e nello spogliatoio ad una presenza così ingombrante come Lonzo.
Jordan è stato firmato la scorsa estate con un contratto non troppo oneroso. Per molte squadre sarebbe appetibile poiché ha mostrato un’ottima solidità fisica (nessuna partita saltata quest’anno e solo 3 nel 2016), una continuità di rendimento ineccepibile, sia partendo dalla palla a due, sia alzandosi dalla panchina. Non ha mostrato grossi progressi e l’età inizia a giocare contro le possibilità di una sua ulteriore evoluzione. Tiratore appena sufficiente ma dall’atletismo inconsueto per la stazza, ha nelle penetrazioni il suo pezzo forte. Difesa traballante e propensione ai turnover ne limitano le applicazioni pratiche.
Discorso opposto per D’Angelo. Poco più di vent’anni, i prossimi due ancora in rookie scale, mostra sprazzi di realizzatore pure ad altissimo livello. Anche lui soffre in fase difensiva, ma i margini di miglioramento sono evidenti ed ancora è difficile valutarne le potenzialità di crescita. Per questo rende meno facile pensare alla sua partenza, nonostante sia colui che più potrebbe soffrire l’arrivo del pariruolo Lonzo.
Che accadrà?
L’evento più probabile è che i Lakers scelgano Lonzo Ball con la seconda scelta assoluta e che D’Angelo venga coinvolto in una trade (assieme ad altri asset, ovviamente) per l’arrivo di un top player (si è parlato molto, nelle scorse settimane, di un certo giocatore sconsigliato ai minori di 13 anni), oppure che Clarkson venga ceduto in cambio di una scelta al tardo primo giro o poco più, per recuperare un po’ di quello spazio salariale sacrificato nelle tasche di Deng e Mozgov.
Ma ha senso sacrificare parte del futuro della franchigia in cambio di un giocatore si determinante, ma non certo sufficiente a poter lottare per il titolo? Il rischio è si raggiungere i Playoff a breve termine, ma di non ottenere mai il grado di contender e di essere costretti a ricostruire da capo nel giro di tre anni.
Ma c’è anche lo scenario alternativo, dove Lonzo Ball potrebbe cominciare la sua carriera NBA dalla panchina, con meno pressioni e difficoltà, mentre Clarkson e Russel potrebbero condividere il parquet per affinare un intesa appena abbozzata sotto la direzione di coach Walton.
Le speranze di milioni di tifosi nel mondo ed il futuro della franchigia più conosciuta del globo sono nella mani di Magic, Pelinka e Walton.
Non resta che sperare in bene e prepararsi al peggio.